William 
              Congreve 
            
             
             
               
                
                   William Congreve 
                
                Nato a Bardsey [Yorkshire] nel 1670, il successo della sua prima 
                commedia Il vecchio scapolo (The old bachelor, 1693) e l'elogio 
                di Dryden lo avviarono a una brillante carriera teatrale, con 
                il favore della corte. 
                 
                Tra i suoi lavori si ricordano soprattutto  Amore per amore 
                (Love for love, 1695), e  La via del mondo (The way of 
                the world, 1700), che portano sulla scena i vizi e le frivolezze 
                dell'alta società londinese. 
                 
                Protagonista dei cinque atti di "Amore per amore" è sir 
                Sampson, che decide di diseredare il primogenito Valentine, un 
                ragazzo scapestrato, a favore del più quieto secondogenito 
                Ben. La fidanzata di Valentine, Angelica, giovane ricca e intraprendente, 
                tesse un intrigo per scongiurare l'evento. Sir Sampson vuole costringere 
                Ben a sposare Prue, goffa ragazza di campagna figlia di un astrologo. 
                L'impacciato comportamento di Ben e di Prue, che fanno di tutto 
                per evitarsi giacché non desiderano le nozze, si intreccia 
                con quello opposto di Valentine e Angelica che, alla fine, riescono 
                a gabbare il vecchio sir Sampson. 
                 
                Le due commedie sono caratterizzate da toni a volte satirici, 
                a volte di una comicità elegante e licenziosa. Stile limpido, 
                attraversato da una pungente malinconia. Le sue commedie sono 
                tra i capolavori del teatro inglese della restaurazione. La loro 
                apparente frivolezza suscitò la diffidenza del ceto medio 
                emergente: "La via del mondo" fu un insuccesso presso i contemporanei. 
                Più tardi il moralismo vittoriano lo ripudiò. Le 
                sue commedie tornarono a essere apprezzate da Wilde, e da Shaw. 
              
               
              
               
              
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