Produzione
letteraria francese tra il 1790 e il 1850
Produzione letteraria francese tra il 1790
e il 1850
Il romanticismo
Nei primi tre decenni due culture diverse si affrontano: quella
della Francia uscita dalla rivoluzione (liberali e progressisti),
e quella dell'"ancien ré gime" (conservatori, cattolici).
Sono due tendenze che si ritrovano nel primo romanticismo.
Per impulso soprattutto della rivista ĞLe Globeğ (1824) la nuova
letteratura si manifesterà, in Francia, come rivoluzionaria.
Una delle caratteristiche del secolo è il fenomeno dell'estraneità
degli intellettuali e degli scrittori rispetto agli interessi
della classe politica dominante. Ciò si manifesta con forme
di disagio aristocratico, di dandysmo, con l'impegno politico
di alcuni ma anche negli intellettuali che propugnano l'impassibilità.
E' una forma di malessere che percorre tutto il secolo e che assume
forme diverse di solitudine e angoscia. Nella natura, nelle cose,
l'uomo trova conforto ma anche conferma al proprio dolore, di
qui il doppio filone della descrizione naturalistica, l'uno improntato
al desiderio di evasione, l'altro all'incubo del dolore. Il paesaggio,
preannunciato dalla poesia descrittiva ed elegiaca e dalle opere
di Rousseau e Bernardin de Saint-Pierre, diventa uno dei temi
principali della letteratura del secolo: nella prima parte del
secolo soprattutto, unita a forme di esotismo, alla memoria, al
sogno; nella seconda parte anche in forme descrittive e analitiche.
Ma anche i profondi cambiamenti sociali delle città, con
l'organizzazione capitalistica dell'industria con il mutamento
dei rapporti di classe e con il mutamento anche di fisionomia
delle città si riflette in letteratura che si occupa con
attenzione mutata di queste cose (Baudelaire). Il secolo romanticista
si apre con un'opera di Mme de Staël,
La letteratura considerata nei suoi rapporti
con le istituzioni sociali (1800), con cui si fonda la
letteratura sociologica; ed è un'altra opera di Mme de
Staë l, La Germania (1813) che apre
in Francia il dibattito teorico della letteratura romanticista.
Sviluppi del romanticismo francese
Tra 1800 e 1830 tutte le letterature in Europa conoscono un momento
romantico. Ma esso non si produce contemporaneamente dapertutto,
né dapertutto con caratteri di rottura. Confluiscono nel
romanticismo i contenuti più diversi, e contraddittori:
esaltazione dell'individuo e suo annientamento di fronte a una
visione cosmica o sociale, dalla soggettività pura al gusto
del concreto, dal fantastico al quotidiano al banale, dalla contemplazione
all'azione, dalla melanconia all'entusiasmo. L'adesione al romanticismo
di alcuni intellettuali schierati politicamente su posizioni anti-napoleoniche
e anti- rivoluzionarie (Madame de Staël, Chateaubriand ecc.),
fu determinante per la diffusione delle idee romanticiste. In
un secondo tempo avviene la riunione del ribellismo giovanile
romanticista con gli spiriti rivoluzionari pre-napoleonici, ma
ormai in un contesto politico e sociale mutato.
Il romanticismo fu anche un fenomeno di costume. Tipico il caso
del dandysmo, di cui in Francia un rappresentante fu Jules Amébée
Barbey d'Aurevilly (1808\1889) che impostò tutta la sua
esistenza all'insegna dello stupore. Monarchico e assolutista
quando la Francia imboccava altre strade politiche, polemico e
anti- conformista estremo nelle sue critiche letterarie, raffinato
cultore della parola, d'Aurevilly scrisse un pamphlet dal titolo
significativo: "Del dandysmo e di George Brummell". La filosofia
dandy viene spiegata attraverso le sue sfumature, la sua maniera
d'essere che ama l'imprevedibilità e l'eccentricità
per affermare una rivoluzione del tutto individuale: è
l'aristocraticismo dell'effimero che si sostituisce al tentativo
(fallito) di una rivoluzione collettiva. Esiste in Francia un
gusto romanticista, che si attua in forme tipiche: l'autobiografismo
e la confessione, l'irrazionale e soprattutto il racconto d'ambiente,
storico e poi realistico.
La confessione romanticista
La confessione soggettiva domina, inizialmente, tutti i generi
letterari dalla poesia al romanzo. Così in Chateaubriand
(con René, 1802),
Etienne-Pivert de Sénancour (Obermann
è del 1804), Benjamin Constant .
E trova una delle forme predilette nel diario, il "journal intime",
in Joseph Joubert, F.P. Maine de Biran (1766\1824), Constant,
Stendhal, Vigny, E. Delacroix (1798\1863).
Dal romanzo storico al realismo
Dopo il 1820 il gusto per il passato e la moda di Walter Scott,
danno origine al romanzo storico. Honoré
de Balzac, Stendhal,
Prosper Mérimée, Alfred
de Vigny, Victor Hugo. Esso si trasforma
nel fenomeno del "feuilleton". Intorno al 1830 storicismo, psicologia,
fisiologia convergono nelle opere di Stendhal e Balzac, fondatori
del grande realismo ottocentesco.
Il roman feuilleton
Il feuilleton (feie'ton) è il romanzo a puntate d'appendice.
