Storia della letteratura europea - Torna in homepageIl fumetto nella seconda metà del XX secolo


Il fumetto nella seconda metà del XX secolo

Anche per il fumetto come per la canzone si pone il 'problema' di definizione di questa forma di espressione. Se la canzone si muove tra musica e oralità , il fumetto si incunea tra grafica e immaginazione visiva, ma sviluppa 'storie' narrative e usa il segno della scrittura. In ciò è più vicino al cinema che non alla scrittura.
Nella seconda metà del XX secolo il fumetto giunge a ottimi livelli qualitativi, sia espressivi che di diffusione, avvalendosi delle possibilità del colore e della contaminazione con il cinema.

a) la produzione nordamericana

Continuano a reggere personaggi e autori già affermatisi a partire dagli anni '30: la serie numerosa dei "super-eroi" nordamericani (da Batman a Superman di Bob Kane e Bill Finger; a Spiderman, Hulk, Fantastici Quattro di Stan Lee e Jack Kirby ecc.ecc.), e i paperi e topi di Walt Disney.

Snoopy e Woodstock, creati da Charles M. SchulzNel 1950 uno oscuro disegnatore, nato nel 1922 a Saint-Paul nel Minnesota e reduce di guerra in Europa, pensa di mandare alcune scrisce di prova alla potente United Feature Syndacate, una delle corporazioni che vendono disegni alle catene di giornali. L'artista si chiama Charles Monroe Schulz. Ai personaggi delle sue strisce, bambini che giocano a baseball e vanno a scuola e si sentono insicuri o prepotenti, dà il nome di Peanuts. Capofila è il timodo e spaurito Charlie Brown. Accanto a lui, il cane Snoopy, Linus e la sua coperta, il pianista Schroeder, Lucy e via via tutti i personaggi minori del mondo dei Peanuts. Il successo dei Peanuts è strepitoso, sorge un piccolo impero commerciale fatto anche di vendita di statuette, carta intestata, bavaglini per bebè, gadgets.

Tra il 1945 e il 1965 nascono BC (= Before Christ, prima di Cristo) di Johnny Hart nel 1958, Pogo e gli altri animali di Walt Kelly a partire dal 1943, il Mago Wiz con il minuscolo reuccio carogna di Hart a partire dal 1964 ecc. Sono personaggi che saranno ridiffusi anche in Europa (in Italia, atrraverso la rivista Linus).

All'inizio degli anni Cinquanta appaiono sulla scena gli Horror Comics e i racconti di guerra. Corre il 1961 quando l'editore Marvel inizia a pubblicare i "Fantastic four" (i fantastici quattro), le avventure di un inconsueto quartetto. Queste strisce gli portarono fortuna, tanto da permettergli di impostare una nuova strategia editoriale: i suoi eroi si propongono, infatti, in una dimensione inedita, cioé dotati di sensibilità e umanità.
Nascono così "Spider Man", "Hulk","Iron man " e tanti altri. Negli stessi anni il rinnovamento dei comics passa attraverso lo humour, ed é allora che irrompono i Peantus, i personaggi creati da Schulz dieci anni prima (1950).

Le cose più interessanti provengono probabilmente dai 'cattivi'. Frank Miller con il suo Batman : the dark knight returns del 1985-1986 ha rivitalizzato il genere dei 'super- eroi': Miller presenta, con un ritmo serratissimo e polifonico, un Batman invecchiato e alle prese con un mondo diverso da quello in cui era stato protagonista. Miller è poi stato sceneggiatore per storie di altri autori, senza però riconquistare il livello raggiunto con il suo "Batman": "Elektra lives again" è un polpettone di temi rifritti nonostante qualche virtuosismo di immagine; migliore è Sin City (1991-1992) pubblicata mensilmente su una rivista di un editore minore: un thriller nella tradizione dell'hard-boiled. Protagonista è Marvin, omone grande e grosso, piuttosto lento e stupido ma tenace nella ricerca della verità , la sua indagine si avvia quando Goldie viene ritrovata accanto a lui, strangolata, e procede tra scoperte sconfortanti, cannibali, personaggi innocenti che finiscono per rivelarsi delinquenti e prostitute, schiacciati in una macchina del potere che è deragliata verso il delirio.

