Letteratura
di consumo tra le due guerre
Letteratura di consumo tra le due guerre
Caratteristiche generali
Nel momento in cui l'emergere degli stati-massa poneva in primo
piano la necessità di costruire strumenti di comunicazione
capaci di giungere a queste masse sempre più numericamente
crescenti, gli intellettuali tradizionali accentuano il proprio
narcisismo aristocratico da una parte tramite l'atteggiamento
elitario dall'altra con lo sperimentalismo avanguardistico, in
entrambi i casi un senso di superiorità (di disprezzo e/o
attrazione) per la folla. Ma a parte l'atteggiamento, la realtà
era che a condizionare generi e produzioni letterarie non era
certo l'"estro" o la "genialità" di alcuni autori, quanto
il mercato e l'industria culturale. E questa esigeva, accanto
a prodotti che avessero l'aura di prodotti destinati a una cultura
alta e sa pienziale o esistenziale, prodotti di consumo destinati
prevalen temente all'evasione oppure all'informazione. Fermo restando
che la fiction è sempre anche evasione.
L'informazione
Alla produzione di consumo appartengono, sul confine tra la
produzione saggistica e quella narrativa-realistica, le produzio
ni giornalistiche. Anche nel periodo tra le due guerre il giorna
lismo svolge una funzione di raccordo importante all'interno del
sistema informativo delle nazioni a sviluppo industriale. Esempio
tipico e noto un giornalista come John Reed. Al giornalista il
compito di "narrare la realtà", in special modo quella
che le classi borghesi medie e alte che leggono i grandi quotidiani
di informazione, non hanno immediatamente sotto gli occhi o che
ten gono rimossi. E' la funzione dei "grandi inviati" del tempo.
Tra questi occorre ricordare Albert Londres.
Tra i maggiori giornalisti tedeschi nel periodo tra le due guerre,
è Egon E. Kisch.
L'evasione
Alla produzione di consumo d'evasione appartengono alcuni "generi"
che si scavano all'interno del mercato delle proprie nicchie di
vendita. Grande successo hanno i racconti a tema amoroso, quelli
a sfondo esotico, o a tema erotico. Ma altre nicchie riguardano
la science-fiction, il fantasy-horror, la detective e la spy story.
Al confine tra arte pittorico-grafica e comunicazione scritta,
è il fumetto.
Alla produzione di consumo fanno riferimento anche una serie
di produzioni che continuano a sfruttare generi e nicchie individuate
in epoche precedenti, come ad esempio il romanzo storico avventuroso
(un tipico esponente può considerarsi Rafael
Sabatini).
Science-fiction
Nel periodo tra le due guerra la SF subisce impulsi da due di
rezioni: da una serie di scrittori sovietici nel clima del para
futurismo, e da un gruppo di autori di lingua inglese. In URSS
si diffusero romanzi avveniristici che esaltavano la scienza e
la tecnica e il loro contributo alla liberazione dell'uomo dalla
schiavitù del bisogno, in una società comunista:
il più famoso di essi fu Aelita
(1922) di A. Tolstoj. Il romanzo Noi
(1924) di Evgenij Zamjatin e la commedia
RUR (1920) del ceco Karel Capek in cui
compare per la prima volta la parola "robot" (derivandolo dal
ceco "robota" = lavoro pesante meccanico e artificiale), si orientarono
invece nella stessa di rezione de Il nuovo mondo
(1932) di A. Huxley e poi di 1984
(1947) di G. Orwell, utopie negative
in cui la scienza e la politica producono nuove e inaudite forme
di oppressione sociale.
Negli Stati Uniti la SF si afferma come genere popolare negli
anni '10, con una vastissima produzione di collane editoriali
e riviste specializzate, la più importante delle quali
fu ŤAmazing storiesť, fondata nel 1926 da Hugo Gernsback. Vi si
privilegiavano i temi dell'avventura spaziale, del contatto con
gli alieni, della creazione di mostri e automi. Le storie di pionieri
dello spazio (le "space operas") ricalcavano quelle del romanzo
western o di esplorazione. Ne scrissero Edmond
Hamilton, Edgar R. Burroughs, M.
Leinster e molti altri. Dalla fine degli anni '30 la qualità
dell'invenzione e l'attendibilità scientifica migliorò
assieme a quella della scrittura, grazie ad autori come J.W.
Campbell, Robert Heinlein, il canadese
Alfred Van Vogt autore del
ciclo Le armi di Isher (The weapon shops of Isher, 1942-43),
Stanley G. Weinbaum, Henry
Kuttner che scrive le sue cose migliori assieme a Catherine
L. Moore, l'inglese Eric
F. Russell, Jack Williamson,
l'australiano Erle Cox, il prolifico
L.R. Hubbard. Sono una serie
di autori che danno il meglio di sè tra gli anni Quaranta
e gli anni Sessanta.
Fantasy e horror
H.P. Lovecraft, seguace di Poe,
fondò il genere "fantasy" (cui nel dopoguerra darà
impulso J.R.R. Tolkien). Si dedicano all'avventuroso-fantastico
Pierre Benoît, si arriva agli
esiti "barbarici" con l'americano Robert
H. Howard e ai mondi perduti con Abraham
Merritt. Al genere fantasy popolato di spettri e magia si
dedica Edward Dunsany. Un rinnovatore
del genere è Eric R. Eddison.
