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Germaine Dulac


Germaine Dulac

Germaine Dulac - il suo vero nome era Germaine Saisset-Schneider - era nata a Amiens nel 1882 (morì nel 1942 a Paris), fu regista cinematografica e giornalista. Iniziò a fare esperienza in campo teatrale: nel 1908 scrisse senza successo la commedia L'impresa. Realizzò alcuni films fondamentali nella storia della cinematografia francese, fu la prima donna a realizzare un lungometraggio. Per la sceneggiatura di Louis Delluc dirige Festa spagnola (Fête espagnole, 1919), un film privo di enfasi, sobrio, conciso: la Dulac e Delluc tentano di portare sullo schermo le loro idee sul cinema muto: l'ispirazione poetica pervade un intreccio melodrammatico, su cui ha la meglio il senso della festa popolare. Seguì : "La belle dame sans merci" (1921). Nel 1923 diresse la sua opera migliore, La sorridente Madame Beudet (La souriante Madame Beudet, 1923), da un testo teatrale di Amiel e Obey. Il film è una visione della coppia borghese in una ottica femminile e un poco femminista.
Dopo la morte di Delluc, la Dulac si dedicò al Ciné-Club da lui fondato. Divenne presidente della Fédération des Ciné-Clubs. Diresse i cinegiornali delle Actualitès françaises dal 1936 al 1940.
Come regista diresse poi: "Ame d'artistes" (1925), La conchiglia e il clergyman (La coquile et le clergyman, 1926) esperimento futurista su soggetto di Antonin Artaud che però ne sconfessò la realizzazione, "L'Oublié " (1927), "Arabesques" (1928) cortometraggio dedicato alle musiche di Debussy, "Disque 927 " (1929) cortometraggio astratto su musica di Chopin.

Dulac non si limitò al ruolo della cineasta, ma contribuì a dare al cinema consapevolezza critica e estetica. Per lei il cinema era un mezzo espressivo "puro e integrale", vera e propria "sinfonia visiva".
La conchiglia e l'ecclesiastico (La coquille et le clergyman, 1926) fu presentato allo Studio des Ursullines, la sala d'essai dell'avanguardia degli anni '20 parigini: in quella occasione Artaud inscenò una clamorosa protesta in quanto era stato escluso dalla lavorazione. Nel film sono un sacerdote, un ufficiale e una donna impegnati in azioni assurde, senza collegamenti logici, per cercare - come disse Artaud - "nella nascita occulta e negli ondeggiamenti del sentimento e del pensiero le ragioni profonde, gli slanci vivi e velati dei nostri atti considerati lucidi", e indicare nel presente le "evoluzioni verso il domani delle nascite e delle apparizioni". Le immagini in effetti sembrano provenire dal sogno e dall'inconscio. Il film è considerato oggi tra le prove più significative del surrealismo, anche se Germaine Dulac definì questo suo film anti-surrealista.


Filmografia: Germaine Dulac

Ames d'hommes fous (1917)
Fê te espagnole, 1919)
La belle dame sans merci (1921)
Ame d'artistes (1925)
La coquile et le clergyman (1926)
L'Oublié (1927)
Disque 927 (1929)

Contesto

Cinema d'avanguardia tra le due guerre


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