Pär
Lagerkvist
Pär Lagerkvist
Nato
a Växjö (Kronoberg) nel 1891 (è morto a Danderyd
vicino Stoccolma nel 1974) Pär Lagerkvist dopo una rigida
educazione pietistica - il mondo rurale della sua giovinezza era
estremamente conservatore - aderì al socialismo. Durante
un soggiorno Parigino, aderì alle avanguardie letterarie.
Il problema religioso è sempre presente nelle sue opere.
Pessimistiche le sue liriche in Angoscia
(1916): è la violenza espressionistica di poesie che riflettono
gli orrori della guerra; desideroso di fratellanza universale
in La via dell'uomo felice (1921) e Canti
del cuore (1926). Analogo sviluppo nella sua produzione
teatrale dove più evidente è la lezione di Strindberg
e dell'espressionismo tedesco: L'ultimo uomo
(1917), Il mistero del cielo (1919).
All'avvento del nazismo Lagerkvist difese i valori dello spirito
con Il boia (1933) e Il
nano (1944). Dopo la guerra la sua ricerca di una risposta
ai dubbi religiosi è proseguita con il romanzo Barabba
(1955) che ebbe un grosso successo internazionale, e Mariamne
(1967). Nel 1951 ebbe il nobel
("for the artistic vigour and true independence of mind with
which he endeavours in his poetry to find answers to the eternal
questions confronting mankind").
Le sue opere, anche le più pessimistiche, sono dettate
dalla necessità di affermare i valori fondamentali della
vita e dalla costante ricerca di un ateo che non riesce a superare
il vuoto lasciato da una fede perduta.
Letture
Pellegrino sul mare,
a cura di Iperborea.com
Il sorriso eterno,
a cura di Iperborea.com
Il nano, a cura di Iperborea.com
Mariamne, a cura di Iperborea.com
Il boia, a cura di Iperborea.com
La mia parola è no,
a cura di Iperborea.com
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