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Paesi extraeuropei 1890-1917


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Mondo arabo

Kurdia

Dalla regione kurda viene un poeta come Piramerd.
Piramerd (= il vecchio saggio) fu il soprannome di Tawfik Mahmud . Nato nel 1867 a Sulaimania (morì nel 1950). Si dedicò alla revisione della lingua kurda che volle riportare alla purezza delle origini. Scrisse testi di linguistica, articoli, poesie e una raccolta di circa 6500 proverbi kurdi. Scrisse in una sua lirica:

«Brillano nella notte le stelle lontane | tristi come io sono triste, come me insonni. || Da anni, loro e io, cono sciamo notti di veglia. | Quante notti, loro e io, senza po sare il capo! || Ieri, all'alba, piangevamo la mia sorte | vedendomi perso, infelice tra amici e nemici. || Mai avevo sentito per me tale affanno, mai, | sulla mia sorte, un pianto di nuvola che si disperde. || Lacrime di stelle! E credevo fosse solo rugiada. | Al vento ho chiesto di farsi dire il motivo di tanta tristezza. || Perché le stelle non sono come noi siamo, | le stelle, loro, stanno vicino al cuore di Dio. || E il messaggero tracciò sull'erba, con al rugiada, | "La fiamma del dolore dei kurdi è salita fino al cielo, || il grido dei kurdi del nord è arrivato al cielo: | è l'ardore dei loro sospiri, che ci fa lacrimare».


Etiopia

In Etiopia nel 1855 l'avvento al trono di Teodoro II porta all'unificazione del paese; all'antica lingua classica (ge'ez) rimasta nella liturgia, si sostituisce l'amarico che, dopo essere stato lingua della corte e delle canzoni di gesta, diventa lingua nazionale.
Tra i maggiori scrittori in lingua amarica sono: Gabre J. Afevork autore della "Vita di Menelik re dei re d'Etiopia", e Heruj-Walda-Sellāsź autore di opere storiche ed erudite.
Gabre Jesus Afevork nacque a Zege [lago Tana] nel 1868 (morì a Gimma nel 1945), dopo la giovinezza trascorsa presso il lago Ta na, dove fu testimone degli scontri tra i cristiani etiopi e i dervisci sudanesi, soggiornò a lungo in europa, specie in Svizzera e in Italia. Con il romanzo Fantastica storia (1908) e con la Vita di Menelik re dei re d'Etiopia (1909), si impose come inno vatore nella moderna letteratura etiope. Il sapiente impiego del le risorse lessicali offerte dalla lingua amarica dà vita a uno stile ricercato e esuberante, estremamente personale, in cui si possono sentire anche gli influssi europei, soprattutto dannunziani.
Heruj Walda Sellāsź nacque intorno al 1878 (morì nel 1939), è stato uno degli iniziatori della moderna letteratura amarica. Ha lasciato vivaci relazioni di viaggi e ricostruzioni storiche come la "Breve storia dell'imperatore Giovanni", "Vigilia" storia dell'Etiopia fondata anche su fondi occidentali. Le sue opere di maggiore interesse sono forse i "Ricordi per il padre, consigli per il figlio" (1917-1918), "Luce mattutina" (1926), Libro degli inni (1925-1926).

India: bengali

Alla cultura bengali appartiene Rabindranath Thakur (1861\1941), che si riallaccia al filone mistico bengalese, soprattutto con il suo "Gitanjali", inno votivo a dio visto nella sua dinamicità.
Accanto a lui, sono importanti almeno altri due romanzieri bengali. Sarat Chandra Chatterji (1876\1938) autore di opere in cui sono descritti con profondo intuito psicologico aspetti e figure della vita bengali. Chatterji, scrisse numerosi romanzi a sfondo sociale, in stile piano e efficace. La sua cosa migliore è forse L'incendio della casa .
E Bibhuti Bhushan Banerji (1898\1950) con i romanzi Il canto della strada (Pather Pancali), e Aparajito , che hanno avuto una versione cinematografica apprezzata in occidente.

Tamil

Tra le lingue dravidiche, il tamil è sempre stato quello con una maggiore tradizione letteraria; coeva al sanscrito, mantenne una propria tradizione indipendente per almeno un millennio; temi sentimentali, anche erotici, gnomica (sterminata è la produzione di sentenze delle letterature dravidiche in genere), canti popo lari, composizioni epico-romantiche, epopee, opere devozionali. Nel XIII-XIV secolo, sotto la spinta delle correnti religiose e devozionali del nord, si ebbe un risveglio sivaita e visnuita.
Il maggiore autore moderno tamil è considerato Subrahmanya Bharati (1882\1946), poeta e prosa- tore che, pur appartenendo alla casta brahmanica, combattè appassionatamente la rigida osservanza del sistema castale: la sua opera migliore è considerata le Odi in onore di Krsna .