Si dedica alla novel graphic, e al realismo - dopo il successo con i supereroi -, Will Eisner.

Arrivano gli anni Settanta e, con il movimento hippy, vengono a galla temi rimasti finora tabù. Ma questo nuovo fumetto ha vita molto breve in quanto, dopo pochi anni, vengono ripresi i vecchi supereroi, quali ad esempio Superman, Spider-man, Batman… Un'importante innovazione è l'adattamento in fumetto del film Guerre Stellari: "American Flagg" é considerato uno dei grandi innovatori del comics book.

Tra i fumetti di successo apparsi negli anni Ottanta e Novanta: Dilbert di Scott Adams, la serie di South Park - forse tra le cose più "esplosive" degli anni Novanta - e i Simpson.


b) il manga giapponese

In Giappone fenomeno interessante è quello dei manga, e i fumetti di fantascienza. Larga diffusione ha anche il fumetto hard e porno. Manga particolare è quello di Hayao Miyazaki che, vedi Nausicaä nella valle del vento, tralascia l'iper-tecnologico e le superfici metalliche a favore di un mondo fantascientifico, post catastrofe ecologica, popolato da insetti mostruosi.
Tra i maggiori autori giapponesi, noti anche all'estero, è Jiro Taniguchi.
Dal manga deriva il fenomeno cyber-punk della fine degli anni '80, che ha anche esemplari cinematografici ("Blade runner") e della fiction narrativa scritta (Ph.K. Dick, Carver ecc.)

c) la scuola argentina

Dall'area latinoamericana da segnalare almeno Quino, Mordillo, e Pablo Bach caricaturista dell'esilarante serie televisiva Spitting Image. L'area sud- americana è dal punto di vista del fumetto tra le aree più interessanti. Si afferma, alla metà degli anni '60, quella che viene chiamata la "scuola" argentina, formata da autori (disegnatori e soggettisti) provenienti un po' da tutto il sud-America e che lavorano a Buenos-Aires: alla "scuola argentina" appartengono infatti il cileno Del Castillo, l'uruguaiano Alberto Breccia, l'italiano Hugo Pratt.
Tra coloro che hanno imparato molto da Breccia è Josè Munoz, nato a Buenos-Aires nel c.1940, che ha creato insieme a Carlos Sampayo il personaggio di Alack Sinner, detective nordamericano sull'orlo dell'alcoolismo.
Héctor German Oesterheld e Francisco Solano Lopez sono i creatori de L'Eternauta.

Il fumetto in Europa

La produzione italiana

In Italia, funzione di impulso ha Sergio Bonelli. L'Italia, uscita dalla guerra si ritrova nel settore del fumetto praticamente spazzata. I veicoli tradizionali del fumetto, indirizzato a un pubblico giovanile e caratterizzati dalla didascalia in rima al posto del fumetto (la serie del Signor Bonaventura), scompaiono. «Il corriere dei piccoli» vende sempre meno. La moda nordamericana prende il campo, con album tradotti direttamente. Negli anni '60 si ha un progressivo affrancamento, con le serie di «Tex Willer», «Capitan Miki», «Blek Macigno» (il personaggio creato dal trio EsseGesse), e poi negli anni '70 «Zagor» ecc. Si tratta ancora di prodotti diretti a un pubblico giovanile, i temi affrontati sono quelli dell'avventura e dell'evasione.

Diabolik, creato dalle sorelle GiussaniNel 1962 due sorelle editrici, Angela e Luciana Giussani ottengono un grande successo con il noir di Diabolik. E' il successo di Diabolik a dar vita a una serie di pubblicazioni che estremizzano via via il tema, fino ad arrivare alla pornografia, il sado-masochismo, la tortura, gli orrori dei conventi (si pensi a Giorgio Cambiotti e alle serie di Jacula) ecc. A Luciano Secchi si debbono le serie di Kriminal, Satanik e soprattutto di Alan Ford (già impostato alla sua nascita da Magnus).

I grafici e fumettisti della sezione italiana della Walt Disney riescono a produrre storie originali e in grado di avere mercato in europa, spostando le storie anche su temi sociali (l'ecologia, l'informatica ecc.). Tra questi da ricordare almeno Giovan Battista Carpi e lo sceneggiatore Guido Martina (ideatore di Papernik, e della serie delle "parodie" dei classici della letteratura in chiave Disneyana).

