La
Germania dell'ovest (repubblica federale tedesca) nel 1945-1989
La Germania dell'ovest (repubblica federale
tedesca) nel 1945-1989
La Germania vive le contraddizioni di nazione di frontiera,
divisa tra i due blocchi, nazione sconfitta da una guerra e soprattutto
sottoposta alle responsabilità del genocidio nazista, e
nello stesso tempo nazione che ha un grosso decollo economico
(la Germania dell'ovest) e che si avvia a proiettarsi, dagli anni
'80 in poi, a centro economico dell'europa, con nuovi problemi
e possibilità. Le due realtà statali (RFT e RDT,
rispettivamente a occidente e a oriente) danno vita a due diverse
letterature in tedesco, marcatamente diversificate dai diversi
problemi e dalle diverse influenze (o impedimenti) cui sono sottoposti
i due diversi ambienti sociali. In occidente la riorganizzazione
della vita culturale avviene attraverso una rimozione del passato
recente, mentre i quadri intermedi del nazismo continuano carriere
e vita sociale, protetti dalle necessità della nuova compagine
politica filo-nordamericana di assicurare una stabilità
politica innanzitutto anti-URSS. In questo quadro, i migliori
intellettuali si muovono in opposizione al quadro politico e sociale
fondamentalmente ipocrita, anche se è avvertibile un divario
tra ceti intellettuali e società i cui spazi di manovra
sono piuttosto ristretti.
Il Gruppo 47
Il programma del kahlschlag (taglio del bosco) formulato
da Wolfgang Weyrauch è indizio
di una forte volontà di rinnovamento. Il più importante
centro di aggregazione della nuova letteratura diventa il gruppo
47, fondato a Monaco da Alfred Andersch
e Hans W. Richter, di cui faranno parte
tutti gli autori più rappresentativi della RFT. A Bannwaldsee,
presso Füssen [Algovia], nel settembre 1947 si ritrovano,
in una casa privata, alcuni amici: tra essi Wolfdietrich
Schnurre e Hans-Werner Richter. Si discute del progetto di
una rivista, che non vedrà mai la luce. Schnurre legge
il suo racconto "La sepoltura del buon Dio". Gli altri criticano,
discutono, consigliano: si inaugura così una prassi che
nel ventennio successivo sarà al centro della cronaca letteraria
tedesca. Essi rinunciano a un programma letterario definito: non
è questo tanto il problema, o almeno, questo non è
sentito come il problema fondamentale e più impellente:
base comune sono invece una serie di princìpi di carattere
ideologico ed etico: l'antifascismo, il socialismo umanitario
e antidogmatico, l'anticonformismo in tutte le sfumature (dall'anarchia
privata al marxismo, dal democraticismo anglosassone al cattolicesimo
di sinistra). La stessa proposta di massima di Schnurre, il suo
"kahlschlag", implica soltanto il "disboscamento" di un linguaggio
compromesso dall'abitudine al conformismo. Dal 1950 viene costituito
un premio che sarà assegnato al poeta lirico Günther
Eich; negli anni seguenti toccherà a Böll, a Ilse
Aichinger, a Ingeborg Bachmann, Günther Grass. Tra gli abitués
del gruppo sono Enzensberger, Uwe Johnson, Peter Weiss, Paul Celan:
la massima parte degli autori emergenti nel secondo dopoguerra
si è sentita come parte attiva di questa iniziativa. Agli
scrittori si affiancano critici di rilievo come Hans Meyer e Walter
Jens. E il favore interessato dell'industria culturale. Gli
avversari del gruppo parleranno di "clique" (conventicola). Il
gruppo ha avuto un certo potere editoriale, ma è sempre
stato guardato con sospetto dalla politica ufficiale della Bundesrepublik
di Adenauer, per la quale era estremismo anche la semplice volontà
di rinnovare l'aria stagnante ereditata dall'esperienza del dodicennio
nazista. Il gruppo fu sciolto poi ufficialmente nel settembre
1977, ma già nel corso degli anni '70 aveva esaurito la
spinta propulsiva.
