L'Inghilterra (UK) dopo il 1989


L'Inghilterra (UK) dopo il 1989

La società inglese dopo il 1989 vive i postumi della cosiddetta "era Thatcher", con lo smantellamento dello stato sociale secondo le rigide norme delle dottrine neoliberiste. La politica interna conosce il passaggio dal lungo governo di Margareth Thatcher a quello del labour-party guidato dal moderato Tony Blair. Il petrolio del Mare del Nord continua ad assicurare risorse che assicurano un relativo benessere, soprattutto delle classi alte; London mantiene un ruolo di piazza borsistica importante, e una notevole vivacità culturale che ne fanno una delle capitali della cultura europea. La politica internazionale è caratterizzata dall'adesione alla politica imperiale degli USA, con lo smantellamento del residuo ruolo all'interno del Commonwealth. I tabloid seguono con morbosa attenzione le vicende della famiglia reale - la morte della principessa Diana, le difficoltà di ruolo dei vari componenti della famiglia -.

In Inghilterra, i romanzi di Jonathan Coe sono testimoni del passaggio delle politiche "liberiste" di Mrs Thatcher. L'Inghilterra mostra una buona vitalità culturale, con una buona diversità di produzione: Nick Hornby, David Lodge, Douglas Adams, Alan Bennett ecc. Scrittore di culto è lo scozzese Irvine Welsh.

L'immigrazione asiatica che ha cambiato la consistenza sociale di molti quartieri della capitale London, ha la sua espressione letteraria in una serie di autori: Hanif Kureishi.

La favolistica inglese ha sempre un ruolo di primo piano nel mondo occidentale, grazie ai personaggi di Harry Potter di J. K. Rowling, e a scrittrici come Moony Witcher.

Contesto

L'europa nel XXI secolo

 


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