Originale e eccentrico rispetto a queste esperienze, Jacovitti riesce ad affermarsi per l'ironia e lo stile assolutamente inedito. Bonvi è il creatore di uno degli eserciti più demenziali della storia del fumetto, quello degli Sturmtruppen.
Tra gli autori non bonelliani del panorama della fiction grafica italiana, interessante è Vittorio Giardino creatore di Max Fridman, e Leo Ortolani, ideatore del personaggio di Rat-man, una parodia dei super-eroi.


Sergio Bonelli è stato, dopo il 1945, il migliore e più fortunato editore di fumetti in Italia. Figlio di Gianluigi Bonelli che, nel 1948 insieme al grafico Aurelio Galleppini, aveva creato il personaggio e le strisce di Tex. Sergio ha collaborato nel corso degli anni alla creazione di decine di personaggi e strisce: tra quelli più famosi e capaci di reggere nel tempo, si ricordano: Zagor (1961), Mister No (1975).

A Bonelli si deve la creazione di una vera e propria scuderia di talenti e autori del fumetto, tra le poche in Italia ad aver avuto una continuità negli anni e dunque ad aver dato dei frutti. Grazie alla editrice Bonelli sono nati Martin Mystère (1982) di Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini, Dylan Dog (1986) di Tiziano Sclavi, Nick Raider (1988) di Claudio Nizzi, Nathan Never (1991) di Medda, Serra e Vigna, Ken Parker di Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo, Julia di Giancarlo Berardi. Mister No è stato continuato da Roberto Diso, mentre Zagor è stato continuato da Galieno Ferri. Sono solo alcuni delle decine di strisce, nate grazie a Bonelli.

Interessante la creazione e diffusione delle 'storie' di «Dylan Dog», creato da Tiziano Sclavi ed edito grazie a Sergio Bonelli. Humour, horror e detective-stories si fondono in un prodotto dal taglio grafico cinematografico, molto efficace.


Le cose migliori vengono dal fumetto di satira. Sergio Staino, Ellekappa, Altan, Vauro, Angese, Vincino per la satira politica e di costume; Andrea Pazienza, per le storie che hanno riferimento con la società e il mondo giovanile, Lunari con i suoi teneri e terribili vecchietti. Più deboli, vignettisti con intenti satirici, ma diretti a un pubblico più borghese e moderato l'italo-polacco Cemak e l'inconcludente Giorgio Forattini (partito bene negli anni '70 e poi negli anni '80 e '90 tipica matita di regime), mentre il miglior vignettista della destra conservatrice rimane Giannelli (sul quotidiano "Il corriere della sera").

Valentina, creata da Guido CrepaxGuido Crepax (il personaggio di Valentina, a partire dal 1965) e Milo Manara con le loro storie erotiche, Hugo Pratt, Magnus (Roberto Raviola) più tradizionale e esotico (si veda la storia de I briganti in cui fonde paesaggi orientali e arabi con esotismo fantascientifico in una narrazione di episodi concatenati e poli- personaggi), in campo femminista tra le migliori è Lori creatrice dell'insegnante-personaggio "la de Magistris".
Con loro la serie di riviste, alcune di queste espressamente dedicate alla satira: «Il male» negli anni '70 (ripreso per pochi numeri con il titolo «Zut»), «Tango» diretto da Staino e poi «Cuore» diretto da Michele Serra negli anni '80 e «Boxer» di Vauro agli inizi degli anni '90; «Linus» che diffonde oltre alla satira dei migliori vignettisti italiani anche le strisce di nordamericani (Charles M. Schulz con i personaggi di Charlie Brown il cane Snoopy apparsi per la prima volta in Italia sul quotidiano Paese Sera, e poi in volume nel 1963 con prefazione di Umberto Eco e il titolo "Arriva Charlie Brown" ecc., Berkeley Breathed con la serie di 'Doonesbury', Garry B. Trudeau, Parker & Hart con la serie di 'Wizard of Id', Johnny Hart da solo con la serie di 'B.C.', Bill Watterson con il tenerissimo personaggio di Calvin e il suo tigrotto Hobbes, il satirico e dissacrante Jules Feiffer) inglesi e qualche francese 'arrabbiato' (come Claire Bretécher).
La rivista Linus ha un ruolo fondamentale non solo nella diffusione del fumetto statunitense, ma soprattutto nell'avvicinare la lettura del fumetto alle classi culturali colte. Il primo numero della rivista diretta da Giovanni Gandini, pubblicata nell'aprile 1965 ed edito dall'Editoriale Figure sas, apre con un incontro-dibattito tra Umberto Eco, Elio Vittorini e Oreste del Buono. Del Buono sarà per tutti gli anni Sessanta e Novanta l'artefice dello svecchiamento e dell'assunzione del fumetto negli empirei dell'alta cultura, oltre a ideare collane editoriali che sono state fondamentali per la cultura italiana del secondo Novecento.

Alla nuova generazione del fumetto degli anni Ottanta si dedicano le riviste Frigidaire, Eternauta, Orient Express. a questa generazione di cartoonist appartengono Tanino Liberatore con il suo eroe Ranxerox, Marcello Jori, Andrea Pazienza.
Al cinema d'animazione appartiene Bruno Bozzetto, e Walter Cavazzuti.


La produzione inglese

Nell'ambito della produzione in lingua inglese, dominata dagli Stati Uniti, si è cercato da parte degli studiosi di individuare le caratteristiche peculiari della produzione fumettara proveniente dall'Inghilterra. Caratteristiche della "scuola inglese" sono state individuate nel senso dell'umorismo, il gusto per l'avventura esotica, la propensione all'horror.
In Gran Bretagna il fumetto vanta una tradizione antica: da Hogarth, a Searle, a Steadman. Tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento è l'attività dei caricaturisti. Ma, nel Novecento, è solo negli anni Cinquanta che il fumetto moderno raggiunge dei risultati apprezzabili anche al di fuori dei confini inglesi. E' sull'Illustrated chips che appare la prima comic history inglese, umoristica e briosa, aventi come protagonisti Weary Willie e Tired Tim.
Il tentativo della scuola inglese è quello di differenziarsi rispetto al predominio statunitense, creando storie adatta a un pubblico adulto: fumetti di avventura, di guerra, di fantascienza realizzati con precisione di dettagli. A questo filone appartengono le storie di Matt Dillon, Buck Ryan, Garth, Hawke. Altro filone, quello in cui si mescolano avventura, commedia brillante e un pizzico di erotismo: Modesty Blaise, Rome Brown.
Al genere social umoristico appartengono i personaggi di Andy Capp, Bristow e Tommy Wack.

Andy Capp, creato nel 1957 da Reg Smyte, è il prototipo del fannullone che si gloria di fare il mestiere di disoccupato. Consumatore di alcool e di televisione, sfrenato giocatore di biliardo e di calcio, ha al suo fianco la tremenda Flo che lo mantiene e lo attende con il mattarello in mano quando lui torna la sera ubriaco dal pub.

Sidney Jordan è specializzato nel fumetto di fantascienza, con il personaggio di Jack Howk (testi di Patterson). Tra le cose migliori che siano state prodotte di questo genere.

Carl Giles è specialista nella satira politica e autore di popolarissimi personaggi (es quelli della serie "The family").


La produzione francese

Negli anni Sessanta la Francia esprime i suoi migliori cartoonist. Sono i personaggi di Lucky Luke, Asterix, Blueberry, Sanantonio ecc.

Asterix è la creazione di Goscinny e Uderzo. La saga è quella di un villaggio della Gallia, alle prese con i tentativi di conquista delle legioni romane e l'uso di una misteriosa pozione che li rende fortissimi. Asterix è il piccoletto, affiancato dall'enorme Obelix. Le loro sono avventure simpaticissime, esilaranti. Qualcuno ha voluto intravedere nella figura di Cesare la satira a De Gaulle.

Del tutto particolare è Sempé, autore di vignette e storie con piccoli personaggi in bilico tra luoghi comuni e sogni proibiti. Sempé usa il disegno come mezzo di scrittura giornalistica, cronista di un mercato comune delle follie e delle perplessità di massa. Egli non prende posizione, non emette condanne né propone rimedi. La sua simpatia va alla "gente comune": gli uomini sentenziosi in berretto e gilè, le casalinghe trepidanti per le vicende sentimentali del jet-set, le romantiche donne delle pulizie.

