Frantisek
Halas
Frantisek Halas
Nato a Brno nel 1901 (morto a Praga nel
1949), Frantisek Halas dopo una breve adesione alla poesia proletaria,
già nelle sue prime raccolte (Seppia, 1927; Il gallo spaventa
la morte, 1930) solo esteriormente apparentabili ai funambolismi
verbali del poetismo, annunciò le costanti della sua ispirazione:
la morte e il nulla. Motivi macabri affastellati con eloquenza
barocca, squarci apocalittici di un mondo in disgregazione sono
i temi delle successive raccolte (Il volto, 1931; Spalancato,
1936), resi con una sintassi ellittica che, sopprimendo i nessi,
dà alle singole parole una ruvida evidenza. Fanno eccezione
i versi di Vecchie donne (1935) dove il nichilismo del poeta si
attenua e il dolore è cantato con toni da litania. Dopo
il patto di Monaco H. insorse con biblica violenza contro l'europa
colpevole di aver permesso il tragico smembramento della Cecoclovacchia
(Torso di speranza, 1938). Nelle ultime raccolte (Accordo, 1942)
l'energia visionaria di H. si stempera in una pacata malinconia,
in accenti di sensuale abbandono.
[1997]
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