Detective story
Tra gli anni '20 e '40 è un periodo di grande fioritura
per la letteratura DS. Si ha una produzione eccezionale per qualità
e quantità. In Inghilterra, dove nel 1887 era comparso
A.C. Doyle con il suo personaggio Sherlock Holmes, e erano comparsi
i 'metafisici' racconti di G.K. Chesterton, appaiono una serie
di autori divenuti "classici" del genere: Edgar
Wallace, Dorothy Sayers, N. Blake
(lo pseudonimo usato dal poeta Cecil Day Lewis). Nel 1920 esordisce
Agatha Christie con Poirot a Styles
Court, diventando presto famosissima grazie ai personaggi
di miss Jane Marple e di Hercule Poirot. Dal punto di vista editoriale,
da una dozzina di racconti di DS pubblicati nel 1914 si passò
a un centinaio nel 1925 per arrivare a oltre 200 nel 1939. Un
numero sempre maggiore di scrittori 'seri' cominciò a accostarsi
alla DS non solo per in crementare i guadagni ma anche per accattivarsi
un numero maggiore di lettori. Interessante il fatto comunque
che poche storie di DS riflettessero storie vere di delitti.
Negli Stati Uniti comparvero i raffinati polizieschi di S.S.
Van Dine (W.H. Wright) ideatore del gentiluomo-detective Philo
Vance presente ne La strana morte del Signor Benson (1926). Alla
tradizione inglese si rifanno molti autori americani: Mignon G.
Eberhart, R. King, Patrick Quentin
pseudonimo della coppia R. Webb & H.C. Wheeler (che usarono
anche gli pseudonimi di Queen Patrick, e Jonathan Stagge), l'angloamericano
J. Dickson Carr (alias Carter Dickson)
un po' goticizzante e abilissimo costruttore di delitti della
"camera chiusa" (La casa stregata, 1934). Ellery
Queen, pseudonimo di F. Dannay e M.B. Lee, è autore
e protagonista fin dal 1929 in polizieschi il cui modulo viene
perfezionato con il brillante e sofisticato "ciclo di Wrightsville",
iniziatosi con il Paese del maleficio (1942). Pervasi di
intelligente umorismo i romanzi di Rex Stout
di cui protagonista è il famoso Nero Wolfe. Cornell
Woolrich ha scritto (anche con lo ps di William Irish) alcuni
suspence febbrili usati anche nel cinema, come La sposa era in
nero (1940). Iniziatore della hard-boiled school è Dashiell
Hammett che nobilitò il commercialissimo thriller usandone
gli schemi, i tipi umani e il linguaggio realistico per costruire
un quadro amaro e suggestivo del nordamerica negli anni '30: Il
falcone maltese (1930), L'uomo ombra (1932). Hammett
ha avuto molti imitatori. Forse il miglior continuatore è
Raymond Chandler. Nel 1939 appare anche
il primo libro di James Hadley
Chase, Niente orchidee per miss Blandish (No orchids
for Miss Blandish), ricalcato su "Santuario" di Faulkner. Nel
1930 fa la sua prima apparizione un investigatore destinato a
fama mondiale in decine e decine di libri: il commissario Maigret
in Pietro il lèttone (1930) del belga-francese Georges
Simenon.
In Italia la pubblicazione in traduzione degli autori stranieri
della DS inizia nel 1929. Negli anni '30 si tentò una produzione
d'imitazione nazionale, con A. Varaldo, A. De Stefani, E. D'Errico,
T.E. Spagnol. In particolare va ricordato Augusto
De Angelis con il suo commissario De Vincenzi, considerato
l'iniziatore del romanzo poliziesco italiano. Dopo il divieto
fascista di pubblicare DS nel 1941 si ebbe una lunga stasi fino
agli anni '50.
Spy story
Da una costola del DS esce la spy story (SS). Come nella DS
è il tema della fuga/inseguimento e della "verità
svelata", ma mentre nel DS il crimine capitale è l'omicidio,
nella SS è il tradi mento, l'attacco portato alla sicurezza
nazionale. Al posto del detective è l'agente segreto. L'elaborazione
della messa a punto dello schema e dei temi della SS si deve,
dopo una serie di pre senze nella produzione ottocentesca, a scrittori
polizieschi. Ancora una volta, A.C. Doyle crea un punto di riferimento
con L'avventura dei progetti Bruce- Partington, tracciando
in miniatura gli elementi fondamentali del genere: segreto delle
scoperte scientifiche e militari, guerra o destabilizzazione che
si profila, l'avversario politico come simbolo del Male. Fino
alla fine degli anni '30 domina una SS in cui predomina l'avventura
"meravigliosa": così gli inglesi J. Buchan (che tra l'altro,
nel 1915 con Trentanove gradini, ha dato un esempio emblematico
del tema fuga/inseguimento), e E. Phillips Oppenheim; l'americano
John P. Marquand. La linea è
quella che porterà nel dopoguerra ai romanzi (e films)
con il personaggio di James Bond di J. Fleming.
Cocktail di violenza e avventura sono nei romanzi di Peter
Cheyney.
Ma esiste anche un altro filone, che nasce proprio alla fine
degli anni '30 grazie a Eric Ambler
con il romanzo La maschera di Dimitrios
(The mask of Dimitrios, 1939): gli inquietanti eroi di Ambler
dimostrano che non esiste la Storia oggettiva ma solo gli annali
dettati dai vincitori e dalle convenienze, e che l'agente segreto
è solo una pedina in un gioco di proporzioni inaudite.
Il filone avrà nel dopoguerra il massimo rappresentante
in John Le Carré.
Letteratura per l'infanzia
Tra le due guerre la produzione per l'infanzia è sostanziosa.
Sono scritti una serie di libri che si aggiungono alla serie dei
'classici' per l'infanzia borghese. Dalla Francia il "Piccolo
prìncipe" di Saint- Exupéry. In Italia nasce il
personaggio di Giamburrasca a opera di Luigi
Bertelli. Valore più didattico hanno le biografie romanzate
di Luigi Ugolini.
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