Benjamin
Constant
Benjamin Constant
Benjamin Constant de Rebecque nacque a Losanna
nel 1767. Si formò una vasta e disordinata cultura di autodidatta
nel corso della giovinezza, trascorsa in continui spostamenti
tra Germania Svizzera Inghilterra e Paesi Bassi. A Losanna conobbe
Madame de Charrière . Nel 1794 Madame de Staël. A queste
donne, alla loro attività politico-letteraria, sarà
legata la sua esistenza. A Paris nel 1795, si impegnò
nella polemica letteraria e politica. L'opposizione a Napoléon
causò il suo allontanamento, seguì Mme de Staë
l in esilio. Nel 1815 riprese la carriera politica, su posizioni
liberali. Famosa la sua battaglia a favore della libertà
di stampa. Sostenitore di Luigi Filippo durante il colpo di stato,
fu insignito delle più alte cariche. Alla sua morte, avvenuta
a Paris nel 1830, gli furono fatte esequie nazionali.
Durante l'esilio napoleonico, iniziò
la prima redazione del trattato "La religione considerata nelle
sue fonti, forme e sviluppi" (De la religion considéré
e dans sa souce, ses formes et son développement, 1824-
1831), che ebbe una lunga elaborazione. Si occupò della
divulgazione della letteratura tedesca, con l'adattamento del
"Wallenstein" di Schiller. Scrisse la sua opera maggiore,
Adolphe, nel 1806 (pubblicato nel 1816).
Arido e scettico, Adolphe, che ha appena terminato gli studi,
fa la conoscenza di Ellé nore, avvenente amante polacca
del conte di P*** da cui ha avuto due figli. Senza esserne veramente
innamorato, la con- quista. Quando Ellé nore gli sacrifica
tutto, figli denaro e reputazione, comincia a sentirsi prigioniero
e ad allontanarsi da lei. Si rifugia dal padre, ma Ellénore
lo raggiunge. Per pietà e per debolezza Adolphe non riesce
a lasciarla, ma non è capace di corrisponderle con sincera
passione. Ellénore va in Polonia per raccogliere l'eredità
paterna, e lui la segue. Un amico del padre, il barone di T***
ministro polacco, si fa promettere che romperà la relazione
che non gli fa onore. Adolphe esita. Il barone rivela a Ellé
nore la promessa di Adolphe. Affranta, la donna muore a poco a
poco di dolore. Adolphe si ritro va libero, ma condannato alla
solitudine e al rimorso.
In "Adolphe" rifiuto e accettazione esaltata della donna hanno
tragica espressione. Il registro narrativo scelto, quello del
diario, è usato per ridurre scrittore e lettore a una unica
evidenza: l'esemplare contraddittorietà della passione,
subìta o imposta, l'impossibilità di maturare qualsiasi
scelta esistenziale all'interno di essa. Su tale nodo drammatico
si innestano altre scelte romanzesche: l'immagine di una donna
matura e innamorata, il tedio e il fallimento di un giovane promettente,
il rifiuto del mondo politico delle vecchie corti tedesche.
Al periodo delle conquiste napoleoniche risale
"Dello spirito di con- quista e dell'usurpazione" (De l'esprit
de conquê te et de l'usurpation, 1814) ostile all'imperatore.
Con il ritorno in Francia e alla politica attiva, propugnò
il liberalismo costituzionale nei "Principi di politica applicabili
a tutti i governi" (Principes de politiques applicables àtous
les gouvernements, 1815).
Postume uscirono Cécilie (1952), "Il quaderno rosso"
(Le cahier rouge, 1907), e l'edizione completa dei Diari
(1952), opere autobiografiche, che ci informano sulla relazione
sentimentale tirannicamente imposta da Mme de Staë l, sull'amore
rassegnato e infantile di Charlotte de Hardenberg, sulla passione
per Juliette Récamier.
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