Howard
Phillips Lovecraft
Howard Phillips Lovecraft
Howard
Phillips Lovecraft è nato a Providence [Rhode Island] nel
1890 (morì una mattina presto nel 1937, allo Jane Brown
Memorial Hospital di Providence, per un cancro all'intestino complicatosi
in una forma di nefrite). Il padre, Winfield Scott Lovecraft -
viaggiatore di commercio - soffre di paresi e morirà, di una malattia
conseguenza della sifilide che lo porterà prima alla follia e
alla paralisi, quando Howard è ancora bambino. La madre, Sarah
Susan Phillips - discendente da un'antica famiglia inglese stabilitasi
in America già in età coloniale - è nevrotica e fin dall'infanzia,
decisa a mettere il figlio "al riparo dalle avversità e dai pericoli
della vita", tese ad essere iperprotettiva. Sembra anzi che, a
tal fine, avesse convinto il piccolo Howard di essere talmente
brutto che gli altri ne avrebbero avuto paura. Il futuro scrittore
passa quindi un'infanzia e una giovinezza in un ambiente alquanto
ristretto, e per via delle sua pessima salute (era fragile nel
fisico e soggetto a disturbi nervosi) frequenta le scuole in maniera
discontinua. Studia così principalmente con istitutori privati,
per corrispondenza e da autodidatta nella ricca ed antiquata biblioteca
del nonno, dove - tra l'altro - si appassiona di Mitologia antica,
Scienze Naturali, Astrologia, Magia, Occultismo ed Alchimia. Ma
non otterrà mai il diploma di Scuola Media Superiore. A 7 anni
inizia a scrivere i primi racconti e i primi componimenti in versi,
nei quali già risulta evidente la sua grande passione per l'inanimato,
il maestoso ed il remoto. A 13 anni, affascinato dal personaggio
di Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle, fonda la Providence
Detective Agency, che tuttavia avrà vita breve. A 18 anni, disgustato
della sua produzione narrativa giovanile, decide di distruggerla.
Solo The Little Glass Bottle (1897), The Mystery of the Grave-Yard
or a Dead Man's Revenge (1898), The Secret Cave or John Lees Adventure
(1898), The Mysterious Ship (1902), The Beast in the Cave (1905)
e The Alchemist (1908) sopravvivono a questa massiccia distruzione.
Per i 10 anni successivi si dedica esclusivamente alla poesia
e al giornalismo amatoriale. Scrive racconti scientifici per riviste
e giornali quali: Providence Sunday Journal, Providence Morning
Tribune, Providence Evening News, Scientific American, Pawtuxet
Valley Gleaner, e per la rubrica della posta di Argosy. Egli stesso
redige delle proprie fanzines a contenuto scientifico: Scientific
Gazette - la sua prima rivista, duplicata con la carta carbone
e prodotta dal 1899 al 1909, The Rhode Island Journal of Astronomy
- il più voluminoso dei suoi periodici giovanili, riprodotto in
ciclostile e stampato dal 1903 al 1909, Hesperia - prodotta dal
1918 al 1921 e diffusa anche in Inghilterra, e The Conservative
- stampato fino al 1923. Nel 1910 scrive anche un manuale di Alchimia,
Inorganic Chemistry, andato perduto. Negli stessi anni inizia
la sua imponente corrispondenza - che a buon diritto va ritenuta
come la quarta parte della sua opera letteraria - con altri scrittori
pulp dell'epoca, Robert Bloch, Henry Kuttner, Robert E. Howard,
Fritz Leiber, H. Warner Munn, C.A. Smith, August W. Derleth e
Donald Wandrei. Saranno questi ultimi due - in particolare - dopo
la morte di Lovecraft, a dare un forte contributo alla diffusione
dei suoi scritti. Nel 1939 fonderanno infatti la Arkham House,
una casa editrice nata apposta per tramandare l'opera del Solitario
di Providence. Nel 1914 aderisce alla United Amateur Press Association
- un'organizzazione di scrittori dilettanti che si spedivano reciprocamente
i propri scritti - sul cui organo di diffusione, The United Amateur,
pubblica, per la prima volta, The Alchemist e The Beast in the
Cave. Nel 1915 comincia l'ingrato e mal pagato mestiere di revisione
letteraria, che sarà, per tutta la sua vita, la sua principale
fonte di reddito: scrive racconti su commissione, sfronda articoli
di inesperti, corregge bozze. Nel 1917 decide di arruolarsi nell'Esercito.
