Jeremy 
              Taylor 
            
             
             
               Jeremy Taylor 
               
               Jeremy Taylor nacque a Cambridge nel 1613 (morì a Lisburn 
                [Antrim, Irlanda] nel 1667). Fu tra i maggiori esponenti dell'ortodossia 
                anglicana. Studiò al Cains College [Cambridge] dove fu 
                eletto nel 1631 fellow. La sua fama di predicatore gli procurò 
                la protezione del vescovo Laud e la nomina come fellow al All 
                Souls College [Oxford]. Allo scoppio della guerra civile si unì 
                al re Charles I di cui divenne cappellano. Negli anni '50 è 
                nel rifugio del Golden Grove [Montgomery] dove scrive alcuni dei 
                suoi trattati migliori. Nel 1657 ebbe lka cattedra di Lismure 
                [Irlanda]. Imprigionato dopo la vittoria dei puritani, con la 
                restaurazione monarchica fu nominato vescovo di Irlanda (ebbe 
                prima il vescovato di Down e Connor poi la sede vescovile di Dromore). 
                 
                Su stimolo di Charles I, Taylor scrisse il suo primo libro di 
                difesa della chiesa anglicana (The sacred order and offices of 
                episcopacy, 1643); in difesa della tolleranza pubblicò 
                un "Libertà di professione di fede" (Liberty of prophesying, 
                1648). "Il grande esempio" (The great exemplar, 1649) è 
                una vita di Cristo intercalata di preghiere e esercizi spirituali. 
                Fu soprattutto autore di trattati di morale religiosa; tra le 
                cose migliori, la serie di trattati di casistica morale in cui 
                mostra notevole tolleranza e equilibri: "Sermoni" (Sermons, 1653). 
                Fu celebre per un manuale di preghiera, "Il boschetto dorato" 
                (The golden grove, 1655) e per i trattati "La vita santa" (The 
                holy living, 1650) e "La morte santa" (The holy dying, 1651). 
                Taylor in questi trattati si dimostra scrittore raffinatissimo, 
                dal pensiero estremamente equilibrato e capace di metafore e immagini 
                di sorprendente bellezza; l'esuberanza delle immagini e la lunghezza 
                dei periodi viene compensata dalla musicalità e dalla ricchezza 
                della fantasia. Grazie a queste qualità, la sua prosa ebbe 
                notevole influenza (anche su poeti come Wordsworth, Coleridge, 
                Keats). Insieme a Donne, Miton e Thomas Browne, Taylor appartiene 
                ai maestri della prosa ornata del Seicento. 
               
              
               
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