Storia della letteratura europea - Torna in homepageFoedrus


Foedrus


Foedrus nacque nel c.15- in Tracia o in Macedonia (morì nel c.50+). Preso forse prigioniero ancora ragazzo, fu a Roma come schiavo e poi liberto di Augustus. Condannato in seguito a un processo intentatogli da Seianus, il potente collaboratore di Tiberius, offeso per alcune allusioni che aveva creduto di cogliere in alcune favole di Foedrus, dopo la condanna subì umiliazioni e probabilmente la povertà.

I cinque libri di Favole in senari giambici di Foedrus costituiscono la più antica raccolta di favole esopiche che ci siano giunti. Pur dichiarando di attingere da Aesopos, Foedrus si rifà però a una raccolta di favole di età ellenistica. Nel primo libro segue abbastanza fedelmente questa fonte, mentre nei libri successivi la arricchisce con favole o aneddoti di altra provenienza. Non tutta l'opera ci è conservata. Oltre alle 93 favole tramandate da codici medievali, ne furono scoperte 30 dall'umanista Niccolò Perotti, la cosiddetta "Appendix perottina", pubblicata solo all'inizio del XIX secolo. Di altre resta la parafrasi in prosa, in particolare nella raccolta "Romulus", popolarissima in tutto il medioevo. Poco felice nel descrivere o ricreare fantasticamente mosse o sentimenti animali, Foedrus rivive, anche a causa delle infelici esperienze personali, la morale pessimistica della tradizione esopiana. Ha una certa vena di realismo comico. La sua è una vocazione al racconto che però non ebbe modo di svilupparsi appieno.


Indice del Primo secolo

[1997]

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