Carl
Zuckmayer
Carl Zuckmayer
Carl Zuckmayer nacque a Nackenheim-am-Rhein
nel 1896 (morì a Visp [Svizzera] nel 1977). Era figlio
di un industriale. Nel 1938 emigrò in Svizzera e poi negli
Stati Uniti, e tornò in patria solo dopo il crollo del
nazismo.
Esordì, senza successo, nel teatro
espressionista di Berlin. Poi, dal 1924, fu collaboratore di
Max Reinhardt. Si occupò soprattutto di commedie-ballate
di tipo popolare: L'allegro vigneto (Der fröhliche
Weinberg, 1925) che ebbe un buon successo e che diede l'avvio
a un tipo di commedia realistica che affondava le radici nella
Germania agreste. Interessante anche Katharina Knie (1928).
Più importante è Il capitano Köpenick
(Der Hauptmann von Köpenick, 1931), amara satira della burocrazia
e dell'ottuso militarismo del periodo guglielmino.
Dopo la guerra ebbe successo internazionale
con Il generale del diavolo (Der Teufels General, 1946)
in cui la crisi di coscienza di un generale dell'aviazione nazista
finisce con il suicidio. Notevoli anche Barbara Blomberg
(1949), Il canto della fornace (Der Gesang im Feuerhofen,
1950) ispirato alla resistenza francese, e La luce fredda
(Das kalte Licht, 1955) sull'esplosione atomica. Sorprendente
fu la novità della sua ultima opera, L'accalappiatopi
(Der Rattenfänger, 1975) in cui il tema della moderna gioventù
in crisi viene proiettata nel medioevo favoloso dell'omonima fiaba.
Meno originale la produzione in versi: L'albero
(Der Baum, 1926), Poesie 1916-1948 (Gedichte 1916-1948,
1948). La sua narrativa comprende numerosi racconti: Un contadino
del Taunus (Ein Bauer aus dem Taunus, 1927), I racconti
(Die Erzählungen, 1952). E romanzi: Salwàre o Magdalena
von Bozen (Salwàre oder die Magdalena von Bozen, 1936),
La confessione di carnevale (Die Fastnachtsbeichte, 1959).
© Antenati - 1994-1997
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