Jean
Paul Sartre
Jean Paul Sartre
Jean Paul Sartre: notizie biografiche
Nato
a Paris nel 1905 da Jean-Baptiste Sartre, ufficiale di marina,
e da Anne-Marie Schweitzer [il celebre dottor Schweitzer era suo
cugino]. Nel 1924-1928 frequentò l'Ecole Normale di Paris.
A questi anni risale l'amicizia con Simone de Beauvoir, alla quale
restò sentimentalmente legato per il resto della vita.
Insegnò filosofia al liceo di Le Havre dal 1931 al 1933.
Fu per un anno, con una borsa di studio, a Berlin e a Friburgo
dove lesse per la prima volta le opere di Husserl, Heidegger,
Scheler. Richiamato alle armi, il 21 giugno 1940 fu fatto prigioniero
dai tedeschi in Lorena, e internato a Treviri. Ottenuta la libertà,
facendosi passare per civile, partecipò attivamente alla
resistenza antinazista francese. Nel 1945 fondò con M.
Merleau-Ponty la rivista «Les Temps Modernes», in cui trovarono
espressione le tre esperienze fondamentali della sua vita: quella
filosofica, quella letteraria e quella politica. Divenuto famoso
come caposcuola dell'esistenzialismo, si recò come giornalista
negli USA, iniziando una serie lunghissima di viaggi in ogni parte
del mondo. Nel 1947 diede vita con Rousset, Rosenthal e altri
a un nuovo partito, il Rassemblement Démocratique Révolutionnaire,
di ispirazione marxista ma privo di impostazione classista. Nel
1948 il risultato delle elezioni ne determinò il fallimento.
Sartre si impegnò maggiormente nella politica. Nel 1952
partecipò a Vienna al Congresso mondiale della pace. