Stan Lee e Jack Kirby
Stan Lee (1922) e Jack Kirby (1917-1994) hanno creato
Hulk nel 1962, qualche mese dopo l'uscita della prima avventura
dei Fantastici Quattro, la prima serie di supereroi della
Marvel. I due autori dal 1958 al 1970 hanno realizzato più
di cinquanta storie del personaggio che, assieme all'Uomo
Ragno, a Devil, ai Vendicatori, agli X-Men, Thor e a tanti
altri supereroi, rappresenta una tappa fondamentale della
loro carriera fumettistica.
Peter David è lo sceneggiatore che ha maggiormente
contribuito all'evoluzione moderna di Hulk. È stato
l'autore dei testi dal 1987 al 1999, fornendo del personaggio
molteplici incarnazioni: da quello grigio e infido a quello
verde e intelligente. Ma soprattutto, assieme a grandi disegnatori
come Dale Keown, Gary Frank e Adam Kubert, ne ha colto l'espressione
psicologicamente tormentata, di eroe costretto a un'esistenza
ricca di drammi. Un'esperienza fondamentale fatta propria
anche da altri autori come Paul Jenkins, John Romita Jr.,
Bruce Jones e Mark Bagley. Hulk è la storia dello
scienziato Bruce Banner, che dopo essere stato contaminato
dai raggi gamma, ad ogni sua esplosione di collera subisce
una spaventosa metamorfosi. Il timido, riservato, introverso
ricercatore si trasforma allora nell'incredibile Hulk, un
uomo enorme, dalla forza e dall'agilità portentose,
con la pelle verde e il volto alterato in una furiosa maschera
primitiva. Hulk non è un supereroe che dedica la
sua esistenza alla lotta contro la criminalità, ma
un uomo tormentato dal suo stesso destino, che lo costringe
a vivere una doppia vita.
I "Fantastici quattro" sono i primi supereroi
dell'era moderna, i primi con superproblemi e con problemi
normali e quotidiani, come quello di pagare l'affitto di
casa a New York. Tutto ha inizio con un viaggio spaziale.
Colpito dai raggi cosmici il dottor Reed Richards diventa
Mr. Fantastic, capace di allungarsi e allargarsi come fosse
di gomma. Sue acquista la dote dell'invisibilità,
mentre Johnny, Uomo Torcia, può infiammarsi e volare
più leggero dell'aria. Poi c'è Ben Grimm,
eternamente ingabbiato in una corazza di roccia arancione
che non ha nulla di umano. Simboleggiano l'Aria, L'Acqua,
il Fuoco e la Terra. La loro abilità è quella
di combattere l'avidità del male sia che si annidi
nelle strade della metropoli sia che si nasconda in mondi
inaccessibili agli umani; la loro forza è nello spirito
di squadra, la loro debolezza sta nel sentirsi più
esseri umani che supereroi.
Nei primi anni Ottanta, è toccato al cartoonist angloamericano
John Byrne (1950), proseguire con un lungo ciclo di storie
dei Fantastici Quattro che hanno fatto rinascere l'interesse
per la serie. L'inglese Alan Davis e lo spagnolo Carlos
Pacheco, invece, sono i rappresentanti di una generazione
più recente che ha lavorato ai primi supereroi Marvel
con occhio affettuoso, sempre in bilico fra l'omaggio alla
tradizione classica e il tentativo di trovare nuove e moderne
chiavi di lettura.
Nel 1963, Stan Lee e Jack Kirby presentano ai lettori
americani il primo numero di The X-Men, ponendo le basi
di quella che oltre dieci anni dopo diventerà la più famosa
serie a fumetti americana. Ma fra i tanti autori che hanno
ideato le avventure dei mutanti, quelli di scuola britannica
hanno lasciato un segno indelebile. Lo sceneggiatore inglese
Chris Claremont è stato l'artefice del successo degli X-Men,
scrivendo da solo quasi vent'anni di avventure. Il suo connazionale
John Byrne ha coideato e disegnato quelle che sono considerate
fra le storie più importanti della collana, sempre in bilico
fra fantapolitica e metafora della diversità. Barry Windsor-Smith
e John Bolton hanno prestato il loro talento di illustratori
ad alcuni degli episodi più sperimentali ed evocativi. Infine,
gli scozzesi Grant Morrison e Frank Quitely, attuali autori
della serie, hanno sfondato il muro della morale standardizzata
dei supereroi, producendo avventure dalla forte carica irriverente
e sovversiva.
Gli X-Men costituiscono l'altra faccia del superpotere:
la loro emarginazione dalla normalità è totale,
tanto che devono lottare non solo contro i propri terribili
nemici (primo fra tutti il potente Magneto) ma anche contro
l'opinione pubblica, guidata da politici in cerca di facili
consensi. Questo gruppo di personaggi è mutato radicalmente
con il tempo e con la drammatizzazione dei loro eventi.
I personaggi iniziali (tra cui l'Angelo, l'Uomo Ghiaccio
e Marvel Girl) sono stati quasi del tutto rimpiazzati alla
metà degli anni Settanta con l'arrivo di Thunderbird, Wolverine,
Tempesta e molti altri. Su tutti pesa il destino più difficile:
quello dell'eroe consapevole che le sue gesta non saranno
mai comprese e celebrate.
Contesto
|
|