Cina

In Cina, nel 1911 è l'avvento della repubblica che mette fine alla plurisecolare dinastia manchu dei Ch'ing (1644-1911). E' un evento che ha basi nel processo di rinnovamento culturale in atto dalla fine del secolo precedente. E' un po' tutta la cultura che dà segni di movimento. Lo si vede nel fiorire di una narrativa realistico-satirica (sull'orma di Wu Ching-tzu ), con Liu O (1857\1909), Li Pao-chia, Wu Wo-yao (1867\1910). Ma anche nell'attività erudita e critica, con Chan Ping-lin (1868\1936), e Wang Kuo-wei (1877\1927) che fu il maggior sinologo dell'epoca.
Tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX, è l'affermazione sempre maggiore di modelli letterari occidentalizzanti, la tra sgressione sempre pił frequente della regola che impone la lingua classica ( wen-yen ), il crescente focalizzarsi da parte degli au tori sui drammatici problemi sociali e politici. Le maggiori fi gure della narrativa progressista, spesso attiva nelle riviste, sono Liu O e Liang Ch'i-chao autore di numerose pubblicazioni molto innovative anche per la scelta del mezzo linguistico, l'uso del pai-hua , della lingua parlata.
Nato a Hsinhui nel 1873 (morì a Pechino nel 1929), Liang Ch'i-ch'ao svolse una grossa attività di poligrafo e di giornali sta. Diresse insieme a K'ang Yu-wei e T'an Ssu-t'ung la fallita "riforma dei cento giorni" (11 giugno/21 settembre 1898). Fu poi in esilio in Giappone, viaggiò in Australia Canada Stati-Uniti. Nel 1913 fondò il Chin- pu-tang (partito progressista). Dopo il 1918 si ritirò dalla politica attiva per dedicarsi all'insegna mento e continuare l'attività di giornalista. Liberale e riforma tore, non seppe reinserirsi nella realtà della repubblica segnan do drammaticamente il confine tra vecchia e nuova Cina. Le sue Opere complete (1936) comprendono 16 volumi di opere letterarie e di saggi. Tra i saggi di storia della cultura si ricordano "Tendenze intellettuali dell'epoca Ch'ing". Tra i testi teatrali, La nuova Roma , in cui celebrò il risorgimento italiano.
Nell'ambito della poesia, analoghi orientamenti sono espressi dai poeti della Società della Cina del sud, avversi alla dinastia manchu; e da Huang Tsun-hsien (1848\1905) che, rifacendosi a canzoni popolari, si misura con nuovi temi e nuovi ritmi poetici, pił vicini alla lingua parlata. La spinta all'occidentalizzazione trova altro sbocco nell'abolizione (1905) del secolare sistema degli esami per il recluta mento dei funzionari pubblici.
Con il crollo dell'impero e la creazione della repubblica (1911), si avvia sul piano letterario un vigoroso tentativo di rinnovamento, soprattutto a partire dal 1916-1917.

Thai

All'inizio del XX secolo inizia a svilupparsi, nella lettera tura thai, un teatro europeizzante. Uno dei primi esempi è l'ope ra scritta da Rama VI (o Wachirawut, 1910\1925), dal titolo Per ricevere sua maestà , la cui trama ricorda vagamente quella dell' Ispettore di Gogol' . La letteratura tradizionale thai si chiude con il principe poligrafo Damrong (1862\1943), uno dei principali artefici della modernizzazione della Thailandia, ma conservatore in politica.

Giappone

In Giappone sono almeno due autori che testimoniano il progresso culturale connesso con l'espansione economica della nazione nipponica. Mori Ogai e Natsume Soseki, entrambi esponenti di una cultura idealistica e anti-naturalistica.
Mori Ogai fu il soprannome di Mori Rintaro. Nato a Shimaneken nel 1862 (morì a Tokyo nel 1922), si laureò in medicina, scelse la carriera dell'ufficiale medico. Nel 1884-1888 soggiornò in Germania dove conobbe la letteratura europea. Tornato in Giappo ne, si dedicò a una intensa attività di traduttore delle opere letterarie occidentali. Alcune delle delle sue traduzioni sono state considerate dei veri classici della letteratura giapponese. Tra i suoi racconti si ricordano Anitra selvatica (1913), e La barca sul Takase (1916). Mori Ogai ha scritto anche pregevoli romanzi biografici come Heihachiro Oshio (1914), e Chusai Shibue (1916). Di tendenze fortemente romantiche, in polemica contro l'imperante realismo naturalista, nell'ultima fase della sua vita si interessò soprattutto alle leggende e alla storia militare del suo paese.

[1997]

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