Autore di fumetti di fantascienza è Philippe Druillet.
Moebius è autore dal disegno fantastico e particolarissimo.

In Francia nasce il fumetto erotico-fantastico. Barbarella ne è la prima eroina. Creata da Jean Claude Forest nel 1962, somiglia alla diva sexy dell'epoca Brigitte Bardot. Nel 1968 il personaggio divenne film ("Barbarella", regia di Roger Vadim, 1968; con Jane Fonda e Terence Stamp).
Forest in seguito ha creato altre eroine: Bebé Cyanure, considerata la sorella minore di Barbarella. Ed ha ideato per la tv Marie Mathématique, che vive spigliate avventure in un mondo futuro.

Con Barbarella, e con le altre eroine che la seguono (Jodelle, Phoebe Zeit Geist ecc.) il fumetto diventa fumetto di lusso, destinato quasi esclusivamente agli adulti.


La scuola belga del fumetto

Legata alla scuola francese, la scuola belga del fumetto si è ritagliata una sua autonomia di tradizione.

Jean Michel Charlier ha creato per il settimanale franco-belga Pilote, le avventure del Tenente Donovan (Blueberry), raccolte in volumi colorati dall'editore Novedi di Bruxelles. Mike Donovan, alias Blueberry, è un soldato nordista litigioso, amante di poker e whisky, ma anche leale e coraggioso soprattutto nei confronti degli indiani. Blueberry somiglia fisicamente all'attore Jean Paul Belmondo.

Hergé, alias Georges Rémi, dopo aver completato gli studi di lettere moderne, si è dedicato al fumetto. Ha creato prima Totor, poi Quick e Fluke. Ma è soprattutto con Tintin che Hergé raggiunge la notorietà mondiale. Il personaggio è stato creato nel 1929. Accanto a lui, che lo accompagnano nelle sue avventure in tutto il mondo, il cagnolino Milou e i Gemelli Dupont e Dupond.

A creare Lucky Luke è stato Morris (alias di Maurice de Bevère). Morris cominciò a disegnare fumetti a vent'anni. Entrato a far parte della redazione del giornale umoristico Le Moustique, creò Lucky Luke (sceneggiato da Goscinny).

Peyo (alias di Pierre Culliford), belga di padre inglese, iniziò facendo l'operatore di cabina in un cinema. ConobbeMorris, Franquin e altri cartoonist impegnati nel rilancio del periodico per ragazzi Spirou. Grazie a loro si dedicò al fumetto. Per il giornale La Demi Heure creò il suo primo eroe, Johan: un paggetto del Medioevo a cui affiancò il compagno allegrone Pirlouit. Nel 1948 disegnò l'indianino Pied Tendre per la rivista Mowgli. Nel 1957 creò la serie della famiglia Schtroumpfs [in Italia: I Puffi]. Nel 1962 il ragazzo dalla forza erculea Benoit Brisefer. E' stato considerato uno dei più originali cartoonist europei.

André Franquin nel 1946 riprese il personaggio di Spirou: un giovane valletto in costume rosso, che divenne popolarissimo tra i ragazzi. Spirou divenne anche un settimanale. A lui affiancò Marsupilami, un animale strano tigrato e giallo, e il giovane addetto di redazione Gastone.


Il fumetto nei paesi nordici

Nei paesi scandinavi, i cartoonist più famosi sono Asmo Alho, e Tove Jansson.

Asmo Alho finlandese, in collaborazione con lo scrittore Mika Waltari, creò i folletti Kieku e Kiaku, che si riallacciavano alla favolistica finlandese. In seguito ha creato il personaggio di Matti Konen.

Tove Jansson, svedese, ha lavorato in Finlandia. E' la creatrice dell'ippopotamo Mumin, poetico personaggio protagonista di storie molto dolci, scritte durante la seconda guerra mondiale. Alle sceneggiature ha collaborato a volte anche il fratello Lars.

Contesto

Indice Novecento post 1945
Il fumetto dal 1890 al 1917
Il fumetto tra le due guerre


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