Henry
James
Henry James
Con Henry James (1843\1916) siamo nell'ambito di una cultura
che vuole essere trans-nazionale. Egli fu il primo dei grandi
scrittori nordamericani espatriati nella convinzione che solo
un soggiorno in europa potesse rafforzare la propria arte. James
trovò un'inesauribile materia narrativa nel conflitto che
esplode quando un statunitense si trova di fronte ai complessi
codici delle società europee. James si concentrò
sui processi della coscienza e sui rapporti tra scrittura e inconscio.
In Isabel Archer, protagonista di Ritratto di signora,
che viaggia per l'europa alla ricerca di una impossibile felicità,
James ha costruito un personaggio tipico quanto Huck Finn di Mark
Twain : i due per sonaggi si dirigono uno verso est l'altro verso
ovest, e queste sono anche le direttrici fondamentali che la produzione
lettera ria e culturale nordamericana possiede.
Henry
James nacque a New York il 15 aprile 1843 da una ricca famiglia
di industriali d'origine irlandese. Suo padre, Henry senior ,
era un noto filosofo religioso seguace di Swedenborg , mentre
suo fratello William fu importante filosofo pragmatista e psicologo
(nella foto: a sinistra Henry James, a destra il fratello
William James). Per volere del padre che voleva dar loro una educazio
ne libera e eclettica, l'educazione dei due fratelli James fu
irregolare, con continui spostamenti di scuole e città
di residenza tra Stati Uniti e europa (Albany, Newport, New York,
London, Ginevra, Paris, Bonn, Bologna). Nel 1860 i James si stabiliscono
a Newport [Rhode Island] dove frequentano il pittore John La Fargue
. Nel 1862 Henry, dopo essersi iscritto senza successo alla facoltà
di legge di Harvard, ha un incidente che gli procura una lesione
alla schiena: per questo è esonerato dal partecipare alla
guerra civile in corso. Nel 1864 grazie alle conoscenze del padre
inizia a pubblicare recensioni critiche (sul «North American Re
view» , «Nation») e racconti ( «Continental Monthly» , «Atlantic
Monthly»). E' influenzato da Nathaniel Hawthorne, Dickens, Washington
Irving, Mérimée, Balzac. E' una produzione che James
più tardi disconoscerà, ad esclusione di un racconto ("A
Passionate Pilgrim", pubblicato nel 1871 sull'«Atlantic Monthly»,
che sarà incluso nella raccolta Un pellegrino appassionato
e altri racconti, A passionate pilgrim and other tales, 1875).
Nel 1869 è in europa, da cui si sente sempre più attratto.
Nel 1870 è negli Stati Uniti, a Boston e New York. Pubblica
"Watch and Ward", e il primo romanzo lungo Roderick Hudson (a
puntate sull'«Atlantic Monthly». Pubblicato in forma autonoma
nel 1876, si incentra sul rapporto europa-america, conflitto culturale
tra opposti, tra rozza semplicità e innocenza americani
e raffinatezza e corruzione europee. Nel 1875 decide di stabilirsi
in europa. A Paris conosce Maupassant, Daudet , Zola, Flaubert,
e soprattutto Turgeneev . Passerà poi a London. "Schizzi
transatlantici" (Transatlantic sketches, 1875) sono appunti di
viaggio che documentano la profondità con cui l'immagine
dell'europa si imprime sul giovane James. In questa fase scrive
L'americano (The American, 1877), Gli europei (The Europeans,
1878), il fortunato racconto Daisy Miller (1879), i romanzi "Washington
Square" e Ritratto di signora (Portrait of a Lady, 1881). Nel
1881 è negli Stati Uniti per la morte del padre.
Nei romanzi del 1877-78 James esplora la contrapposizione tra
le due culture in profondità, senza privilegiare l'una
o l'altra, quasi ipotizzando una fusione dei costumi e dei valori
morali delle due tradizioni nella figura di un potenziale americano
europeizzato. Ma già in "Daisy Miller" e in "Ritratto di
signora" il "tema internazionale", invenzione jamesiana, comincia
a assumere toni ambigui: l'iniziazione al continente europeo può
concludersi in un destino di morte come accade a Daisy Miller,
o imprigionare inesorabilmente una coscienza come quella di Isabel
Archer (la "lady" del "Ritratto") prigioniera della sua stessa
consapevolezza, acquisita attraverso angosciosi percorsi interiori.
In "Ritratto di signora" Isabel Archer è una ragazza che
vive nella monotona Albany. Il giovane Goodwood la corteggia,
la lei vuole essere libera. Accetta di accompagnare in europa
la ricca zia Touchett. In Inghilterra conosce il marito della
zia, e suo figlio Ralph che si innamora di lei. Ralph è
però condannato da un male inesorabile e le tace i suoi
sentimenti: insiste però perché il padre la nomini
erede della metà del patrimonio. Alla morte dello zio Isabel
si ritrova libera e ricca. A Firenze si innamora di Gilbert Osmond
raffinato avventuriero che la sposa per denaro. Non tarda però
a capire di aver commesso un errore. Chiamata a London da Ralph
morente, rivede Goodwood cui si senti rebbe ora di legarsi. Dopo
una lunga veglia in cui è dibattuta tra il desiderio della
felicità e la fedeltà alla decisione presa e ai
doveri che comporta, decide di tornare a Roma dal marito.
