Dario
Fo
Dario Fo
Nato
a Leggiuno Sangiano [Varese] nel 1926, ha scritto diretto e interpretato
testi in cui fonde umorismo paradossale, comicità istrionesca
e clownesca e satira politica.
Fo è un comico colto, che si è inventato una "tradizione"
popolare di riferimento, quella giullaresca. Il suo è un
teatro politico e sociale, che usa il grottesco e la satira dissacrante,
legato all'attualità politica contemporanea e alla tradizione
del cabaret milanese. Tra i titoli dei suoi testi si ricordano:
Il dito nell'occhio (1953), Settimo : ruba un po' meno (1964),
Mistero buffo (1969), Morte accidentale di un anarchico (1971)
esempio di teatro politico e in presa diretta sull'attualità,
Ci ragiono e canto (1972), Non si paga, non si paga (1974) ecc.,
Johan Padan performance di teatro d'autore caratterizzata da una
elevata qualità linguistica e poetica. Mamma! I sanculotti!
(1993) storia di un giudice che indaga sulla corruzione politica
e mafiosa che si trova alle prese con una bomba (nel sedere) e
con una poliziotta-gorilla che sconvolge la sua vita privata e
pubblica, tra spie corrotti e concussioni del malaffare.
Ai suoi testi ha collaborato in maniera spesso
determinante la compagna Franca Rame, attrice e autrice di teatro
legata alle tematiche del femminismo. Mentre Fo è più
"animale da palcoscenico" e teatrante, Rame esprime una diversa
connotazione, fortemente e violentemente ideologica e vissuta.
Nel 1997 gli è stato assegnato il premio
nobel per la letteratura,
con questa motivazione: "who emulates the jesters of the
Middle Ages in scourging authority and upholding the dignity of
the downtrodden".
Contesto storico: teatro
italico dopo il 1945
© Antenati, 1995-6
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