Produzione
inglese nel XVII secolo
Produzione inglese nel XVII secolo
In Inghilterra nel campo della lirica è la parabola descritta
di John Donne. La sua lirica, drammatica, sensuosa e cerebrale
è frutto di un'etàin cui la rinascenza è
eclissata dalla rivoluzione sociale e politica in atto. L'impegno
politico ha esiti mistici, la poesia fa propri l'angoscia tra
dubbio e fede. A Donne e a Ben Jonson si riallacciano i lirici
lealisti e il puritano Andrew Marvell,
finché - sotto il segno della restaurazione, e degli spiriti
di Hobbes e di Descartes - prevale l'arguzia e la linea illuministica
che va da Dryden a Pope.
In campo teatrale, da ponte tra la grande stagione drammaturgica
dei primi anni del Seicento, svolgendo una intensa attività
fino al 1642 quando i puritani chiusero i teatri, e la successiva
drammaturgia della restaurazione, è James
Shirley.
Nel XVII secolo le varie correnti culturali si intersecano con
una lunga serie di conflitti economico-ideologici: la rivoluzione
puritana, il tentativo di repubblica parlamentare di Cromwell,
la restaurazione dell'assolutismo che trova in Hobbes il suo razionalizzatore,
il conflitto tra parlamento e monarchia stuartiana che ha esito
nel 1688 con la vittoria definitiva del capitalismo costituzionale,
teoricamente fondato da Locke.
Puritanismo
La cultura puritana esprime un allegorista come
John Bunyan che con il Viaggio del pellegrino fornisce
un testo edificante destinato a grande diffusione. E soprattutto
John Milton (1608\1674) che orienta
la sua formazione umanistica verso un rigorismo etico-religioso
di democrazia e un grandioso progetto di epica cristiana; partendo
da un iniziale platonismo, giunge ad austere sintesi biblico-classiche
(i due Paradiso, e il Samson agonista), e parallelamente maturando
il suo impegno civile e la sua teoria politica (apologie della
libertà di stampa, del libero arbitrio, del regicidio,
della vocazione eroica e della presbiteriana comunità dei
santi: alcuni dei suoi contributi all'enorme produzione di pamphlets
e scritti polemici della guerra civile).
Concettismo inglese
Rappresentanti del concettismo inglese, con caratteristiche decisamente
devozionali, possono essere considerati due scrittori come
Richard Crashaw e Francis Quarles
. Alla prosa devozionale di tipo secentesca appartiene Jeremy
Taylor, che fu considerato tra i migliori scrittori inglesi
del secolo.
La restaurazione inglese
Con la restaurazione (1660) è la corte, per l'ultima volta,
a polarizzare la cultura. Dalla Francia è portata la voga
neoclassicista e lo spirito metropolitano, che sprezza borghesia
e provincia e ostenta pose di scettica e raffinata spregiudicatezza.
Il clima corrotto di corte, documentato da John Evelyn e Samuel
Pepys, ispira la lirica dei "libertini", il romanzo barocchista
e una vivace, sboccata, elegante commedia di costumi, a volte
solo espressione di un cinismo intellettualistico fine a sé
stesso: John Dryden ,
George Etherege , William Wycherley
, William Congreve .
Con Thomas Otway e N. Lee (c.1653\1692)
siamo agli ultimi esempi di teatro letterario.
Alla corte si ricollega l'opera di Dryden, il maggiore letterato
inglese del tempo, autore di vivi affreschi drammatici, satire
politiche, elaboratore del distico eroico, che sarà la
forma principale della poesia illuministica. Alla fine del XVII
secolo, la cultura d'é lite viene a compromesso con l'ideale
collettivo della cultura illuministica, annunciato dalla Royal
Society.
Memorialisti inglesi
Tra i maggiori memorialisti del secolo si ricorda John
Evelyn, e Samuel Pepys.
Produzione coloniale nordamericana
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