Isaac
B. Singer
Isaac B. Singer
1) notizie biografiche
Isaac
Bashevis Singer nacque a Radzymin [Polonia] nel 1904. Di ascendenza
rabbinica, trascorse l'infanzia nel quartiere popolare di Varsavia
dove il padre aveva il suo "Beth Din" (tribunale religioso ebraico).
L'esperienza di questo ambiente osservante e avventuroso, domestico
e sacrale, che sarà rievocato nell'autobiografia Alla corte
di mio padre (1966) e poi in Ricerca e perdizione (1975-1981),
saranno rilevanti per la sua formazione di scrittore. Singer compì
gli studi nel seminario rabbinico di Varsavia. Nel 1935 si trasferì
a New York, dove iniziò la carriera di scrittore, scrivendo
in jiddish e poi contribuendo alla traduzione in inglese dei suoi
scritti. Premio nobel 1978
con questa motivazione: "for his impassioned narrative art
which, with roots in a Polish-Jewish cultural tradition, brings
universal human conditions to life".
2) i romanzi
Esordì con il romanzo storico Satana
a Goray (Sotn in Goray, 1935) che narra la "possessione" di un
villaggio al tempo di Sabbatai Zevi. In questo primo romanzo Singer
ritrae la tentazione messianica, ossia il sogno mistico- erotico
e perverso di cooperare all'infrazione della legge per accelerare
il trionfo del male che deve precedere la redenzione totale. E'
la metafora della seduzione dell'indistinto e dell'informe, sulla
quale Singer ritornerà spesso, per interpretare il mondo
moderno disgregato in una molteplicità centrifuga e caotica.
Seguirono altri romanzi. La famiglia Moshkat
(Famylie Moshkat, 1950) è una cronaca familiare nella Polonia
del XIX e XX secolo. E ancora: La fortezza (1955-1957), Lo schiavo
(1960), Il mago di Lublino (1960), in Der knecht (1967) mescola
sensualità e santità, mentre un affresco realistico
è Der hoyf (1967). Sono seguiti: La proprietà (1969),
Shosha (1978).
3) i racconti
Il meglio di Singer è nei racconti,
raccolti in diverse sillogi: Gimpel l'idiota (1957), Lo Spinoza
di via del mercato (1961), Breve venerdì (1964), La seduta
(1968), Un amico di Kafka (1970), Una corona di piume (1973),
Passioni (1975).
Ha scritto anche delle fiabe: Zlateh la capra
(1966), Mazel e Shlimazel (1967), Quando Shlemiel andò
a Varsavia (1968).
4) la forza della parabola jiddish
Scrittore prolifico e grande narratore, dagli
innumerevoli racconti traspare il suo gusto per il soprannaturale,
il fantastico, la demonologia. Raggiunge l'apice della sua grandezza
soprattutto nei racconti. Scrivendo i suoi brevi racconti e le
parabole, piene di trasporto chassidico e di terrestrità,
Singer crea un linguaggio unico, uno stile essenziale e visionario
che, negando ogni corrente forma letteraria, rappresenta, in tutta
la sua intensità l'infrangersi della monolitica unità
del sistema di valori dell'ebraismo e di ogni altra cultura in
una delirante molteplicità di particolari selvaggiamente
autonomi.
La narrativa di Singer attinge alla storia
recente o antica del ghetto e della provincia ebraica polacco-galiziana
e, più tardi, dall'esperienza della moderna diaspora negli
Stati Uniti e in Israele, personaggi e motivi a volte pittoreschi,
sensuali, patetici, intensamente religiosi, favolosamente candidi,
per evocare ogni volta impassibilmente il miscuglio di bene e
di male, di tenerezza creaturale e di bestialità di cui
è fatta la vita.
Bibliografia: Isaac B. Singer
Sotn in Goray (1935)
Famylie Moshkat (1950)
-La fortezza (1955-1957)
-Gimpel l'idiota (1957)
-Lo schiavo (1960)
-Il mago di Lublino (1960)
-Lo Spinoza di via del mercato (1961)
-Breve venerdì (1964)
-Alla corte di mio padre (1966)
-Zlateh la capra (1966)
Der hoyf (1967)
Der knecht (1967)
-Mazel e Shlimazel (1967)
-Quando Shlemiel andò a Varsavia (1968)
-La seduta (1968)
-La proprietà (1969)
-Un amico di Kafka (1970)
-Una corona di piume (1973)
-Passioni (1975)
-Ricerca e perdizione (1975-1981)
-Shosha (1978)
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