Connesso con la diffusione della carta stampata e dunque anche
all'ampliamento del pubblico dei lettori e dell'alfabetizzazione
nelle società borghesi (anche se non siamo ancora a livelli
di alfabetizzazione di massa), sono parte integrante del processo
di industrializzazione della produzione letteraria. Esso ha i
più caratteristici autori in Alexandre
Dumas sr e Eugène Sue, ma
anche il successo di autori letterariamente più importanti
come Balzac e Hugo si deve interamente al feuilleton. Il fueilleton
fu il mezzo con cui fu possibile agli autori mantenere un rapporto
con il pubblico; mentre la produzione in versi si rinchiudeva
in forme e mezzi di diffusione sostanzialmente elitari, il romanzo
procedeva a una diffusione quasi di massa. Certo, i livelli qualitativi
di queste prose sono in genere (a parte i casi citati) piuttosto
bassi, mentre i contenuti assecondano i gusti di un pubblico dozzinale,
ma è anche vero che attraverso il fueilleton passano opere
qualitativamente importanti, che servono a educare il gusto di
quel pubblico, a diffondere una maggiore coscienza civile.
Produzione teatrale
Intorno al 1830 il romanticismo francese trionfa nel teatro, rompendo
le unità classiciste e i generi tradizionali. Si inventano
il melodramma e il dramma storico (Hugo, Vigny, Dumas sr,
Alfred de Musset). Grande successo ha il vaudeville,
con tutta una serie di autori (Lambert
Thiboust ecc.). Tra i commediografi, numerosi, M.E.G.
Théaulon de Lambert.
Produzione lirica
In Francia nei primi decenni del secolo la poesia non produce
veri capolavori nel campo della composizione lirica. Solo ruolo
di precursore ha Ch.H. Millevoye (1782\1816), mentre nel 1819
la pubblicazione delle opere di Chénier morto 25 anni prima
scatena gli entusiasmi. Nell'ambito della "riscoperta"
della letteratura trobadorica, Antoine
d'Olivet pubblica un "falso" in lingua occitanica,
e si occupato di misticismo e occultismo (secondo una linea che
influenzerà mistici come P-S Ballanche e P. Leroux, fino
a Lamartine, Hugo e Sand). Entusiasmo suscitano anche "Le meditazioni"
(1820) di Alphonse de Lamartine, le
"Odi" di Hugo e i "Poemi" (1822) di Vigny;
più riuscite sono le opere successive di
Sainte-Beuve ("Joseph Delorme" 1829, e "Consolazioni" 1830),
di Hugo ("Le orientali", 1829) e Lamartine ("Armonie poetiche
e religiose", 1830), tutte nell'ambito dell'espressione del dolore
personale. Dopo gli avvenimenti del luglio 1830 ci si orienta
verso l'impegno sociale. Così Lamartine ("Le rivoluzioni",
1831) e Hugo ("I raggi e le ombre", 1840). Vigny fa poesia filosofica.
Musset mescola ironia e pianto. La generazione successiva respingerà
sia l'impegno sociale che il romanticismo "larmoyant".
Produzione narrativa francese nel 1830-1850
Tra 1830 e 1850 emergono altri filoni narrativi. Tra romanticismo
e realismo si muove George Sand che
affronta nuovi problemi; nei racconti di Mé rimé
e, eleganti e impassibili resoconti di fatti atroci si fa strada
il distacco dell'autore; una vena fantastica e bizzarra, l'irrazionale,
si affaccia nelle opere di Aloysius Bertrand,
Pétrus Borel,
Nerval, Nodier e soprattutto in
Gautier e poi in A. Villiers de l'Isle-Adam (1838\1889): ma qui
siamo già nell'orizzonte della seconda parte del secolo.
Saggistica francese
In Francia riflessione storica e estetica sono nelle opere di
alcuni "emigrati" dai propri paesi per ragioni politiche. Così
René de Chautebriand, e poi gli anti-napoleonici Madame
de Staë l, e Benjamin Constant. La storia è al centro
delle attenzioni degli intellettuali, tanto importante da subire
i condizionamenti ideologici delle forze politiche e culturali
in campo: così , alla storiografia controrivoluzionaria
si contrappone in Francia una storiografia liberale (J.N.A. Thierry
1795\1856, G. Barante 1782\1866, F. Guizot 1787\1874,
Ch.A.M. de Tocqueville, Jules Michelet).
Dall'opera di economisti come Léonard
de Sismondi e di sociologi e filosofi come C. de Saint-Simon
(1760\1825) e P.J. Proudhon (1809\1865) nasce l'idea del socialismo
vagheggiato da Ch. Fourier (1772\1837).
L'orizzonte scientifico sempre più vasto stimola in letteratura
l'esigenza di maggior rigore e metodo; nei primi decenni del secolo
sono le "fisiologie", le classificazioni dell'umanità in
gruppi e tipi (riprese da Balzac). Ciò che più tardi
condurrà all'analisi psicologica e alla "narrativa sperimentale".
La critica letteraria diventa un genere autonomo con Charles Augustin
de Sainte-Beuve. Nascono le critiche psicologico-storiche, impressioniste,
scientiste ecc. Ma soprattutto nasce la storia letteraria.
Ottocento
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