Il
modernismo dal Centro-Sud America alla Spagna
Il modernismo dal Centro-Sud America alla Spagna
Il modernismo nacque negli ambienti culturali
latino-americani, a segnare il raggiungimento di una vivacità
culturale e di uno sviluppo equivalente a quelli dei paesi europei
d'origine. Con il modernismo i paesi latino-americani si affiancano
ai paesi europei e nord-americani a contribuire, in maniera autonoma
e specifica, al quadro di una civiltà planetaria. Questo
movimen to, tra il 1880 e il 1914 fu in grado di incidere in maniera
de cisiva sullo sviluppo della poesia e della prosa in lingua
spagnolo-castigliana. Il modernismo segnò la nascita, in
senso cronologico e strutturale, della moderna poesia latino-
americana. Per la prima volta dalla «conquista», si ebbe una inversione
di tendenza nella propagazione culturale: le influenze che finora
erano state dalla Spagna all'America latina, cambiano di senso,
dall'America latina alla Spagna e all'europa.
Il primo a impiegare il termine di "modernismo" in senso letterario,
fu Rubén Darío, in un articolo
sulla letteratura centro-americana pubblicato nel 1888 dalla cilena
«Revista de Artes y Letras». Già il romanticismo, a cui
il modernismo deve al cuni caratteri secondari, giungendo in ritardo
in America latina si era tinto di colori nuovi, valendosi di nuove
tecniche in poeti come il colombiano José- Asunción
Silva, i cubani José Martí e Julián del Casal,
e il messicano Manuel Gutiérrez-Nájera. Questi autori
furono definiti 'precursori' del modernismo non solo per il rinnovamento
apportato nella poesia, ma anche per alcune caratteristiche, tratti
raffinati e a volte sontuosi, della loro prosa: soprattutto nei
testi saggistici di Martí e nei brevi racconti fantastici
e fiabeschi di Gutiérrez-Nájera.
Per la prima volta gli scrittori latino-americani non erano influenzati
dai modelli della letteratura spagnola, che offrivano solo convenzionali
forme di esausto romanticismo, ma dai modelli della poesia parnassiana
e simbolista francese, che sentivano più affini al loro proclamato
distacco, a volte aristocratico, dalle società mercantili
o arretrate dei rispettivi paesi e alla loro 'rivolta' artistica.
In qualche caso poi essi avevano simpatia per i movimenti socialisti
e anarchici allora affioranti: è il caso di Martí
e della prima fase dell'argentino Leopoldo Lugones. Altre volte
sognavano un ritorno al passato mitico dell'America o verso altri
mondi esotici e lontani, soprattutto orientali. A volte assunsero
atteggiamenti estetizzanti, scandalosamente sen suali e bohémiens.
Altre volte assegnarono al poeta la funzione di profeta o vate,
alla maniera di Whitman.
Ancora per la prima volta l'artista comincia a esistere differenziato
dal resto della società, con segni di professionalità
fino ad allora sconosciuti e con un orizzonte che superava le
singole nazionalità: così Darío che più che
nicaraguense fu cit tadino di tutta l'America latina.
Alla tendenza ribelle o estetizzante si aggiunse una precisa volontà
di svecchiamento dell'espressione poetica. Così Darío,
l'uruguaiano Julio Herrera-y-Reissig, e l'argentino Lugones. Con
interventi sulla metrica: sostituirono alle rigidezze ereditate
dalla tradizione castigliana cadenze di sottile musicalità,
in trodussero il verso libero anche se non abbandonarono del tutto
la rima, allargarono la strumentazione lessicale e il patrimonio
neolinguistico in maniera quasi avanguardistica.
I modernisti fusero influenze europee e nordamericane decisamente
eterogenee: Hugo e i parnassiani, Poe e i simbolisti, Baudelaire
e Whitman, Mallarmé e Verlaine. Il tutto con influenze
di derivazione autoctona. Si impegnarono negli studi filologici
e grammaticali, riproposti dalla seconda generazione romantica
latino-americana. Rilanciando la traduzione come genere lettera
rio. Sviluppando la saggistica d'interpretazione. Il rinnovamento
delle strutture poetiche ebbe due trattatisti di metrica nei poeti
Manuel González Prada e Ricardo Jaimes- Freyre.