Nel 1886 i romanzi della seconda fase. I bostoniani (The
Bostonians, 1886) è lucido e ironico resoconto sui problemi
del nascente femminismo; La principessa Casamassima (Princess
Casamassima, 1886) in cui affronta la tematica dell'anarchismo
con molta acutezza per i problemi sociali; Ritratti parziali
(Partial Portraits, 1888), Il carteggio
Aspern (The Aspern Papers, 1888), Il riflettore
(The Reverberator, 1888), Una vita londinese (A London
life, 1888), La musa tragica (The tragic Muse, 1890).
James si dedica anche a opere teatrali che, come mostra in Guy
Domville, hanno risultati disastrosi: alla prima londinese è
so noramente fischiato. La densità introspettiva della
sua scrittura non riesce a adattarsi ai ritmi dell'azione teatrale.
Si mette a scrivere più congeniali racconti e romanzi: Le
spoglie di Poyton (The Spoils of Poyton, 1897) che gli richiese
un lungo e accurato lavoro di preparazione (gli appunti eguagliano
per mole la lunghezza del romanzo stesso), Ciò che
sapeva Maisie (What Maisie Knew, 1897), il racconto lungo
molto bello Il giro della vite (The turn of the Screw,
1898), "In the Cage" (1898), L'età ingrata (The
awkward age, 1899), La fonte sacra (The sacred fount,
1901). James raffina la tecnica del "punto di vista", il ruolo
cioè di un narratore interno alla vicenda, dalla cui limitata
visuale sono presentati i fatti. Questi nuovi metodi garantiscono
l'impersonalità del giudizio, e aprono la porta al mistero
e all'ambiguità: tipici "Il giro della vite", ma anche
il racconto "La figura nel tappeto" (The figure in the carpet,
1896). James coinvolge nella sua visione relativistica le potenzialità
stesse dello strumento narrativo, mettendo in discussione l'opera
d'arte e i suoi princìpi compositivi. Anticipando i procedimenti
meta letterari del romanzo del secolo successivo.
James si ritira a Lam House, a Raye [Sussex], dove scrive i romanzi
della terza fase: Le ali della colomba (The wings of
the dove, 1902), Gli ambasciatori (The ambassadors, 1903),
La coppa d'oro (The golgen bowl, 1904). Sono tre romanzi
imponenti in cui James, rielaborando il "tema internazionale"
delinea vicende evanescenti e complesse che lo trascendono: favole
morali di suprema tensione simbolica. Nel 1904 si reca per l'ultima
volta negli Stati Uniti come turista: ne esce il "libro da viaggio"
La scena americana (The American Scene, 1907) in cui
la riscoperta dell'america è consapevolezza di un distacco,
di un non riconoscersi più in quella realtà. Nel 1911 lascia
gli Stati Uniti.
Allo scoppio della prima guerra mondiale è impegnato nella
stesura di due romanzi. La torre d'avorio (The ivory
tower) e Il senso del passato (The sense of past) saranno
pubblicati incompleti e postumi nel 1917. Come negli altri tre
romanzi della sua ultima fase, vi è una estrema sottigliezza
stilistica, la scrittura è tesa a riprodurre le fluttuazioni
della coscienza e le sfaccettature di una realtà frantumata.
Nel 1915 ottiene la cittadinanza inglese e nel capodanno del 1916
gli viene dato l'"ordine al merito". Muore a London il 28 febbraio
1916. Postumi sono usciti: "Within the Rim and other Essays",
"Gabrielle de Bergerac", "Travelling Companions", e l'autobiografia
pubblicata a cura di F.W. Dupee con il titolo Henry James
: autobiografia (Henry James : autobiography, 1956) in cui
James cercava di chiarire il mistero di una vita interamente con
sacrata alla scrittura. "L'arte del romanzo" (The art of the no
vel, 1917) raccoglie riflessioni critiche. E' uscito anche un
epistolario dal titolo "Lettere a Miss Allen" (1993), risalenti
all'ultimo periodo della vita dello scrittore: sono lettere spe
dite a una amica, Jessie Allen, conosciuta a Venezia nel 1899,
e che ritrova a London nei primi anni del nuovo secolo. Ci introducono
nella vita privata degli ultimi anni, afflitti da vari malanni
(il famigerato 'fuoco di sant'antonio') e dalla solitudine. Abbiamo
solo le lettere di James, perché quelle di Jessie Allen
in possesso di James lui stesso le ha distrutte, fedele al proposito
di distruggere ogni traccia documentata della propria vita privata.
© Antenati - 1994-1997
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