Poetiche
simboliste e post-simboliste
Poetiche simboliste e post-simboliste
Caratteristiche generali
In europa il simbolismo subisce profonde modifiche nei centri
culturali propulsori, viene considerato superato dalle nuove avanguardie.
Non così in altre regioni, dove l'innovazione simbolista
opera una attiva modernizzazione dei linguaggi poetici e della
cultura locale. Ciò che al centro è "vecchio", nelle
periferie agisce ancora come stimolo progressivo e di svecchiamento.
Nei centri periferici in cui l'ambiente culturale è in
rapida crescita poi, si ha il fenomeno della ridondanza: il simbolismo
trascina con sé nell'attenzione verso la cultura del "centro"
(francese) anche ciò che qui si è venuto elaborando
di nuovo, così che il passaggio tra le correnti che altrove
è generazionale, si verifica all'interno di una stessa
vita poetica, portando a originali esiti produttivi. Ultraísmo,
orpheoismo e poetismo ceco sono nei territori di fuga dal simbolismo,
verso l'avanguardia europea.
Il simbolismo francese
In Francia già prima della guerra Paul
Claudel (1868\1955), Paul Valéry
(1871\1945), Saint- John Perse, Pierre-Jean
Jouve, Jules Supervielle avevano
tentato la ricerca post-simbolista nelle forme di un classicismo
moderno. Dal 1909 si erano raggruppati sotto la «Nouvelle Revue
Française».
La rivista (fondata appunto nel 1909) aveva dovuto chiudere a
causa della guerra. Poco dopo la guerra, riprese sotto la direzione
di J. Rivière, a cui successe nel 1925 J. Paulhan. Quello
del periodo tra le due guerre è forse il periodo di maggior
fulgore della «Nouvelle revue française»: attorno a essa si raccolgono
e collaborano i maggiori scrittori e critici francesi, distinguendosi
per l'alto livello qualitativo dei testi pubblicati, l'apertura
internazionale dei suoi interessi, l'anti-dogmatismo delle sue
scelte. Per questo l'incidenza della rivista sulle vicende della
letteratura europea è stata notevole.
Anche grazie alla ricerca e all'apertura di questa rivista si
attua il passaggio dalle forme del simbolismo a nuove forme e
significati.
Skamander polacco
In Polonia, con la nascita della repubblica, è il movimento
degli skamanderisti, sensibili all'influsso del futurismo italiano
e del simbolismo russo.
Il movimento si raccolse attorno all'omonima rivista pubblicata
a Varsavia nel 1920-1928. Ne fecero parte poeti di diverso indirizzo
come J. Tuwim, L. Lechon, Antoni Slonimski, Kazimierz Wierzynski,
J. Iwaszkiewicz, accomunati tutti da una concezione liberale e
progressista della cultura, dalla polemica contro i pregiudizi
sociali e gli anacronismi del costume. In poesia gli skamanderisti
rifiutarono lo stile aulico degli esponenti della Giovane Polonia,
rivolgendosi alla tematica quotidiana e ai sentimenti comuni dell'"uomo
semplice", in un linguaggio libero e immediato.
A parte questi punti programmatici, le posizioni degli skamanderisti
restano fortemente differenziate: il lirismo spontaneo di Tuwim,
e la tendenza meditativa di Slonimski,
si mescolano a elementi di radicalismo sociale. Il pathos romantico
di Lechon e l'ottimismo di Wierzynski
riflettono gli umori e le aspettative dei primi anni dell'indipendenza
polacca. Le ironiche stilizzazioni di Iwaszkiewocz
tendono a attualizzare la tradizione della Giovane Polonia.
Allo skamanderismo si accostarono anche esponenti della generazione
della Giovane Polonia, come Leopold Staff
che dopo i versi pre-bellici dominati da una vena di prometeismo
nietzscheano, ricchi di musicalità e neologismi ma sempre
dominati da un classico senso di equilibrio nei versi post- bellici
impone un deciso cambiamento, in senso cristiano e con l'emergere
di torni satirici e ironici.
Il futurismo e lo sperimentalismo polacco
Anche in Polonia si ebbe una corrente poetica futurista. Tra i
suoi iniziatori fu Anatol Stern. Tra
i maggiori sperimentalisti è Tadeusz
Peiper.
Poetismo ceco
Dopo la prima guerra europea del novecento, nasce la repubblica
ceca. Si sviluppa una letteratura attenta alla problematica sociale.
L'Associazione di cultura moderna di Devetsil, raccoglie il messaggio
antiborghese del gruppo di poeti anarchici operanti all'inizio
del secolo (S.K. Neumann ecc.) con attenzione per gli avvenimenti
russi; dell'associazione fanno parte i poeti J.
Seifert, V. Nezval, J.
Horejsi, K. Biebl, J. Hora, il teorico
Karel Teige, e soprattutto J. Wolker.
Nell'ambito dell'associazione di Devetsil, dalla crisi della poesia
proletarista sorge il poetismo che proclama una dimensione poetica
"universale". Il manifesto del movimento fu redatto a cura del
critico Karel Teige, e uscì nel 1924 sulla rivista «Host».
Il poetismo si richiamava al marxismo, esprimeva un entusiastico
amore per la civiltà moderna. Nel movimento operarono i
poeti cechi Nezval, Seifert, Biebl, Halas, V.