L'occhio critico e l'angoscia
La poetica ispirata al tradizionale realismo perde terreno. I
primi tentativi di affrontare il passato nazista e la realtà
della guerra compiuti dai drammaturghi Wolfgang
Borchert, Carl Zuckmayer, e dai
narratori Hans E. Nossack e Heinrich
Böll non avranno seguito: quelle realtà sono socialmente
e sistematicamente rimosse. L'inizio della guerra fredda dispensa
i tedeschi dall'obbligo morale di riflettere sul loro coinvolgimento
nel nazismo. Il cambiamento della situazione socio-politica tedesca
degli anni '50, legato al "miracolo economico" e al riarmo tedesco,
hanno come osservatori critici Gerd Gaiser,
Wolfgang Koeppen e Heinrich Böll,
nei quali prevale il moralismo accusatore.
Alla fine degli anni '50 la scena letteraria si ravviva, ha inizio
una delle stagioni più fertili della letteratura tedesca.
Il realismo è rinnovato attraverso una accentuazione dell'istanza
soggettiva della figura del narratore: Günter
Grass e Siegfried Lenz rileggono il
passato nazista. Martin Walser fornisce
un quadro differenziato delle trasformazioni che la società
tedesca ha subito sotto la spinta dei successi economici. Con
i romanzi di Uwe Johnson entra nei
primi anni '60 con prepotenza sulla scena il tema della divisione
della Germania, un ennesimo trauma rimosso dalla pubblica coscienza.
Produzione poetica
In poesia è il progressivo allontanamento dalla poetica
della "magia naturale" che prevaleva agli inizi. Günter
Eich, Marie-Luise von Kaschnitz,
Nelly Sachs, Karl
Krolow, e soprattutto Paul Celan,
accogliendo suggerimenti della tradizione surrealista francese,
spagnola, anglosassone, crea una poesia di spiccato carattere
ermetico, consapevole dell'incompatibilità tra società
contemporanea e pretesa purezza della lirica. Negli anni '60 la
poesia impegnata di Peter Rühmkorf,
Günter Grass, Enzensberger,
F.J. Degenhardt testimoniano lo stretto rapporto tra letteratura
e attualità.
L'impegno politico degli anni '60
La costruzione del muro di Berlin, la guerra nel Vietnam, i primi
segni dell'indebolimento del "miracolo economico", il clima politico
si inasprisce. L'aspetto più macroscopico è il movimento
studentesco, ma anche la letteratura ne è scossa. Il teatro
documentario di Rolf Hochhuth, Heinar
Kipphardt, Peter Weiss, Hans-Magnus
Enzensberger sono nel clima politico e sociale degli anni
'60.
Il gruppo 61 fondato da Max von
der Grün (1926\), e il werkkreis 70 tentano
di rinnovare la tradizione della letteratura operaia fiorita
all'epoca della repubblica di Weimar.
La scuola di Colonia, con il suo fondatore Dieter
Wellershoff e gli altri appartenenti del gruppo (R.D. Brinkmann,
G. Herburger), e il documentarismo di Alexander
Kluge, afferma la funzione emancipatrice della letteratura,
operando su un livello più attento ai problemi tecnico-estetici.
Avanguardismo e impegno umanistico sono in Arno
Schmidt. Il declino del movimento studentesco e dell'impegno
politico accentua lo sperimentalismo che mette al centro della
riflessione il linguaggio e la tecnica narrativa. Così
la poesia concreta di E. Gomringer,
F. Mon, Helmut
Heissenbüttel; il gruppo sperimentalista viennese (il
Wiener Gruppe); e poi quello di Graz. Al teatro si dedicano
W. Bauer, e Botho
Strauss.
Gisela Elsner si rivela capace di
cogliere con ferocia deformante i conformismi della borghesia
tedesca degli anni Settanta.
Novecento (1939-1989)
© Antenati - 1994-1997
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