Per la prima volta i gruppi intellettuali latino-americani miravano
a esprimere una propria identità, che si integrasse nella
realtà sociale e mostrasse validità artistica: l'uruguaiano
José Enrique Rodó, primo critico del modernismo
e modernista egli stesso, propose, a simboleggiare questa identità,
la scekspiriana figura di Ariel.
Nato da influenze francesi, il modernismo fu mediato agli inizi
dal peruviano Manuel González-Prada, il messicano Salvador
Díaz-Mirón, José Martí , Manuel Gutiérrez
Nájera che fondò nel 1894 la «Revista Azul» organo
ufficiale dei modernisti, il cubano Julian del Casal, il colombiano
José Asunción Silva. Né è da di menticare
un pensatore come E. Rodó. La massima figura fu però
Rubén Darío, che con il suo "Azzurro" (1888) diede
inizio al movimento. Fu lui a dare agli autori latino-americani
le coordinate esteti che per i successivi sviluppi, sgomberando
il campo dai residui d'imitazione europea.
Manuel González Prada nacque a Lima [Perù] nel 1848 (morì
nel 1918). Le sue poesie sono vicine al gusto modernista, ma è
ormai ricordato soprattutto per le sue note polemiche, raccolte
nelle "Pagine libere" (Páginas libres, 1894) e nelle "Ore
di lotta" (Hora de lucha, 1908), nei quali espresse la sua concezione
libertaria, a favore della giustizia sociale e per l'emancipazione
degli indios. Fu una delle personalità più interessanti
del pen siero latino-americano a cavallo tra due secoli.
Salvador Díaz Mirón nacque a Veracruz [Mexico] nel
1853 (morì a Città-del-Messico nel 1928), compose
due raccolte di versi: Poesie (Poesías, 1896), e Schegge
(Lascas, 1901). La prima carat terizzata da toni romanticisti,
byroniani; la seconda da accenti composti e raffinati, vicini
al gusto parnassiano.
Manuel Gutiérrez Nájera nacque a Città-de-Messico
nel 1859 (morì nel 1895), attivista modernista con la sua
«Revista Azul», tanto nella poesia quanto nella prosa, giornalistica
e narrativa, inaugurò una scrittura elegante e raffinata
dai toni elegiaci e romantico-decadenti. Tra i suoi libri si ricordano
le Poesie (Poesías, 1896), e i Racconti fragili (Cuentos
frágiles, 1883).
Julián del Casal nacque a L'Avana [Cuba] nel 1863 (morì
nel 1893). La sua opera poetica unisce moduli romantici e parnassia
ni. Essa è raccolta in tre libri: Foglie al vento (Hojas
al vien to, 1890), Neve (Nieve, 1892), Busti e rime (Bustos y
rimas, 1893). Nei suoi versi pessimismo e malinconia sono filtrati
at traverso una forma elegante e ricca di invenzioni ritmiche,
con l'influsso di Baudelaire e Verlaine.
José Asunción Silva nacque a Bogotà [Colombia]
nel 1865 (morì nel 1896), espresse nelle sue liriche un
cupo pessimismo, la sua angoscia e la sua incapacità di
affrontare la vita: si suicidò a 31 anni. Influenzato dall'esempio
romanticista di Bécquer e di Leopardi, e da quello di Baudelaire,
come si può leggere dai suoi tre "Notturni". Anticipò,
anche grazie alle sue innovazioni me triche, il simbolismo e il
modernismo. Le sue Poesie (Poesías) furono pubblicate postume
nel 1908.
Julio Herrera y Reissig nacque a Montevideo [Uruguay] nel 1875
(morì nel 1910). nella sua produzione poetica si riflette
con grande originalità tutti i motivi della poetica del
modernismo, anche con una precoce sensibilità avanguardista.
