Gore
Vidal
Gore Vidal
Gore Vidal è nato a New-York nel 1925.
Nipote per parte materna del senatore Gore dell'Oklahoma, visse
infanzia e adolescenza a Washington, che divenne centro del suo
interesse di narratore. Ha scritto saggi, testi teatrali, romanzi
ecc.
Tra i saggi è "Riflessioni su una nave che affonda" (Reflections
upon a sinking ship, 1969), "Argomenti di cose oggettive e finzione"
(Matters of fact and fiction, 1977).
Tra i testi teatrali, L'uomo migliore (The best man, 1960).
E oltre 19 romanzi. Nei suoi scritti prevale una critica lucida
e corrosiva delle realtà sociali e politiche degli Stati
Uniti. Vidal ha reinventato e interpretato la storia nordamericana
nella trilogia storico-politica composta da Washington D.C. (1967),
Burr (1973), 1876 (1976). Ha poi ipotizzato un futuro, specchio
distorto del presente, in farse apocalittiche come Myra Brekinrige
(1968). Sono seguiti: Duluth (1983) che rappresenta in un Nordamerica
futuribile dominato dal fittizio e dall'irreale la società
nordamericana attuale, Lincoln : un racconto (Lincoln: a novel,
1984) che fa del mitico presidente il personaggio di un romanzo
sottraendolo all'ufficialità e all'agiografia per farne
il tormentato protagonista del rapporto dell'uomo politico nordamericano
con il potere. Sono testi che confermano come Vidal sia in grado
di ricondurre le opposte potenzialità romanzesche del fantastico
e dello storico a un'unica forma di veggenza, a un sapiente uso
visionario della parola narrativa.
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