Area
polacca tra il 1790 e il 1850
Area polacca tra il 1790 e il 1850
In Polonia la perdita dell'indipendenza politica mise in pericolo
la cultura. La tradizione classica rimase però fiorente
e con essa la volontà di ricerca. Idee romanticiste sono
nella poesia di J.P. Woronicz (1757\1829)
che rivendica alla patria martoriata una "missione" commessale
dalla "Provvidenza"; e in K. Brodzinski
(1791\1835) con l'esigenza di attribuire un posto di primo piano
al mondo interiore dell'individuo. La cruenta repressione seguita
alla rivolta antirussa del 1830-1831, provocò una emigrazione
di intellettuali in europa occidentale. Essi posero la loro poesia
al servizio degli ideali nazionalisti e le diedero un significato
universale: Adam Mickiewicz ,
Juliusz Slowacki , Zygmunt Krasinski
(dei tre oggi il meno interessante).
In Polonia intanto si impose il romanzo epico-storico. Narratori
furono H. Rzewuski delizioso cantore
di eventi remoti, e Józef I. Kraszewski
dalla penna copiosissima e spesso inverosimile.
Drammaturgo brillante e raffinato, creatore del teatro nazionale,
fu Aleksander Fredro, comico e dall'inesauribile
gusto per il gioco.
Nell'emigrazione nacque l'opera di I. Lelewel (1786\1861) che
fu un eminente storiografo.
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