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Generi cinematografici USA tra le due guerre


Generi cinematografici USA tra le due guerre



Il gran numero di pellicole prodotte, porta al fenomeno della creazione di "generi": nascono così i films comici, le commedie, i western, i gangster-film, i film d'avventura, quelli storici, di cappa & spada ecc.ecc. La tipologizzazione non è solo un fenomeno imitativo di quanto avviene ad esempio nel romanzo, ma come in quel caso si tratta dello strutturarsi tipologico in base ai gusti del pubblico, alla rispondenza di mercato. Il "successo" di un'opera porta al tentativo di ripetere quel successo, ripresentando al pubblico gli elementi interni all'opera che si pensa possano aver contribuito a determinare quel successo. La duplicazione porta all'accumulo di opere che seguono una certa tipologia, accomunati da certi elementi, a un "canone". Quando il canone comincia a diventare ripetitivo, banalizzato e noioso, quando cioè il pubblico comincia a non reagire più come prima a causa dell'assuefazione, si modifica la tipologia, si ha lo scarto: il "genere" conosce così una "evoluzione", oppure dal genere derivano altri generi.

Comic movies

Grazie al fatto di essere spazio consentito, territorio del carnevale, luogo del possibile, la filmografia del comico è quella dove maggiormente è possibile rintracciare l'inventiva, l'innovazione, lo scarto rispetto al conformismo. Innovazione anche nella tecnica e nell'uso dell'immagine, nel "trucco", ma non solo. Non è un caso che negli ambienti dell'avanguardia europea sono soprattutto verso i comici che si appunta l'attenzione riguardo alla "nuova arte".
Il genere della comica dà i suoi maggiori risultati soprattutto negli Stati Uniti, con due comici di primaria importanza come Charlie Chaplin e Buster Keaton , che superano i confini del genere, accanto cui sono i prosecutori del genere comico anteguerra: soprattutto Mack Sennett che continua a produrre fino al 1926 con la sua Keystone Film, mentre nel 1939 divenne produttore associato alla Fox.
Tra gli altri comici sono una serie di caratteristi, come il grassone Fatty , lo strabico baffuto Ben Turpin . Non escono al di fuori del comico farsesco, della gag, la coppia formata da Laurel e Hardy: il grasso Oliver Hardy e il magro Stan Laurel, conosciuti anche in Italia come Stanlio e Onlio . Il maggiore di questo gruppo è sicuramente Harold Lloyd , che non sopravvisse all'avvento del sonoro. Produttore di Harry Langdon, di Laurel e Hardy, e di Harold Lloyd fu Hal Roach .
Fucina di molti artisti comici è il teatro di varietà. Dal varietà provengono i Marx Brothers (i Fratelli Marx: Chico, il battutista Groucho, il muto Harpo, Zeppo), cui si debbono films non molto riusciti dal punto di vista della struttura, ma indimenticabili per gags: i migliori restano forse Zuppa d'anitra (Duck soup, 1933, regia di Leo McCarey ) e Una notte a Casablanca (1946, regia di Archie Mayo).
Altro film della serie comico-demenziale è Helzapoppin (1941) di Henry C. Potter (con Ole Olsen, Harold Chic Johnson, Martha Raye) che riprende un omonimo spettacolo teatrale: trama esile (un autore cerca finanziamenti per mettere insieme uno spettacolo di varietà) per dare occasione a gags, canzoni, numeri comici con gusto dell'assurdo, del "demenziale".

Western movies

Il western movie permette al cinema americano di esplicare la spettacolarità, l'uso del deserto e della montagna, la lotta tra singoli individui, e tra gruppi. Siamo davanti a un genere-mito. I soggetti derivano da episodi avventurosi di cowboys, cacciatori di frontiera, fuorilegge, pionieri, nel periodo iniziale della colonizzazione della riva occidentale del Mississippi. Il paesaggio, vasto e secco, la vita libera e avventurosa, i costumi rozzi, danno al film western un particolare tono. Strettamente connesso a questo, il clima morale, i "valori" veicolati: in questi films il coraggio vince sempre sulla bassezza, la legge e l'interesse comune trionfano sulla brutalità e sugli interessi egoistici. Due i principali filoni del western in questo periodo: un filone storico e a carattere epico, e uno più romanzesco, basato su sparatorie, inseguimenti, "arrivo dei nostri". Sarà dopo la seconda guerra mondiale che si aggiungerà un terzo filone, psicologico, per giungere poi alla ripresa del genere con il western-spaghetti.
Il western permette alla società nordamericana di disporre di una propria epopea, di un proprio nucleo mitologico fondativo. Non è un caso che tale genere si possa sviluppare ad uso e consumo di un pubblico urbano, avendo per soggetto una civiltà "originaria" (cioè mitica, in cui la storia è riscritta) che ormai non esiste più . Tra le due guerre il western conquista una salda presenza all'interno dell'immaginario collettivo della società nordamericana e della cinematografia hollywoodiana, dopo le prove pionieristiche all'inizio del secolo di Porter, anche per merito di registi come Thomas H. Ince , James Cruze , Willard S. Van Dyke e soprattutto di John Ford .
Di quanto vario possa essere il genere, pur nella fissità dell'ambientazione, nell'uso di canonici limiti, possiamo vederlo con i films interpretati da uno dei più famosi attori-western della storia del cinema, Tom Mix .
Tra i pionieri del genere western è James Cruze, con Il carro coperto (The covered wagon, 1923): il "covered wagon" del titolo era il carro dei pionieri, con cui essi si spostavano alla conquista della "nuova frontiera" dell'ovest, portando con sé tutta la propria famiglia, tutte le proprie cose. Il film è forse la cosa migliore diretta da Cruze.

