L'impero
romano nel Primo secolo
L'impero romano nel Primo secolo
[Scheda cronologica] [Intellettuali
e potere nel Primo secolo a Roma] [L'Octavia]
[La seconda
metà del Primo secolo] [I
Vangeli] [l'area culturale greca]
Intellettuali e potere
La cultura romana, con l'impero viene arricchita dall'apporto
delle province. Gli imperatori si reggono sull'esercito, perseguitano
gli intellettuali contestatori. Per la prima volta gli intellettuali,
sotto i successori di Augustus (dinastia giulia-claudia), sono
all'opposizione: appartengono in gran parte all'aristocrazia antimperiale.
Unica eccezione sembra essere Foedrus,
favolista, accolto poco benevolmente dalla cultura aristocratica.
La letteratura è influenzata dalla retorica (gusto espressionistico,
amore della costruzione intellettualistica), dallo stoicismo;
il gusto si fa anticiceroniano.
Figura centrale di intellettuale è quella di Lucius
Anneus Seneca. Nipote di Seneca è
Marcus Lucanus Anneus autore di una
Guerra civile, poema epico dalle caratteristiche non classiciste:
patetismo, effetti espressionistici per registrare la violenza
drammatica del presente. Flaccus Aulus Persius
è autore di satire lontane dalla storia. Gaius Petronius
(morto nel 66+) è tra i maggiori autori di questo periodo.
Il suo Satyricon si ricollega al romanzo greco, rappresenta
con lucido realismo un mondo plebeo, italico. Figura di erudito
è quella di Gaius Secundus Plinius
sr.
"Octavia"
L'"Octavia" è l'unica tragedia praetexta, cioè di
argomento storico romano, che ci sia giunta. Argomento dell'opera,
in 983 versi, è la sorte dell'imperatrice Claudia Octavia,
da cui Nero divorziò nel 62. Tra i personaggi compaiono
Seneca e Agrippina, la cui ombra profetizza, con particolari corrispondenti
alla realtà storica, la morte di Nero avvenuta nel 68.
L'opera si pensa fu composta dopo la morte dell'imperatore, e
non può essere di Seneca, nonostante le somiglianze stilistiche
con le opere senecane. A meno che Seneca non abbia avuto tanta
preveggenza di indovinare il futuro e descrivere il suicidio di
Nero (profetizzato dall'ombra vendicatrice di Agrippina) nei particolari.
La seconda metà del Primo secolo
Dopo un periodo di anarchia (68/69), Vespasianus (con cui inizia
la cosiddetta età dei Flavi e di Traianus: 69/117) si mise
a riorganizzare lo Stato ma anche il campo culturale. Perseguita
l'opposizione stoica e cinica, tenta il restauro riproponendo
come modelli gli autori dell'età cesariana e augustea.
Virgiliani sono Gaius Valerius Flaccus,
Tiberius Catius Asconius Silius Italicus,
Publius Papinius Statius. Marcus Fabius
Quintilianus con le "Istituzioni di
oratoria" canonizza Cicero per le scuole di retorica. Tra i maggiori
intellettuali del tempo: Plinius jr
nipote dell'erudito Plinius sr. Lo spagnolo Marcus Valerius Martialis
autore di epigrammi frutto di una grande maestria retorica. Decimus
Iunius Iovenalis nelle Satire
esprime il suo sdegno contro la civiltà metropolitana secondo
atteggiamenti propri alla tradizione diatribica. Cornelius
Tacitus è il più drammatico storico dell'età
imperiale, avverte la decadenza ma i suoi occhi sono tutti rivolti
all'indietro, ai valori dell'età repubblicana che l'impero
ha traditi.
L'Europa greca
L'area culturale latina vive attorno a Roma e
al suo impero. L'impero romano è però anche, nel
Mediterraneo, un impero esteso a altre aree culturale: quella
greca costituisce l'area culturale più evoluta. Nella trasmissione
culturale successiva, gran parte del patrimonio di quest'area
sarà particolarmente interessata al fenomeno della perdita
e della cancellazione. Di ciò che le aree culturali greche
hanno prodotto dopo la conquista romana, poco ci è giunto
soprattutto a causa della tabula rasa effettuata dal cristianesimo
nelle regioni europee.
Di ciò che l'area culturale greca - area
varia ed eterogenea, comprendente regioni di diverso tipo e ricchezza
-, ha prodotto nel Primo secolo, sappiamo in gran parte solo grazie
ai legami che alcuni intellettuali ebbero con Roma e l'influenza
che ebbero sugli intellettuali romani (peraltro sempre più
provenienti dalle "province" dell'Impero e sempre meno
da Roma e dalla stessa Italia). Così di Eraklides
Pontikos jr sappiamo soprattutto perché ebbe modo di
insegnare a Roma e di influenzare (forse) Statius.
Indice antichità
[1997]
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