Olanda
1945-1989
Olanda 1945-1989
Nei Paesi Bassi si costituisce nel 1948 il De experimentele
groop (Il gruppo sperimentale), all'inizio un'associazione
di artisti, cui si unirono poi poeti come Lucebert,
J. Elburg e G.
Kouwenaar. La loro antologia poetica Atonale (1951)
rivela un impegno politico socialista e si affida alle tecniche
espressive del surrealismo come la scrittura automatica.
I narratori più importanti, come Gerard
K. van het Reve e Willem F. Hermans,
sotto l'influsso dell'esistenzialismo fanno leggere una realtà
dominata da una metafisica disperazione. La narrativa di Harry
Mulisch, con la sua tematica mitica, trascende i limiti di
ogni disincantato realismo.
Negli anni '60 gruppi di intellettuali olandesi rifiutano la politicizzazione:
attorno alle riviste «Barbarber» (1958-1971) e «Gard Sivik» (1955-1964)
un gruppo cui appartengono tra gli altri J. Bernlef e K. Schippers,
elabora una lirica che vuole abolire i confini tra la sfera "poetica"
e la banalità quotidiana. In campo narrativo è forte
la tendenza documentaria, e il romanzo autobiografico di cui il
maggiore rappresentante è forse Jan
Cremer.
Il rifiuto della storia in quanto falsificazione della realtà
ha la sua affermazione nella prosa sperimentale di Jacq
F. Vogelaar che ricorre alla tecnica del collage.
Per H.C. ten Bergen, R. Bloem, H. Faverey la poesia è soprattutto
un fatto linguistico, senza rapporto immediato con la realtà.
Negli anni '70 la ricerca formale si accentua. Il poeta G. Komrij
e il romanziere L. Ferron si servono
degli elementi della tradizione letteraria per operare uno straniamento
ironico della realtà odierna. Maarten
't Hart si riallaccia invece al romanzo psicologico degli
anni '30.
Tra gli scrittori che si occupano delle recenti strazi della
guerra nazista: Gerhard Durlacher.
Vasta notorietà ha Hella Haasse.
Ha tutto il sapore di un classico invece Cees
Nooteboom.
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