Storia della letteratura europea - Torna in homepageCamillo Boito


Camillo Boito


Camillo Boito nacque a Roma nel 1836 (morì a Milano nel 1914), era il fratello maggiore di Arrigo, fu architetto e critico d'arte oltre che narratore. Studiò arte in Germania Polonia, a Padova e all'Accademia di Venezia. Nel 1860-1909 insegnò architettura nell'Accademia di belle arti di Milano, e di questa Accademia di Brera divenne poi presidente. Propugnò un rinnovamento delle for me architettoniche da attuare attraverso un originale ripensamen to delle esperienze medievali ("Architettura del medioevo in Italia" 1880). Soprattutto nel campo del restauro riuscì a imporre le sue idee, imponendo il rispetto della storia, cioè delle suc cessive stratificazioni formali indotte dalle varie epoche sullo stesso edificio. Di questa attività sono rimaste testimonianze interessanti, tra esse la Pusterla della Porta Ticinese a Milano, restaurata da Boito nel 1861. L'architettura fu in effetti l'in teresse principale di Camillo, che dedicò alla letteratura un breve arco di anni della sua vita. Tra i volumi di racconti si ricordano: Storielle vane (1876), e Senso : nuove storielle vane (1883). A essi si aggiunse nel 1891 il racconto Il maestro di Setticlavio . Dal racconto "Senso" contenuto nella seconda raccolta di racconti, Luchino Visconti trasse poi un film nel 1954. Sono racconti che riportano al clima della scapigliatura, a volte con un gusto per l'orrido che richiama il nome di Tarchetti. Camillo Boito fu anche sensibile all'influsso dell'ironia sterneiana, seppe approfondire questa materia attraverso una sottile e elaborata indagine psicologica, fino a avvicinarsi a esiti di tipo naturalista.



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