 Africa
francesofila araba e centro-occidentale
Africa francesofila araba e centro-occidentale
Vistosa e importante la produzione nero-africana
francese. Prestigio mondiale hanno avuto due personalità
come il poeta senegalese Léopold
S. Senghor, e l'antillese Aimé
Césaire. Entrambi di formazione umanistica francese,
appartengono a un gruppo di intellettuali "padri fondatori" della
produzione autonoma africana, ma ancora legata alla Francia e
alla cultura europea.
Dopo, le posizioni si sono fatte più
estreme, anche in dipendenza degli effetti dell'imperialismo europeo
nelle regioni ex-coloniali. Così l'antillese Frantz
Fanon con il suo "I dannati della terra" (1961).
Più moderati ma impegnati dal problema
dell'imperialismo sono C.H. Kane, Camara Laye,
O. Bhely- Quenum, Sembène Ousmane.
Mentre un intellettuale come Birago Diop si è impegnano
nella trascrizione della letteratura orale locale, estremamente
viva e ricca.
Negli anni '90 è il fenomeno del fondamentalismo
islamico anti- occidentale si manifesta anche in forme violente.
Così l'uccisione a revolverate, nel maggio 1993, di Tahar
Djaout scrittore e giornalista laico. Funzione di mediazione
e moderata cerca di svolgere Tahar ben
Jelloun. L'integralismo è un fenomeno intimamente connesso
con la sconfitta politica del marxismo-sovietico a livello planetario.
Nei paesi extra-europei in cui il socialismo anti-capitalistico
aveva attecchito, con il crollo del referente politico dato dall'URSS,
il sentimento anti-occidentale trova espressione nel fondamentalismo
(usato negli anni '80 dagli occidentali per contrastare l'influenza
sovietica nei paesi del 'terzo mondo', come in Afganistan). Il
fondamentalismo, rinvigorito dagli stessi occidentali (soprattutto
dagli USA), si ritorce contro di loro.
Paesi extraeuropei (1945-1989)
© Antenati - 1994-1997
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