Oreste Del Buono
Oreste
del Buono è nato l'8 marzo 1923 all'isola d'Elba
(è morto a Roma il 30 settembre 2003). Dopo una giovinezza
trascorsa nel mito dello zio materno Teseo Tesei, eroe di
guerra disperso nel mar di Malta, si arruola in marina pochi
giorni prima della destituzione di Mussolini da parte del
Gran consiglio del fascismo (25 luglio 1943). Caduto prigioniero
dei tedeschi, rimane in un lager austriaco fra il 1943 e
il '45.
Scrittore, giornalista, critico e consulente editoriale,
Del Buono è stato l'intellettuale che ha fatto conoscere
in Italia i fumetti dei Peanuts di Charles Schulz, attraverso
la rivista «Linus», di cui è stato fondatore
e direttore.
Esordì nel 1945 con il libro «Racconto d'inverno»,
romanzo dalla forte coloritura neorealistica in cui narrava
della sue esperienza di deportato in un lager nazista. In
seguito, collaborò con il «Corriere della Sera»,
dove tenne una rubrica settimanale sulle pagine milanesi
intitolata «La talpa in città» (stesso
titolo di un suo libro), e «Panorama». Ha tenuto
per anni una rubrica di lettere con i lettori del quotidiano
torinese «Stampa».
Fu pressoché ininterrottamente, dalla sua fondazione,
direttore della rivista «Linus» (1971-1981),
facendo conoscere al pubblico italiano le strisce a fumetti
di Schulz, da Snoopy a Charlie Brown, e dei maggiori fumettisti
internazionali. Secondo molti, Del Buono ha sdoganato il
fumetto, facendogli muovere i primi passi fuori dal ghetto
della 'sottocultura' in cui fino agli anni Sessanta era
stato confinato.
Diresse il mensile «La lettura», la collana
«Il giallo Mondadori», collaborò con
Einaudi, Rizzoli e Baldini & Castoldi e con un'infinità
di giornali e riviste. Ha tradotto oltre 190 opere di scrittori
come Proust, Flaubert, Maupassant, Stevenson, Wilde, Bataille,
Walpole, Costant e Oscar Wilde.
Il secondo libro, La parte difficile arrivò nel
1947 e il terzo, Acqua alla gola nel 1953. Anche in questi
due racconti, Del Buono riprendeva le sue esperienze di
guerra e la prigionia. Ha poi affrontato le ragioni di quella
che definiva la sconfitta storica della sua generazione:
ecco allora 'Per pura ingratitudine' (1961) e, tra l'altro,
Facile da usare (1959), Né vivere né morire
(1963), I peggiori anni della nostra vita (1971), Tornerai
(1976), Se mi innamorassi di te (1980), La talpa di città
(1984), La nostra classe dirigente (1986), La debolezza
di scrivere (1988), La vita sola (1989) e I grandi ladri
(1992), Amici, amici degli amici, maestri (1994). A questi
libri principali, vanno aggiunte decine di pubblicazioni
varie, come "Enciclopedia del fumetto" (1969).
L'ultimo suo libro, edito da Scheiwiller, è di marzo
del 2003, quando ha compiuto 80 anni, e riprende 'La parte
difficile', 'Racconto d'inverno', alcuni racconti da 'La
terza persona', e altri scritti da 'La vita sola'. La casa
editrice ha in programma la riedizione di tutte le opere
di Del Buono.
Come drammaturgo è autore di una sola commedia,
"Niente per amore", la cui prima fu data a Milano
nel 1962, con successo: si tratta di un'attenta, disincantata
rappresentazione di amori alienati, sullo sfondo di un ambiente
cinematografico da Odb ben conosciuto.
Nel numero uno di Linus, Umberto Eco intervistava OdB
insieme a Elio Vittorini e il fumetto, in Italia, passava
dall'infanzia all'età adulta. Quella sorta di tavola
rotonda di fatto sancì la dignità letteraria
dei fumetti. La prima direzione di "Linus" da
parte di Oreste del Buono durò dal 1972 al 1982,
dove impegno politico e sociale si confrontarono con l'evasione
e il sorriso. Accanto alle strisce satiriche, fece debuttare
il grande fumetto d'avventura: da Valentina a Dick Tracy,
da Corto Maltese a Jeff Hawke. E seppe coccolare i migliori
talenti del disegno satirico italiano: Pirella, Staino,
Pericoli, Chiappori, Altan.
OdB ha sempre mostrato una grande passione per la cosiddetta
'cultura bassa', in particolare la narrativa di consumo:
dalla fantascienza al poliziesco. Sotto questo profilo resta
importante la sua direzione della collana "Il Giallo
Mondadori".
All'inizio degli anni Novanta Oreste del Buono ha varato
la collana Einaudi Tascabili, creando un nuovo fenomeno
culturale ed innescando una vivace discussione intellettuale.
Accanto ai grandi classici della narrativa e della saggistica,
ha attinto anche al serbatoio dei nuovi comici che si alternavano
sulle scene milanesi dell'Elfo e dello Zelig: per tutti
va ricordato lo straordinario successo del volumetto di
battute "Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano",
curato dalla coppia Gino & Michele, che in pochi mesi
toccò il milione di copie vendute.
Del Buono ha contribuito anche al rilancio della Baldini
& Castoldi, che dal 1995 è l'editrice di "Linus",
che è tornato a dirigere da quello stesso anno. "Ho
accettato questa proposta, nonostante l'età, perchè
'Linus' è stata la cosa più importante della
mia vità", disse all'epoca. Nel giugno 2003
il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lo ha
nominato Grande Ufficiale.
Per il giornalista e scrittore Nico Orengo, grande amico
dell'autore, Oreste Del Buono è stato «uno
degli intellettuali che ha sovvertito, innovato, cambiato
il panorama della editoria italiana, dai giornali alle riviste,
alle collane editoriali, alla stregua dei grandi editor
come Calvino, Vittorini, Spagnol, Sereni e a editori quali
Bompiani, Mondadori, Rizzoli». Nei suoi articoli di
giornale e interventi si firmava come "Odb", era
il suo marchio di riconoscimento.
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