Leopold
Staff
Leopold Staff
Leopold Staff ([Polonia] 1878\1957) aderì
prima al movimento della Giovane Polonia e poi allo Skamander.
Nei versi pre-bellici è dominato da una vena di prometeismo
nietzscheano, i suoi versi sono ricchi di musicalità e
neologismi ma sempre dominati da un classico senso di equilibrio:
si vedano Sogni di potenza (1901), Il maestro Twardowski (1902).
In questa fase la vita è soprattutto ricerca del bello,
costante tensione verso una felicità e una verità
irraggiungibili: Il sorriso dell'anima (1903), Agli uccelli celesti
(1905), I sorrisi delle ore (1910), Il cigno e la lira (1914).
Nei versi post- bellici impone un deciso
cambiamento, in senso cristiano e con l'emergere di torni satirici
e ironici; tra le raccolte di questo periodo La cruna dell'ago
(1927). Dopo la seconda guerra Staff accentuò l'autoironia
e il distacco dal mondo: si vedano le raccolte Tempo morto (1946),
Vi mine (1956), Le nove muse (1957), in cui esprime autoironia
e distacco dal mondo con la tecnica del "montaggio".
[1997]
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