Tahar
Djaout
Tahar Djaout
Tahar Djaout era un berbero. Dal 1975 ha scritto
numerosi romanzi. I cercatori d'osso (Les chercheurs d'os, 1984)
è la storia dei parenti dei caduti nella sanguinosa guerra
d'indipendenza contro la Francia alla ricerca dei resti dei loro
congiunti. Se guirono "L'invenzione del deserto" (L'invention
du désert), e "L'espropriato" (L'exproprié). Ha
ricevuto il premio Kateb Yacine per l'ultimo romanzo, I vigili
(Les vigiles, 1991): protagonista è il giovane inventore
Lemdjad che si trova di fronte a una stupida burocrazia, simbolo
di un potere incapace di rispecchiare e applicare i valori di
una lotta che fu veramente rivoluzionaria. Il vecchio militante
Ziada si assumerà colpa e ignomie non sue, per difendere
l'immagine di un regime che gli richiede una fedel tà immeritata.
E' stato redattore del settimanale «Algerie actualité»
che a lungo era stato l'unico settimanale permesso prima della
liberalizzazione della stampa, e poi della rivista «Ruptu res»
(insieme a Rachid Boudjedra). Raggiunto da due pallottole mentre
tornava a casa, a Bainem, a pochi chilometri da Algeri, il 26
maggio 1993, è morto dopo un coma di alcuni giorni, il
2 giugno. Aveva 39 anni. L'attentato è stato ufficialmente
rivendicato dal FIS, il fronte integralista islamico.
© Antenati - 1994-1997
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