La
produzione cinematografica negli Stati Uniti tra le due guerre
La produzione cinematografica negli Stati Uniti tra le due
guerre
Prodotto industriale maturo, il cinema in USA è una attività
industriale, che si avvale di aziende (le "case di produzioni"),
spazi di produzione (gli "studi": Hollywood), e tutta una serie
di operai qualificati: tra di essi sono anche i registi, a differenza
del cinema europeo che tende a considerare il regista come "l'autore"
del film. Un film, in quanto prodotto industriale, è destinato
al consumo: un film deve avere successo per ripagare quantomeno
i soldi che il produttore ha investito nella sua fabbricazione.
Come per il teatro, si verificano nel cinema i fenomeni del divismo
degli interpreti, ciò per cui un interprete che ha saputo
rendersi ben accetto dal pubblico diventa trainante per i films
che interpreta, per cui è chiamato a interpretare altri films
divenendo egli, e non il film, motivo d'attrazione. Tipico caso
quello di una star come Rodolfo Valentino.
Il fenomeno del divismo di Hollywood divenne imitativo anche per
gli altri centri di produzione fuori USA.
A Hollywood gli attori, sia i protagonisti che i caratteristi, hanno
avuto ruolo centrale nella produzione: provenienti dall'Europa già
affermati, o dai teatri di prosa nordamericani, oppure da scuole
specializzate. Un ruolo che a un certo punto li tenta fino all'eversione
delle "leggi consolidate", li porta cioè a tentare la strada
della coalizione non solo in funzione sindacale ma addirittura ad
ambire a diventare registi e produttori, scardinando il potere della
"majors": nel 1919 è la fondazione della United Artists con
cui Mary Pickford, Charlie Chaplin, Douglas Fairbanks e David W.
Griffith pongono una piccola sfida al sistema di potere dei produttori.
Segno di una accresciuta coscienza del valore e della capacità
di interpreti e registi, anche se poi la UA si affiancò semplicemente
alle altre majors, senza provocare ulteriori sconquassi.
Nel 1928 nasce l'oscar, avvenimento mondano
e di autocelebrazione del cinema, con cui il cinema premia sé
stesso e si autopubblicizza, dà spettacolo di sé stesso.
L' Academy of motion picture arts and sciences premia con una statuetta,
annualmente, il miglior film dell'anno, il miglior attore e attrice
principali, attore e attrice secondari, miglior regista, sceneggiatura,
sceneggiatura originale, soggetto originale ecc. Il primo film a
ricevere l'oscar fu "Ali" (Wings, 1927) diretto da William A. Wellman
(con Clara Bow, Charles Rogers e il giovane Gary Cooper), storia
di un gruppo di aviatori nordamericani che partecipano in Francia
alla prima guerra mondiale. Il film ebbe l'oscar come migliore film,
e per gli effetti speciali (le acrobatiche scene aeree), battendo
"Il cantante di jazz" considerato una "bizzarria". Quell'oscar fu
il primo e l'ultimo a essere assegnato a un film muto: l'anno successivo
la statuetta fu vinta dal musical "Broadway melody", segnando la
definitiva vittoria del sonoro.
Negli anni '30 è visibile anche in USA un certo irrigidimento
politico, così come in europa avveniva con il
cinema di regime di quegli anni.
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