Un po' per l'interessamento della madre, un po' per la sua salute
cagionevole, viene respinto come non idoneo. Il rifiuto da parte
del mondo virile dell'Esercito pesa moltissimo all'autore, la
sua vena macabra prende il sopravvento e, dopo 10 anni di silenzio,
riprende a scrivere racconti con The Tomb. Dello stesso anno è
la sua famosa poesia Psychopompos. Come il Monsieur Dupin di Edgar
Allan Poe scrive di notte, e di giorno simula l'oscurità chiudendosi
in casa con le imposte serrate. Lovecraft sembra convincersi che
«se non riuscirà ad affermarsi nel mondo, il suo regno sarà la
notte». Diviene così egli stesso l'alter-ego di quell'Outsider
descritto in molti suoi racconti. Nel 1920 scopre l'opera letteraria
di lord Dunsany, un autore fantastico che a lungo rimarrà il suo
idolo letterario, insieme a Poe, Ambrose Bierce e Jules Verne.
Lo stesso anno conosce, a Boston, durante un congresso della United
Amateur Press Association, Sonia Haft Greene, un'ebrea di origine
russa di 10 anni più grande di lui. Nel 1921 muore la madre, già
ricoverata da tempo in ospedale per disturbi nervosi. Nel 1922
pubblica - diviso in 6 puntate - sulla rivista semi-professionale
Home Brew, il romanzo breve Herbert West: Reanimator, sul genere
del Frankenstein di Mary Shelley. Per la prima volta Lovecraft
scrive per essere pagato, ma risulta subito evidente che la storia
- pur essendo apprezzabile - non è nemmeno paragonabile con la
sua produzione spontanea. Nel 1924 Sonia e Lovecraft si sposano
e l'autore si trasferisce a New York dove Sonia ha un negozio
di modista. Nel 1925 fa la prima apparizione nelle edicole Weird
Tales, rivista professionale dedicata al fantastico e al soprannaturale,
Lovecraft inizia a venderle i propri racconti. La rivista costituirà
- per tutta la vita dell'autore - il principale sbocco della sua
produzione narrativa. Conosce intanto il mago Harry Houdini che
gli propone di scrivere, per suo conto, un racconto che ne esalti
le capacità di evasione. Lovecraft compone così il memorabile
Imprisoned with the Pharaohs. Il racconto viene tuttavia smarrito
alla stazione ferroviaria di Providence, e l'autore è costretto
a ribatterlo - col titolo di Under the Pyramids - durante il viaggio
di nozze con Sonia. Nel 1926 si separa dalla moglie - più per
l'incompatibilità del suo carattere con la vita cittadina e lo
stato matrimoniale che per reali discordie - e torna a Providence,
dove va a vivere dalle zie materne Annie e Lillian. E quando la
moglie propone a Lovecraft di acquistare una grande casa a Providence
per una sua iniziativa di affari, con cui avrebbe potuto mantenere
l'intera famiglia, le vecchie zie di lui la informano fermamente
che «né loro né Howard potevano permettere che lei lavorasse per
vivere a Providence». Perciò il matrimonio fallisce definitivamente.
E' comunque adesso che inizia il periodo produttivo più significativo
dello scrittore. Le intuizioni che gli erano balenate anni addietro
all'epoca di Dagon (1917) - la potenza disastrosa dell'incubo,
l'esperienza onirica, la minaccia di qualcosa di maestoso sprofondato
negli abissi dell'Inconscio e del Tempo, la presenza di entità
aliene scacciate dalle Terra in un passato remoto ma ritornate
per riprenderne il possesso - prendono infatti forma soprattutto
dopo la lettura di The Gods of Pegãna di lord Dunsany, da cui
Lovecraft eredita l'idea di una mitologia inventata. Lovecraft,
spostando allora l'oggetto del terrore dalla Terra al Cosmo, dà
vita a quel suo famoso pantheon di divinità primigenie aliene
demoniache - i Grandi Antichi - che costituirà lo sfondo delle
storie per le quali è maggiormente famoso, quelle dei Cthulhu
Mythos, quali: The Nameless City (1921), The Call of Cthulhu (1926),
The Dream-Quest of Unknown Kadath (1926), The Silver Key (1926),
The Case of Charles Dexter Ward (1927), The Dunwich Horror (1929),
At the Mountains of Madness (1931) e The Shadow Out of Time (1934).
Nel 1929 compone - per i Cthulhu Mythos - un ciclo di 36 sonetti
intitolati complessivamente Fungi from Yuggoth. Solo alcuni di
essi vengono tuttavia pubblicati durante la vita dell'autore.
