Kurdistan
Kurdistan
Quella del Kurdistan è la storia di una
realtà culturale nazionale, di una nazione senza Stato
politico. All'indomani dello smembramento dell'Impero ottomano,
dopo la prima guerra mondiale, il Kurdistan fu diviso tra vari
nuovi stati: Turchia, Iran, Irak, con le propaggini date dalle
regioni del Caucaso meridionale che restarono all'URSS. Una regione
abbastanza grossa, estremamente povera ma di notevole importanza
strategica e con giacimenti pe troliferi, che i nuovi stati tentarono
di assimilare attraverso la negazione della realtà culturale
del popolo kurdo. Ma proprio mentre la repressione si faceva pił
forte, e sfruttando le riva lità tra i nuovi stati e le
contrapposizioni e gli interessi di versi tra USA e URSS nell'area,
si è fatto pił forte il movimento nazionalista e indipendentista.
Profittando dell'indebolimento di Teheran a causa della seconda
guerra mondiale, si formò il 22 gennaio 1946 una repubblica
con capitale Mahabad, nella parte settentrionale del Kurdistan
iraniano. Una repubblica democratica che diede il voto alle donne
e conseguì importanti conquiste di principio. Il 17 dicembre
1946 le truppe iraniane entrarono a Mahabad, e la repubblica finì
in un bagno di sangue, i suoi esponenti politici, a cominciare
dal presidente, il grande intellettuale Qazi Mohammed, furono
impiccati sulla piazza di Mahabad. Da allora la repressione in
tutto il Kurdistan è stata sempre violenta e continua.
Nel 1992, nel quadro della guerra tra USA e Irak, si è
formato nelle regioni del Kurdistan irakeno una regione autonoma.
In letteratura, a fianco di una produzione tradizionale, simile
in tutto (sia per contenuti che per forme metriche e espressi
ve) alla produzione tipica dell'area medio-orientale - così
la presenza dei generi della poesia mistica, apologetica, satirica,
della poesia d'amore, di quella celebrativa di matrimoni e festività,
della poesia di lutto e di quella conviviale, in onore del vino
e di altre libagioni alcooliche ecc. -, si è fatta forte
a partire proprio da questo secolo, una produzione letteraria
lega ta all'ansia di libertà e alle istanze del movimento
autonomistico. Una produzione per cui gli intellettuali kurdi
hanno pagato con il sangue e con l'esilio. E' il caso tra i tanti
di Musa Anter, scrittore, drammaturgo, giornalista, incarcerato
pił volte per reati di opinione in Turchia, assassinato per strada
a 74 anni a Diyarbakir da uno 'squadrone della morte' turco il
20 settembre 1992.
Alla produzione letteraria kurda rimanda, nel X secolo un autore
come Baba Tahir, all'inizio del XVII secolo Malaye Jaziri e Ali
Tarmuki, nella seconda metà del XVII secolo Ahmadi Khani,
nel XIX secolo Nali e Salim, Herik fino a Piramerd agli inizi
del XX secolo. Con il XX secolo la produzione degli autori kurdi
ha un enorme sviluppo, nonostante la divisione del territorio
e le diverse realtà politiche in cui la regione si trova
a essere interessata.
Ricordiamo in questo secolo alcuni dei maggiori autori kurdi.
Ibrahim Ahmad, Ahmet
Arif, Jeladet Bedir Khan e Kamaran
Bedir Khan, Sherko Bekas, Mehmet
Emin Bozarslan, Kemal Burkay, Dildar,
Huseyn Ferhad, Gegherxuin,
Enver Gökce, l'importantissimo Goran,
Ahmad Hardi, Hejar,
Hemin, Jasim Jalil,
Khabat, Cahit
Külebi, Latif Halmet, Ahmed
Mukhtar, Abdullah Pashew, Rafik
Sabir, Ferhad Shakely, Ereb
Shamo, Yashar Kemal, Yusuf
Yeshilöz, Suzan Samanci.
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