Zavada; lo slovacco Laco Novomeskij;
i registi teatrali Honzl, Frejka, Burian; i pittori Styrsky e
Toyen, il musicista Jezek, i due famosi clown Voskovec e Werich,
i linguisti Roman Jakobson e J. Mukarovskij.
Anima del movimento fu Teige: grazie a lui entrarono nel poetismo
i fermenti delle avanguardie europee: il futurismo russo e quello
italiano, il dadaismo, il cubismo. Organi del movimento furono
le riviste «Pásmo» e «Re D».
Per il poetismo la poesia è una dimensione universale che
si esprime attraverso la parola l'immagine la musica la danza
il teatro. caratteristiche della lirica poetista furono l'esotismo,
l'esaltazione del ritmo moderno, della civiltà industriale,
il rifiuto di ogni trascendentalismo, l'eccentrico clima di eterna
arlecchinata di sentimenti e rappresentazioni. L'evoluzione del
poetismo (che era teso a un'espressione artistica svincolata da
ogni schema logico e razionale) si concreta, nel 1934, nell'adesione
di alcuni dei suoi protagonisti al movimento surrealista.
Lontana dal fervore delle avanguardie è l'opera di uno
dei più grandi lirici europei del secolo, Vladimír
Holan (1905\1980) creatore di una poesia di ardue visioni
interiori e di straordinaria densità metaforica. Diverso
e parallelo un poeta come Frantisek Halas.
Importante anche l'opera poetica di Josej
Hora, in disparte rispetto alle correnti poetiche del suo
tempo.
Gli altri simbolismi regionali
Nel panorama del simbolismo tra le due guerre un posto occupa
il simbolismo regionale albanese di F.S.
Noli, L. Skendo, V.
Prennuschi, L. Poradeci, E.
Koliqi.
Al simbolismo sono legati in Lituania due ottimi poeti come Jurgis
Kazimirovic Baltrusajtis e Jonas Aistis.
Più legati all'estetismo invece in Estonia il movimento raccolto
attorno alla rivista «Siuru» (1917-1920), dal nome del mitico
uccello del Kalevipoeg. Leader ne fu la poeta Marie
Under, seguita da H. Vispanuu,
J. Semper, A.
Gailit.
Interessante anche il caso ucraino, in cui il simbolismo che in
Russia era andato calando dopo il 1910, fiorì con D.
Zagul, Ja. Savcenko, e soprattutto
P. Tycyna.
In Bulgaria, la malinconica discrezione di N.
Liliev, la lirica vibrante e ribelle di Elisaveta
Bagrjana, lo stilismo raffinato di E. Pop-Dimitrov, il simbolismo
di Teodor Trajanov e Dimco
Debeljanov.
In Romania caposcuola del simbolismo è Alexandru
Macedonski, che anche tramite la sua rivista «Literatorul»
(1880-1919) diede margine ai giovani poeti di farsi conoscere.
Alla rivista collaborò George Bacovia
e i poeti Lucian Blaga e Tudor
Arghezi considerato da alcuni il maggiore poeta romeno del
secolo.
Ultraísmo
Nel 1919 fu fondato a Madrid da Rafael Cansinos
Asséns l'ultraísmo, con cui si intendeva superare
il modernismo. Le formulazioni programmatiche restarono però
piuttosto incerte, anche se furono avviati contatti con le avanguardie
europee, con il dadaismo e il surrealismo. Organi principali furono
le riviste «Grecia» e «Ultra».
Tra i suoi seguaci si distinsero G. de Torre, J. Rivas Panedas,
C.A. Comet, E. Montes, A. del Valle. A essi si aggiunsero poeti
ispanoamericani come gli argentini J.L. Borges, O. Girondo; e
i cileni Vicente Huidobro e Pablo Neruda.
Il periodo più fervido dell'ultraísmo fu il 1919-1923.
Influssi ultraisti si possono rintracciare anche tra i poeti della
"generazione del '27", come Alberti e Lorca.
Orpheu
Nel 1926 inizia in Portogallo un duro regime dittatoriale.
Nel 1915, attorno alla rivista «Orpheu» che iniziò le pubblicazioni
il 26 marzo di quell'anno, si ritrovano i migliori intellettuali
dell'avanguardia portoghese: Mário
de Sá-Carneiro, Almada Negreiros
e Fernando Pessoa, il maggior scrittore
portoghese del secolo, "caso" letterario europeo per l'uso dei
diversi eteronimi (Alberto Caerio, Ricardo Reis, Alvaro de Campos
ecc.), ognuno con uno stile diverso.
L'esperienza della rivista si svolse all'insegna di una iconoclasta
volontà di affermare nuovi valori poetici contro il dilagante
saudosismo , e di diffondere un nuovo messaggio poetico. Esperienza
di breve durata, tuttavia indicativa di un bisogno di altro, che
fu poi composto nella più matura capacità di Pessoa di
abbracciare e confrontarsi con gli ismi nazionali e europei.
Fiandre e Olanda tra le due guerre
In campo poetico è da segnalare Charles
Edgar du Perron. E' una generazione che segue criticamente
quanto accade in Germania, offrendo poi appoggio agli emigrati
tedeschi antinazisti che trovano nei Paesi Bassi la possibilità
di pubblicare ancora in tedesco. Paul Van
Ostaijen scopre la metropoli e il mondo della tecnica quale
tema letterario. Più vicino a tematiche religiose è l'altro
fiammingo Marnix Gijsen.
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