Storia della letteratura europea - Torna in homepageL'Inghilterra tra il 1790 e il 1850


L'Inghilterra tra il 1790 e il 1850


Il Romanticismo inglese

L'Inghilterra si pone nel XIX secolo come l'unica potenza mondiale in grado di difendere i poteri tradizionalisti del continente europeo. L'alleanza tra sistemi reali aristocratici europei e la monarchia inglese avviene però attraverso contraddizioni strutturali insanabili. L'impero coloniale inglese si venne costruendo sulla base di una borghesia industriale: erano gli interessi della borghesia e non dell'aristocrazia a dettare le linee della politica inglese. Così, se formalmente la monarchia inglese poteva vantare punti di contatto con le famiglie monarchiche del continente europeo, strutturalmente il sistema produttivo e gli interessi economici inglesi erano diversi rispetto quelli delle classi aristocratiche europee. Il modello strutturale inglese agì con carattere eversivo sulle società tradizionaliste e più arretrate del continente, e gli stati che cercarono di imitarne il modello senza perdita di potere per i gruppi tradizionalmente al comando - soprattutto la Francia, e la Germania -, ebbero grossi attriti interni.
La particolare struttura sociale inglese pose l'aristocrazia inglese sostanzialmente all'opposizione in campo culturale rispetto alla società borghese: qui prima che altrove si manifestarono forme culturali e spinte psicologiche che sul resto del continente dovranno apparire solo con qualche anno o decennio di ritardo. E' soprattutto la Francia a porre subito il mondo culturale inglese a proprio modello, proprio perché si doveva soprattutto all'Inghilterra la recente sconfitta del modello napoleonico. Dall'Inghilterra si diffondono i germi romanticisti, quelli che maggiormente investono il mondo letterario continentale. Ma non dobbiamo dimenticare altri influssi, primo tra tutti quello economico: si pensi all'influsso della tecnologia inglese e della manifattura. Ma anche quello della teoria economica: a London viene fondato da James Wilson nel settembre 1843 «The Economist», il settimanale economico e politico fautore del liberismo in campo economico, che avrà grande influenza nella storia economica non solo inglese. Nel campo delle diffusione della cultura letteraria, le riviste iniziano a svolgere un ruolo interessante: si veda il caso della «Edinburgh review».
In Inghilterra, la parabola dei due esponenti della prima generazione romanticistica, William Wordsworth (1770\1850) e Samuel T. Coleridge (1772\1834), dall'ansia giovanile di rigenerazione, all'idealismo fino al conservatorismo, rappresenta la reazione della cultura inglese alla rivoluzione francese. I due inventano gran parte delle forme e delle idee estetiche del romanticismo; e creano un mito: quello della delusione dell'esperienza attiva, la presa di coscienza della negatività del volere. La natura e il mondo esterno non sono più oggetto d'imitazione, ma acquistano significato se investiti dal sentimento del poeta. La forza sentimentale è capace di ricreare nell'immaginazione un mondo di per sé inerte: da qui nasce la poesia romantica con la sua carica visionaria (Coleridge), e l'impegno etico (Wordsworth). Le loro Ballate liriche (Lyrical ballads) ebbero forza rivoluzionaria sul panorama poetico inglese, agendo da stimolo su tutti.

Il libertarismo romanticista

Un contributo maggiore al dissenso anarco-libertario è dato dagli aristocratici George G. Byron (1788\1924) e Percy B. Shelley (1792\1822). Byron fissa nella sua opera e nella propria leggenda personale il "male del secolo" con i suoi impulsi faustiani; nella fase matura (Don Juan) predilige un'ironia che richiama Puskin e Heine, e la grande tradizione augustea. Il momento di massima perfezione formale della lirica romanticista inglese è nelle poesie di John Keats (1795\1821), con la sua meditazione sulla condizione umana e sull'arte.

Il romanzo storico

Le varie linee settecentesche del romanzo confluiscono nella visione epico-storica di Walter Scott (1771\1832), la cui importanza non è ristretta alla sola influenza sul romanzo storico, ma anche al romanzo realistico: anche a lui si rifecero romantico-realistici come Charles Dickens, Balzac, Manzoni, Lev Tolstoj: insomma tutti i maggiori narratori del XIX secolo. Al tipo di storicismo romantico diedero un contributo tutta una serie di autori minori (Henry Taylor, Maria Edgeworth ecc.), grazie ai quali il filone, nei vari medium (romanzo, teatro ecc.) si affermò in profondità e stabilmente all'interno della produzione e della richiesta del pubblico dei lettori.

Il romanzo horror

Nel 1816 un gruppo di giovani letterati romanticisti si trovano in vacanza alla villa Diodati di Ginevra: Byron, Shelley, la moglie di questi Mary, la sorellastra di lei Claire Clairmont, Pellegrino Rossi e pochi altri. Un po' per noia un po' per provocazione Byron scommette che avrebbe scritto la migliore ghost story, genere che si stava diffondendo allora in Germania. L'unica a prendere sul serio la scommessa di Byron fu Mary Shelley che di lì a poco pubblicò Frankenstein : o il Prometheus moderno. Byron buttò giù l'idea di due amici che viaggiano insieme, uno dei quali ha le inquietanti caratteristiche di un morto, ma scrisse poche pagine e si stufò. "Frankenstein" diede il via a un nuovo genere, quello della horror fiction (o racconto gotico). Meno bello e profondo del racconto di Mary Shelley, un altro racconto destinato a grande successo. Nel 1819 uscì sul «New Monthly Magazine» Il vampiro, firmato da John William Polidori, che era stato per alcuni anni segretario medico personale e compagno di viaggio di Byron, e che glielo attribuisce. Byron rifiuterà sdegnato la paternità . Il racconto sembra scritto proprio contro Byron (ritratto nelle sembianze del vampiro lord Ruthwen protagonista del racconto), e sfruttare l'"obiettivo Byron" allo scopo di vendere meglio il prodotto. Nonostante la mediocrità di questo prodotto letterario, anche questo testo contribuirà a diffondere il genere (fino al "Dracula" di Stoker della seconda metà del XIX secolo e alle realizzazioni cinematografiche successive).
Tra il 1790 e il 1850 inizia a diventare importante la produzione letteraria nordamericana degli Stati Uniti d'America.

Ottocento


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