Cartoon movies

Nel campo del cartone animato fondamentali risultano le sperimentazioni americane degli anni '20. Soprattutto le serie di "Felix the cat" di Pat Sullivan, e tutta la serie "animalista" piena di ritmo e di inventiva di quegli anni.
Il mondo delle storie animate non è dato solo dai cartoni animati di Disney e da quello dei suoi concorrenti delle ditte nordamericane. Sperimentazioni si fanno anche in europa (si pensi a Alexeieff o a Painlevé ), ma non si riesce a raggiungere il livello della produzione industriale.

Horror movies

Al genere horror sono legati alcuni interpreti (e registi) indimenticati. La cinematografia hollywoodiana prende le mosse, in questo genere, dalla produzione tedesca degli anni '20. E' la casa di produzione Universal Film che, negli Stati Uniti, nei primi anni del sonoro delinea una serie di mostri- stereotipi. Nel 1931 è il primo film della serie vampiresca con Dracula diretto da Tod Browning. L'interprete del film è Bela Lugosi, un attore di origine ungherese che aveva già interpretato il ruolo in teatro e che ne sarà ossessionato fino alla morte. Noi oggi troviamo la sua recitazione ancora troppo legata al cinema muto romanticistico, si sente forte il suo accento ungherese che però doveva servire a dare maggiore esotismo al personaggio; Lugosi diede al personaggio la malinconia dell'amante maledetto. Diretto da J. Whale è un cult-horror-movie, Frankenstein (1931) con Boris Karloff , uno dei capolavori del genere.
Al genere horror appartiene un regista come Karl Freund che dopo il noviziato in Germania approda a Hollywood, si occupa di fotografia cinematografica (si vedano pellicole come Delitti nella Rue Morgue (Murders in the Rue Morgue, 1932) diretto da Robert Florey, con Bela Lugosi, derivato dai racconti di E.A. Poe anche se con poca fedeltà. Cosceneggiatore ne era un giovane John Huston, destinato a lunga carriera) diventando uno dei maestri di questo aspetto, e dirige alcuni dei cult-horror della storia del genere: La mummia (The mummy, 1932) con Boris Karloff e David Manners; Amore folle (1935) con Peter Lorre : storia di assassinii imperniata sull'operazione chirurgica con cui a un pianista vengono messe le mani di un criminale.
Diretto da Robert Wise è La jena (1945) in cui Boris Karloff e Bela Lugosi, i due beniamini del pubblico affascinato dall'horror sono assieme per la prima volta (nel film sono anche Henry Daniell e Edith Atwater). Il ciclo horror della Universal costruì tutti gli stereotipi cinematografici del genere. Negli anni quaranta declinò in forme seriali e ripetitive. Occorrerà aspettare gli anni '50 per un rinnovarsi del genere, ad opera di un'altra azienda di produzione, l'inglese Hammer.

Musical movies

Con l'avvento del parlato, il cinema dopo i primi assestamenti, conosce la produzione di films intimamente connessi con la musica. Il successo di un film veniva supportato dal successo di canzoni o motivi musicali inseriti nel film stesso. Interi film vennero costruiti attorno a canzoni o musiche.
Accanto alla musica, grande fulgore ebbe l'impostazione coreografica, e la danza. Tra i films che prevedevano un momento danzato, sono quelli interpretati da Fred Astaire e Ginger Roger .
Non è un caso che la produzione cinematografica più sfavillante di questi anni avviene proprio negli anni '30, funestati dalla grande depressione: mentre il resto del paese viveva la profonda crisi economica e il processo di ristrutturazione, nelle campagne e nelle metropoli, i film hollywoodiani si specializzavano nella commedia e nel musical: il mondo posticcio e dell'evasione, nei confronti di una realtà dura. In questo genere di films, hanno così più importanza le scenografie e i movimenti dei gruppi di ballerini che non le storie e i contenuti - o meglio: il contenuto di questi film è la scenografia e la musica.

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