Nei suggerimenti di Tondelli ai giovani scrittori del progetto
"Under 25" (che vide la pubblicazione di tre antologie
di esordienti sotto i venticinque anni) [1] emerge la noncuranza
verso un preciso parametro di letterarietà e verso anacronistiche
lezioni sperimentali. Il favore va invece alla via apparentemente
più facile, quella dello "scrivere come si parla":
In questi ragazzi che scrivono ho sempre riscontrato
una letterarietà troppo scolastica, quasi fosse obbligatorio,
per un giovane che si mette a scrivere, cominciare a parlare
di grandi sentimenti e di sensazioni universali.
[2]
Il tipo di scrittura proposto da Tondelli si compromette
con la contemporaneità, coi gerghi, col parlato, con lo slang
giovanile, con il sottofondo del rock e delle sue subculture [3] .
Rimini rappresenta «una fase di passaggio, anticipando in
parte il diverso registro stilistico» [4] dell'ultimo romanzo
Camere Separate. Qui il discorso generazionale si stempera
e lo sguardo si rivolge all'interno, verso i labirinti del
proprio sé interiore: lo stile, più ricercato e tradizionale,
cambia in relazione al proprio mutare interiore, la scrittura
è testimonianza di questa nuova avventura.
«Il dialogo ha una parte minoritaria (si tratta di un lungo
soliloquio in terza persona), e il passaggio al discorso diretto
è sempre segnalato. Una novità è l'uso, sia pur sporadico,
di artifici retorici»
[5] : climax, allitterazioni (indolenti lentissimi;
sorridergli dicendogli; i perdenti abituali, i turisti occasionali),
paronomasie (piazzare un pezzo), anafore (Che era figlio di
un modesto impiegato[...]. Che studiava a Parigi al conservatorio.
Che preferiva far l'amore in un modo piuttosto che in un altro,
che quando lo fissava diceva serio[...]. Che prima di incontrarlo
aveva una ragazza con la quale abitava. Che amava la birra
e il tabacco), anadiplosi (E lui è sempre più solo. Più solo
e ancora più diverso).
Abbandonato il lessico gergale e colloquiale, l'attenzione
si focalizza «nella scelta di aggettivi ricercati (luogo algido,
guance cupree) o del sinonimo meno ovvio (lavora una media
di dieci, quindici ore al giorno per potersi pagare quegli
avelli infernali)» [6] . «Camere Separate
è anzitutto la ricerca delle parole per nominare quella trasformazione
e delle strategie esistenziali per affrontarla»
[7] .
L'esigenza di una maggiore letterarietà non approda ad una
scrittura pulita, nitida, elegante, ma porta al suo interno
numerose e tuttavia volontarie impurità, spesso duramente
giudicate dalla critica:
Ma... a me piace avere delle pagine un po' sporche,
un po' materiche, un po' grumose, come quando in un quadro
si vede la materia, la pennellata, il gesto dell'artista
[8] .
Il tema della narrazione prevede un ritorno continuo sugli
stessi temi, soddisfacendo il desiderio dello scrittore di
non dare uno sviluppo troppo lineare alla storia. Tre piani
temporali, infatti, si ripetono uguali all'interno di ognuno
dei "movimenti" in cui è suddiviso il testo (Verso
il silenzio, Il mondo di Leo, Camere Separate) ed esprimono
le tre grandi linee tematiche ricorrenti. Il tema del ricordo
rimanda ad una situazione passata, in cui risalta la morte
di Thomas; si intreccia poi con un presente costituito dalla
riflessione, dalla solitudine, dalla separazione; in una dimensione
futura, si innesta invece la speranza di un affrancamento
dall'oppressiva condizione di dolore. Questi tre momenti si
perpetuano con cadenza musicale, eludendo la linearità dello
svolgimento approdando, invece, ad uno sviluppo circolare [9] :
Tale circolarità mi avrebbe permesso di far
sì che i temi restassero sempre gli stessi, ma sviluppati
via via più profondamente. L'idea era sempre un po' quella
della musica ambientale, in cui ci sono sempre le stesse note,
apparentemente non cambia niente e poi, in effetti, capisci
che non stai fermo, che ti stai muovendo, che stai sprofondando.
In queste cadute c'è anche tenerezza, forse estasi
[10] .
La scrittura diviene strumento di indagine di un'anima che
tenta di cogliere pienamente se stessa, al fine di compattarsi
e capire, trattenendo il passato per quanto doloroso possa
essere e cercando di individuare una via di sbocco futura.
Non ci sono soluzioni, né tesi da dimostrare, ma la riflessione
procede districandosi tra speranze e cadute; il perpetuarsi
degli stessi temi risponde ad un'esigenza di avvicinamento
progressivo ad una "verità" non ancora posseduta.
La musicalità della struttura, più che della frase, accompagna
la riflessione, rendendola spontanea e sincera, lirica e toccante:
Con Camere Separate non volevo restituire una
confessione. Dovevo trovare una forma: ho pensato, quindi,
che per me potesse essere molto spontanea e molto genuina
una forma musicale, perché questa narrazione è come un canto;
il canto di una persona sola che riflette, che riassorbe tutto
il proprio passato, che si proietta nel futuro, nelle esperienze.
Allora ho preferito sviluppare tre momenti, tutti più o meno
con gli stessi temi, in modo tale da farli coesistere e interagire
in ciascun movimento [11] .
In Camere separate quindi l'autore si riconcilia con quel
lettore che aveva provocato con i primi romanzi. Non per questo
però il canto si dispiega armonico e pacificato. Le illuminazioni
di Leo procedono infatti per strappi, scarti e scatti, rispecchiando
il tumulto di un'anima spaesata e irrequieta, incapace di
accettare il proprio destino proprio dopo il passaggio della
soglia dei trent'anni. La maturità sembra imporsi come forza
fisiologica, ad un io narrante recalcitrante e incerto nell'abbandono
della piacevole condizione di eterno fanciullo.
[1] Giovani Blues (Under 25 I), Il lavoro editoriale,
Ancona, 1986. Belli e perversi (Under 25 II), Transeuropa,
Ancona, 1987. Papergang (Under
25 III), Transeuropa, Ancona, 1990.
[2] Fulvio Panzeri - Generoso Picone, Tondelli. Il
mestiere di scrittore, cit., p. 78.
[4] Accademia degli Scrausi, Parola di scrittore.
La lingua della narrativa italiana dagli anni Settanta a
oggi, cit., p. 169.
[7] Marino Sinibaldi, So glad to grow older,
in "Panta", cit., p. 109.
[8] Fulvio Panzeri - Generoso Picone, Tondelli.
Il mestiere di scrittore, cit., p. 44.
[9] Evidente il riferimento al Trittico circolare
di Elia Spallanzani: un triplice racconto basato sulla lettura
in ordine differente degli stessi capitoli e allo stesso
tempo un esperimento letterario che deve qualcosa ai Centomila
miliardi di poesie di Queneau. Pubblicato, sebbene in
forma non definitiva, nell'antologia Altri crocevia.
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La generazione invisibile: letteratura
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