Tra le sue rac colte si ricordano: I parchi abbandonati (Los parques
abandona dos, 1901 e 1908), Le pasque del tempo (Los parques del
tiempo, 1902), Le estasi della montagna (Los éxtasis de
la montaña, 1904 e 1907), I sonetti baschi (Los sonetos
vascos, 1906), Le clessi- dre (Les clepsidras, 1910). Nella maggior
parte dei versi cantò la solitudine, in altri raffigurò
mitiche oasi di pace immobili nel tempo.
Ricardo Jaimes Freyre nacque a Tacna [Bolivia] nel 1868 (morì
a Tucumán nel 1933), visse a lungo in Argentina, fu tra
gli ini ziatori del modernismo. Nella raccolta Castalia bàrbara
(1899) si ispirò alla mitologia nordica e inaugurò
l'uso del verso libero, che elaborò ulteriormente in I
sogni sono vita (Los sueños son vida, 1917) dove approfondì
i motivi dell'angoscia e del mistero della esistenza.
Il pensatore José Enrique Rodó nacque a Montevideo
[Uruguay] nel 1872 (morì a Palermo [Sicilia] nel 1917),
studioso e ammira tore di Taine e di Renan, nel saggio "Ariel"
(1900) contrappose all'empirismo e alla civiltà tecnologica
degli Stati Uniti una cultura fondata sugli ideali dell'umanesimo
e dell'individualismo. Sviluppò poi il suo pensiero nei
"Motivi di Próteo" (Motivos de Próteo, 1909) e in
altre opere di saggistica filosofica, tra positivismo e bergsonismo,
e di critica letteraria. Prosatore di stile vigoroso e elegante,
di matrice modernista. La sua predica zione, cristiana e classicista,
hanno avuto grande influenza sulla cultura latino-americana contemporanea.
José Martí nacque a L'Avana [Cuba] nel 1853, partecipò
giova nissimo all'attività politica e cospirativa per la
liberazione di Cuba dalla dominazione spagnola. Condannato e deportato
nel 1868, esiliato di nuovo nel 1878, visse a lungo negli Stati
Uniti, in Spagna (in libertà vigilata), In Messico Guatemala
Venezuela. Mo rì in combattimento nel 1895 a Boca-de-Dos-Rios,
durante un ten tativo insurrezionale contro gli spagnoli. Martí
fu saggista politico e giornalista di alta qualità, dotato
di una scrittura semplice e vigorosa, agile e precisa. Oltre che
discorsi e scritti politici fu anche poeta, di radice whitmaniana
e anticipatrice del modernismo. Dopo la prima raccolta di liriche
Ismaelillo (1882), si ricordano soprattutto i Versi semplici (Versos
sencil los, 1891) e i postumi Versi liberi (Versos libros). Del
1953 so no le Poesie complete (Poesías completas).
Leopoldo Lugones nacque a Rio-Seco [Argentina] nel 1874, fu prima
militante socialista e amico di Darío, si orientò
poi verso il nazionalismo militarista e appoggiò il colpo
di stato del 1930 e la dittatura. Morì suicida a Buenos-Aires
nel 1938. Scrisse nu merosi volumi di prosa, racconti saggi scritti
politici, ma è no to soprattutto per l'opera poetica. Le
montagne d'oro (Las montañas de oro, 1897) dedicato agli
ideali socialisti. Lunario sentimentale (Lunario sentimental,
1909) in versi liberi e di gusto modernista. Odi secolari (Odas
seculares, 1910) scritte nel cen tenario dell'indipendenza. Il
libro dei paesaggi (El libro de los paisajes, 1917). Romancero
(1924) che canta la grandiosa natura del suo paese. Poeta di tono
epico, nonostante il carattere oratorio di gran parte della sua
produzione è considerato una delle figure più importanti
della letteratura argentina della prima me tà del secolo.
[1997]
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