| 
                     di Barbara Dinaro 
                    Introduzione 
                      La scuola genovese 
                      De André 
                      Anarchia e puttane 
                      Guccini 
                      Dalla parola al vino 
                      De Gregori 
                      Il principe dei cantautori 
                      Bibliografia minima 
                   | 
                   
                    Francesco Guccini nasce il 14 giugno 1940 a Pàvana, 
                      paesino dell'Appennino tosco - emiliano che fa da scenario 
                      a molte sue canzoni e al suo primo romanzo Croniche epafaniche 
                      (1990). Trascorre la sua adolescenza a Modena, anch'essa 
                      immortalata in diverse canzoni e nella prosa del suo secondo 
                      romanzo Vacca d'un cane (1992). Nel 1960 si trasferisce 
                      a Bologna dove inizia gli studi universitari, comincia a 
                      scrivere canzoni, collabora alla "Gazzetta di Modena" e 
                      insegna lingua italiana all'Università Americana. Gli esordi 
                      come artista, lo vedono chitarrista e cantante in un gruppo 
                      del quale fanno parte anche Pier Farri (poi arrangiatore 
                      di molti suoi pezzi) e Victor Sogliani. Si chiamano Hurricanes 
                      ma cambieranno in breve il loro nome in Gatti. Una parte 
                      di essi confluirà poi nel Equipe '84. Folgorato da freewheelin' 
                      di Bob Dylan, nel '64 scrive Auschwitz (La canzone 
                      del bambino nel vento) e Dio 
                      è morto, rispettivamente per i Nomadi e per l'Equipe 
                      '84. Guccini non nasce come cantautore ma come scrittore 
                      e cantante di "canzoni da complesso". Il debutto in proprio 
                      avviene nel 1967 con il suo primo album Folk beat n° 1. 
                      Già qui sono evidenti alcune tematiche che accompagneranno 
                      tutta la sua produzione: l'esistenzialismo e la polemica 
                      contro le ingiustizie perpetrate in nome di un falso ideale. 
                      L'isola non trovata (1971), terzo disco dopo Due anni dopo 
                      (1970) è il primo album di Guccini legato da piccoli fili 
                      rossi (irrazionalità ed esotismo) nel tentativo di costruire 
                      un discorso unitario il cui risultato sia superiore alla 
                      somma delle canzoni. Questo fine è raggiunto nel 1972 con 
                      Radici. Opera buffa (1974) mostra l'aspetto più giocoso 
                      dell'artista, mentre in Stanze di vita quotidiana egli torna 
                      a puntare tutto sulla riflessione e l'intimismo. Nel 1976 
                      Via Paolo Fabbri 43 (la via di Bologna nella quale 
                      abita) e Amerigo nel '78, entusiasmano e commuovono. 
                      Il cammino verso Metropolis (1981) passa attraverso il live 
                      realizzato con i Nomadi (album concerto, 1979). Nel 1983 
                      esce Guccini che ha per tema i falsi movimenti del viaggiare. 
                      Il 1984 è invece l'anno di Fra via Emilia e il west. Dopo 
                      tre anni di silenzio occupati a vivere e a riordinare le 
                      idee, esce nel 1987 Signora Bovary. Gli anni '80 terminano 
                      con un altro disco live Quasi come Dumas…(1988) e con il 
                      suo primo esperimento letterario cui seguirà un altro romanzo, 
                      due gialli (Macaronì e Un disco dei Platters) e l'autobiografia 
                      scritta con Massimo Cotto (Un altro giorno è andato - 1999). 
                      Quello che non…(1990) battezza il nuovo decennio. Il '93 
                      è l'anno di un altro grande album, Parnassius Guccinii 
                      che deve il titolo ad una farfalla scoperta nell'Appennino 
                      tosco - emiliano da un entomologo appassionato dell'artista. 
                      Nel '96 esce D'amore di morte e di altre sciocchezze (dove 
                      la morte è in Lettera, struggente dedica a Bonvi, Victor 
                      e a chi se n'è andato; l'amore inonda il testo, ma tocca 
                      il suo apogeo in Vorrei e Cyrano). Il '98 è l'anno del suo 
                      live Guccini live collection, in cui sono raccolte 
                      tutte le sue canzoni più conosciute e applaudite. Successivamente 
                      partecipa al film di Luciano Ligabue "Radiofreccia". Nel 
                      2000 Guccini realizza il suo album, Stagioni, in 
                      cui ancora una volta si ritrovano tutti i temi della poetica 
                      gucciniana - Guccini appartiene alla sinistra anarchica, 
                      le sue canzoni sono caratterizzate da un forte senso generazionale 
                      e della realtà sociale, con una preponderanza del 
                      testo sulla musica. 
                   |