L'Inghilterra
tra il 1890 e il 1917
L'Inghilterra tra il 1890 e il 1917
La crisi europea del liberalismo e le svolte rivoluzionarie
degli anni 1860-1880, influiscono sul fermento culturale in atto
in Inghilterra nell'ultimo decennio del XIX secolo. Gli esiti,
oltre il distacco positivista e l'"oggettività scientifica",
sono per gli intellettuali l'impegno e l'attivismo sociale, oppure
la conversione estetistica e spiritualista dei "decadenti".
In Inghilterra la società sembra apparentemente ingessata
dal conformismo vittoriano. Contro questo conformismo, o forse
proprio in virtł di questo conformismo, vi è un puntiforme
pullulare di iniziative culturali e di atteggiamenti, ricerche
non conformisti. Nei salotti si muove un personaggio scandaloso
come Oscar Wilde. Ma anche tra i giovani intellettuali si cercano
spazi di libertà. Uno di questi è il cosiddetto
"gruppo di Bloomsbury" .
Produzione narrativa inglese
Continua la produzione del romanzo realista, ormai con una serie
di epigoni: Enoch Arnold Bennett, John
Galsworthy. La produzione e la vicenda di E.M. Forster indicano
però che qualcosa non va: sono il gruppo di scrittori pił
comunemente etichettati come 'non-vittoriani' a costituire la
produzione pił interessante e stimolante.
Tra estetismo, naturalismo, riscoperta delle radici gaeliche è
un autore eterogeneo come George Moore.
Alla produzione fantastica, popolata di fantasmi e inquitudini
dell'horror si dedicano Algernon H. Blackwood,
il gallese Arthur Machen. Autore popolare
è sir Arthur Conan Doyle
a cui si deve il personaggio del detective Sherlock Holmes.
I non-vittoriani
Joseph R. Kipling si pone come l'inquieta
coscienza dell'impero. In funzione decisamente antivittoriana
è H.G. Wells (1866\1946), tra
i maggiori scrittori di fantascienza e di utopia negativa.
Joseph Conrad (1857\1924) sperimentò
tecniche nuove di scrittura, raffigurando uomini e coscienze in
situazioni estreme.
Edward M. Forster (1879\1970) analizza,
in pagine impeccabili, il devastante rapporto tra individuo e
società borghese; il prematuro e lunghissimo silenzio di
Forster ci porta però a una storia che è già
novecentesca.
Le inquietudini estetiste
Già alla metà del XIX secolo in Inghilterra era
stata una forte spinta verso l'estetismo. I preraffaelliti avevano
esibito una rivolta sensuosa, mistica, arcaizzante: Dante Gabriel
Rossetti, William Morris . Da questi e da "ribelli storici" come
Blake, il marchese de Sade, Baudelaire, Huysmans, prese le mosse
l'opera dissacratoria di Algernon
Ch. Swinburne (1837\1909), con il suo impulso di rivolta e
profanazione espressi in una specie di demo nismo dionisiaco.
Le posizioni sull'arte-per-l'arte di Walter Pater (1839\1894)
sono assimilate dagli estetisti, diluite e private del rigore
che le caratterizzava: George Moore che tuttavia conobbe anche
una (pił interessante) esperienza naturalista, Arthur
Symons, e soprattutto Oscar Wilde
(1854\1900).
La letteratura per l'infanzia
All'inizio del secolo risale l'opera di una delle pił famose autrici
di libri per l'infanzia del mondo anglosassone, Beatrix
Potter, ideatrice del personaggio di Peter Rabbit.
Produzione teatrale inglese
Alla diffusione dell'opera di Ibsen è debitore il nuovo
teatro inglese, che contrasta il melodramma, il dramma domestico,
quello naturalistico e il teatro francese della seconda metà
del XIX se colo. Il teatro inglese è legato soprattutto
a George Bernard Shaw che con caustica
intelligenza, implacabile scetticismo temperato di ottimismo,
denunzia la falsa coscienza borghese e diffonde idee fabiane in
drammi che apparvero "rivoluzionari" (oggi, molto meno). Un tentativo
di rinnovare il teatro che si mostrò effimero.
Contesto
[Up] Inizio pagina | [Send]
Invia questa pagina a un amico | [Print] Stampa
questa pagina | [Email] Mandaci
una email | [Indietro]
Europa: Antenati - la storia della letteratura europea online
-
© Antenati 1984-2006, an open content
project
|
|