Homepage Antenati Cinema

Cinema di fantascienza negli Stati Uniti dopo il 1945


Cinema di fantascienza negli Stati Uniti dopo il 1945


Tra i migliori films degli anni '60 del genere science-fiction statunitense, è Il pianeta delle scimmie (1968) regia di Schaffner, in cui viene ribaltato l'assunto darwinista della derivazione dell'uomo dalle scimmie: nel "pianeta delle scimmie" sono le scimmie la razza più evoluta, e gli umani ridotti a animali da allevamento. I protagonisti, tre astronauti naufragati, scoprono con terrore che il "pianeta delle scimmie" in cui si trovano è la loro terra, la terra del futuro.
Al 1966 risale Viaggio allucinante, regia di Richard Fleischer, viaggio SF all'interno del corpo umano, tra piogge acide e aggressioni di anticorpi. Immagine molto belle e lieto fine. Gli scienziati salvano la vita a un politico miniaturizzandosi in un sommergibile e inoculati all'interno del corpo del malato: lo salvano soprattutto dal tentativo di un infiltrato di sabotare l'impresa. Nel film recitava Raquel Welch, diva lanciata allora dall'industria hollywoodiana, di qui anche il carattere commerciale del film che tuttavia con le sue immagini e l'idea semplice e geniale resta un classico della SF cinematografica di quegli anni.
A un futuro orwelliano rimanda decisamente, in tutt'altro clima culturale, Rollerball (1975) regia di Norman Jewison: giochi circensi del futuro, che servono al potere per mantenere il consenso. Il campione (interpretato da James Caan) dopo dieci anni deve perdere, ma si ribella e dopo un'epica lotta sull'arena vince e sopravvive, suscitando l'entusiasmo della folla. Metafora di un futuro, ma anche di una società come quella nordamericana.
Tra i migliori registi "minori", capaci di attraversare i generi dandoci film evocativi e densi di significato, lo statunitense John Carpenter.
Allo stesso genere appartiene un altro capolavoro come Blade runner (1982) diretto da Riddley Scott, con Harrison Ford, un bravissino Rutger Hauer e la splendida Sean Young, tratto da un romanzo di Philip K. Dick.
Interessante Mad Max (1979) regia di George Miller, che ha per protagonista un Mel Gibson, protagonista anche del seguito, Interceptor il guerriero della strada (1982, sempre per la regia di Goerge Miller) e soprattutto in Mad Max oltre la sfera del tuono, film decisamente migliore dei primi due e tra i migliori del genere futurista-catastrofista.
E la serie di films di Alien, aventi come protagonista l'attrice Sigourney Weaver.
Terminator (1984) regia di James Cameron è la storia di un cyborg (interpretato da Arnold Schwarzenegger) che viene dal futuro per uccidere una donna (Linda Hamilton): sarà lei la madre dell'uomo che distruggerà la stirpe dei robots. La donna si salva grazie al sacrificio di un umano (Michael Biehn), anche lui venuto dal futuro, mandato dal figlio di lei non ancora nato. Effetti speciali di Stan Winston.
Richiamo totale (Total recall, 1990) regia di Paul Verhoeven, si basa su un racconto di Philip K. Dick. Tutto inizia quanto un anonimo impiegato, Doug Quaid (interpretato da Arnold Schwarzenegger) che desidera profondamente andare su Marte si rivolge a un'agenzia in grado di realizzare qualsiasi desiderio addormentando i clienti facendoli sognare sogni più reali della realtà. Si innesca un meccanismo, con continui colpi di scena e gradevoli effetti speciali: alla fine l'impiegato scopre di essere un funzionario infiltrato tra i ribelli di Marte, si allea con i ribelli per sconfiggere la tirannia del padrone del pianeta: la sua vita sulla terra era stata il risultato di una programmazione-ipnosi per agevolare l'infiltrazione. Ma il film pone, indirettamente (da questo punto di vista molto meglio risultano i films di Croneberg), il tema-domanda: esiste un confine tra sogno e realtà?
Di altro tipo, e a diverso clima politico rimanda la trilogia di Guerre stellari, soggetto di George Lucas. Allo stesso filone appartiene in fondo anche Dune (1984), regia di David Lynch. Evasione, ma senza la componente militaristica hanno anche due altri film importanti della SF di questo periodo: Incontri ravvicinati e ET (1982) di Steven Spielberg.
Alla cinematografia hollywoodiana, ma al filone democratico e tutto sommato di sinistra, appartengono i film in cui si satireggia e si affronta il problema della macchina militare, e del sistema di repressione e controllo sociale annesso. Se con War games si affronta il problema dato dai rischi di una guerra nucleare tra le due super potenze, con il più disneyano Cortocircuito (Short circuit), regia di John Badham (con Ally Sheedy e Steve Guttemberg) è la rivolta del robot che prende coscienza di essere persona e lotta per la propria libertà contro la caccia al robot organizzata dai militari-scienziati. In entrambi i casi siamo davanti a films che si rivolgono a un pubblico soprattutto di ragazzi.
Film inquietante è il canadese Videodrome (1982) regia di David Cronenberg.



© Antenati - 1994-1998


Homepage | Dizionario autori cinematografici | Indice storico | Indice cinema | Contesto |
 [Up] Inizio pagina | [Send] Invia questa pagina a un amico | [Print] Stampa questa pagina | [Email] Mandaci una email | [Indietro]
Europa: Antenati - la storia della letteratura europea online - Vai a inizio pagina © Antenati 1984-2006, an open content project