Il primo volume che li raccoglierà tutti apparirà infatti solo
nel 1943, per la Fantasy Amateur Press Association. Successivemente
introduce nei Cthulhu Mythos l'elemento del Necronomicon (il Libro
dei Nomi dei Morti), un immaginario grimorio di Magia Nera contenente
riti per evocare i Grandi Antichi. Sembra che l'idea del libro
abominevole gli sia stata fornita da un sogno evocato dalla suggestione
provocata dalla lettura di The Book of Wonder di lord Dunsany.
Scrive anche una History and Cronology of the Necronomicon (1929),
con cui fornisce alla sua mitologia una base storica. Pur preferendo
la dimensione del racconto, Lovecraft si trovò anche nel saggio...
famoso è infatti il suo Supernatural Horror in Literature (1926)
- forse la rassegna più esauriente e perspicace mai scritta sul
tema - pubblicato a puntate, ma in forma incompleta, su The Fantasy
Fan nel 1935, e apparso per la prima volta in volume solo nel
1939, per la Arkham House.
Influenzato da Poe e dalla tradizione "gotica", pubblicò
su riviste specializzate le sue storie di orrore e di fantascienza,
raccolte in volume solo dopo la sua morte quando fu finalmente
annoverato tra i creatori del fantasy. Il richiamo di Chthulhu
(The call of Chthulhu, 1929) è il più famoso di
una serie di racconti in cui compaiono i Grandi Anziani, divinità
preistoriche in grado di superare le barriere spazio-temporali.
I sogni nella casa delle streghe (The dreams in the witch house,
1932) narra la storia di uno studente di fisica quantistica che
dalla propria stanza si inoltra negli abissi di un'america visionaria.
Tra le altre opere: L'orrore di Dunwich (The Dunwich horror, 1927),
Alle montagne della follia (At the mountains of madness, 1936)
che si apre su paurosi paesaggi onirici, rivelando il debito di
L. verso il "Gordon Pym" di Poe. Ha scritto anche un importante
saggio sul fantasy, L'orrore soprannaturale in letteratura (Supernatural
horror in literature, 1927). La fama di Lovecraft è soprattutto
postuma, e la sua capacità di aver saputo fondere insieme tradizione
gotica ed elementi fantascientifici influenzerà non solo gli scrittori
horror suoi contemporanei - molti dei quali daranno vivo seguito
ai Cthulhu Mythos - ma anche quelli futuri. Unico scrittore americano
in grado di rivaleggiare con Poe - da cui tuttavia si distacca
per una concezione assai diversa del terrore, nascente dall'«Io
interiore» per Poe, proveniente da «un di fuori» terrifico e ignoto
per il nostro - Lovecraft è pertanto ritenuto il fondatore dell'horror
moderno. Oppresso da incubi, sogni e visioni, e restìo ai contatti
personali, Lovecraft condusse un'esistenza solitaria nel segno
dell'instabilità psicologica. Il paesaggio ed il retaggio culturale
di Providence saranno sempre al centro della sua produzione letteraria,
così come le atmosfere macabre e ripugnanti, le tematiche necrofile,
le visioni e le immagini di altipiani deserti, di colossali rovine,
di abissi senza fondo, popolati da deformi mutanti, aborti di
una Scienza impazzita o di una Natura senza regole, per un tipo
di horror più caratteristico del XIX secolo che della sua epoca.
Tuttavia nulla poteva suggerirgli che il suo lavoro avrebbe influenzato
scrittori come Stephen King, Dean R. Koontz, Clive Barker e Richard
Laymon. Insoddisfatto del suo stile di scrittura, Lovecraft fu
infatti il più grande critico di sé stesso, molti suoi racconti
sono andati perduti proprio perché da lui "ripudiati" e quindi
distrutti. Inoltre l'autore considerava suoi solo i racconti da
lui interamente scritti e concepiti, ma non quelli scritti dietro
commissione, né le collaborazioni, nonostante queste spesso fossero,
per la maggior parte, frutto del suo lavoro. E' utile ricordare
poi che, due anni dopo la morte dell'autore, quando Weird Tales
rimase a corto di materiale lovecraftiano, si diffusero notevolmente
le cosiddette "collaborazioni postume", completamenti di presunti
racconti dell'autore rimasti incompiuti. In verità le vere ed
uniche "collaborazioni postume" furono The Wicked Clergyman (1939)
e The Very Old Folk (1940) - due lunghi estratti di due lettere
di Lovecraft in cui si descrive il contenuto di due incubi - e
The Lurker at the Threshold (1945), The Gable Window (1957) e
The Watchers Out of Time (1974) - tre racconti di August W. Derleth
basati su appunti lovecraftiani di racconti mai scritti. Tutte
le altre supposte "collaborazioni postume" sono di conseguenza
racconti scritti interamente da altri autori.
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