Storia della letteratura europea - Torna in homepageDio è morto, di Francesco Guccini


Dio è morto, di Francesco Guccini


Ho visto / la gente della mia età andare via / lungo le strade che non portano mai a niente / cercare il sogno che conduce alla pazzia / nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno già / lungo le notti che dal vino son bagnate / dentro alle stanze da pastiglie trasformate / dentro alle nuvole di fumo, nel mondo fatto di città, / essere contro od ingoiare la nostra stanca civiltà / e un Dio che è morto / ai bordi delle strade Dio è morto / nelle auto prese a rate Dio è morto / nei miti dell'estate Dio è morto.

Mi han detto / che questa mia generazione ormai non crede / in ciò che spesso han mascherato con la fede, / nei miti eterni della patria o dell'eroe / perché è venuto ormai il momento di negare tutto ciò che è falsità / le fedi fatte di abitudini e paura / una politica che è solo far carriera / il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, / l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto / e un Dio che è morto / nei campi di sterminio Dio è morto / coi miti della razza Dio è morto / con gli odi di partito Dio è morto.

Io penso / che questa mia generazione è preparata / a un mondo nuovo e a una speranza appena nata / ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi / perché noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore è per tre giorni / e poi risorge. / In ciò che noi crediamo Dio è risorto / in ciò che noi vogliamo Dio è risorto / nel mondo che vogliamo / Dio è risorto / Dio è risorto.



© Antenati - 1994-1997

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