Storia della letteratura europea - Torna in homepageHergé


Hergé

Nato nel 1907 in una cittadina alla periferia di Bruxelles, Georges Remi, famoso con il nome di Hergé, comincia giovanissimo la sua attività di autore di fumetti. Dopo aver ideato Totor, personaggio ispirato dalla sua attività di boy-scout, a soli 21 anni crea Tintin, che gli darà fama e successo in tutto il mondo. Di Tintin Hergé ha realizzato ventiquattro avventure, l'ultima delle quali incompiuta, ambientate nei luoghi più disparati. Oltre al giovane reporter, che ha catalizzato quasi tutta la sua attività, Hergé ha dato vita a due coppie di ragazzini: Quick e Flupke, e Jo e Zette, questi ultimi accompagnati dalla scimmietta Jocko. Grande perfezionista (modificava i suoi fumetti a seconda delle edizioni straniere) sia sul piano grafico che narrativo, Hergé è uno degli indiscussi capiscuola e maestri del fumetto mondiale. È morto il 3 marzo del 1983.

TinTin è l'eterno ragazzo, il boy-scout giovane ed esperto che affronta i grandi misteri del mondo adulto. Tintin non è solo un classico del fumetto mondiale, ma anche un simbolo di quello franco-belga, protagonista di una scuola in cui si ricerca la raffinatezza del segno grafico insieme a una intensa vivacità narrativa. Tra le sue storie si ricordano Tintin in Tibet, che Hergé ha giudicato la migliore in assoluto, e I gioielli della Castafiore, quella preferita dal pubblico. Due avventure raccontano il viaggio di Tintin sulla Luna; il suo primo passo ha anticipato di ben sedici anni quello degli astronauti americani.

Dell'universo di Tin Tin fanno parte anche il cane Milù, l’ex ufficiale di marina Haddock, gli sciocchi poliziotti Dupond e Dupont, lo scienziato Tournesol. Colpisce, in particolare, l’estrema cura con cui sono descritte le situazioni e disegnati gli ambienti. Anche i più esotici: l’avventura sulla Luna, nel 1953, fu scritta e disegnata dopo lunghi colloqui con un gruppo di scienziati. “Dobbiamo cercare di essere estremamente precisi – disse Hergé in un’intervista – perché sono i ragazzi a pretenderlo: loro sanno distinguere bene ciò che è vero da ciò che è falso”.

Contesto

Il fumetto dopo il 1945

 


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