Goran


Goran


Goran fu lo pseudonimo scelto da Abdullah Sulayman. Nato nel 1904 a Halabja (morì nel 1962 a Sulaimania), rivoluzionò la poesia kurda in senso modernista. Goran volle dare alla sua opera forma e contenuti autenticamente kurdi riscoprendo il ritmo e il linguaggio dell'antica poesia folklorica. In particolare abbando nò la metrica genericamente usata nella poesia medio-orientale adottando quella dei canti popolari kurdi tramandati oralmente. Alcune composizioni del folklore vennero elaborate da Goran in forma scritta, o trasformate in testi poetici per il teatro. Temi dominanti della sua poesia furono l'ideale di libertà, l'amore per il Kurdistan, la bellezza femminile, la natura. Nell'ultimo periodo della sua vita adottò il verso libero e tematiche più di rettamente politiche. Dopo aver conosciuto persecuzioni e carce re, morì a Sulaimania. Quasi tutte le sue composizioni in metrica divennero canzoni popolarissime. Sul tema nazionalistico e pa triottico è Il carcere di Ejdehak , una lirica amorosa è La bel lezza e la donna , mentre in Sirio esprime la sua malinconia di poeta: «il mondo pacificato dal silenzio | è un oceano senza con fini | in esso il mio pianto | si alza come calda melodia [...]».



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