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Teatro italico dopo il 1945

Il teatro in Italia vede alcuni autori di respiro europeo e internazionale come Dario Fo, Eduardo De Filippo. Ruolo di primo piano hanno l'opera di registi teatrali come Diego Fabbri, Giorgio Strehler, Eugenio Barba e Luca Ronconi, e di un attore- regista come Carmelo Bene.

Oltre ai tentativi teatrali sperimentali (legati anche a esempi come quelli del Living Theatre del nordamericano Julian Beck, al Teatro Laboratorio del polacco Jerzy Grotowski, alla performance, il teatro di Tadeusz Kantor, di Peter Brook ecc.), un filone interessante se non altro per la volontà, più che per i risultati raggiunti, è quello del teatro fatto da donne e che investe una tematica sociale femminista. Oltre a Franca Rame, valore esemplare di ricerca all'interno dei testi classici e della "tradizione" scavata in direzione psicologica e esistenziale, sono le interpretazioni-riattualizzazioni di Piera Degli Esposti. Lella Costa non va oltre i limiti di un umorismo bonariamente arguto.
Sempre negli anni '70 sono altre sperimentazioni. Un caso è quello di Giovanni Scabia.


© Antenati, 1995-6

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