Walter Cavazzuti
Walter Cavazzuti è nato il 23 dicembre 1946 a Milano
(è morto nel 2004 a Pietra Ligure) è stato
disegnatore e cartoonist. Ha creato molti personaggi diventati
famosi, primo tra tutti quello per il film di Enzo D'Alò
“La gabbianella e il gatto” e “Opopomoz”.
Nel 1980, assieme a Michel Fuzellier, aveva fondato lo studio
“Quick Sand Production”, specializzato nella
realizzazione di filmati pubblicitari. Da anni apprezzato
animatore (ha partecipato tra l'altro ad “Allegro
non troppo” di Bruno Bozzetto, a “Pop Corn”,
“Odissea Veneziana” di Guido Manuli) nel 1987
aveva deciso di dirigere e realizzare il suo primo film
“Tunnel”, che ha ricevuto il premio Opera Prima
al Festival di Treviso 1988. Nel 1990 è stato nominato
direttore di animazione in “Volere Volare” di
Maurizio Nichetti. Nel 1994/1995 ha collaborato alla “Freccia
Azzurra” di Enzo d'Alò prima di arrivare, nel
1997, a creare i personaggi del lungometraggio dello stesso
regista “La Gabbianella e il Gatto”. Nel 1999
aveva creato i personaggi del il terzo lungometraggio di
d'Alò “Momo alla Conquista del Tempo”.
Cavazzuti si definiva “un grafico. Per uno come
me - aveva detto recentemente a proposito del suo lavoro
per ‘Opopomoz’ - la connotazione di un personaggio
è data da segni e quando si inizia a disegnare ci
si deve basare esclusivamente sui tratti somatici”.
I suoi disegni, pur pieni di fantasia erano comunque molto
realistici e conservavano tutti un qualcosa di familiare.
“Creare dei personaggi per un lungometraggio, trovarne
lo stile, personalizzarli e renderli appetibili ad un pubblico
di ragazzini e adulti è già abbastanza difficile,
figurarsi poi se questi devono anche rispettare precise
caratteristiche mediterranee o, come nel caso specifico,
napoletane veraci -aveva detto recentemente a proposito
del lavoro fatto per “Opopomoz” - Per un grafico
come me la connotazione di un personaggio è data
da segni, e quando si inizia a disegnare ci si deve basare
esclusivamente sui tratti somatici, continuando però
a non perder di vista lo stile comune. Un dato è
certo: da quel foglio che ti è qui davanti, bianco,
non uscirà nessuna voce per aiutarti a caratterizzare
il personaggio” .
“Una persona grande - ha detto Enzo D'Alò,
il regista di ‘Opopomoz’ - che ha dato corpo
ai nostri sogni e pensieri con un'umanità e una correttezza
difficilissime da incontrare nel mondo dell'animazione e
del cinema in generale. È stato un maestro per tutti
i giovani che adesso lavorano con successo in questo settore”.
Cavazzuti, spiega D'Alò, “ha dato tantissimo
per oltre 30 anni all'animazione italiana".
Contesto
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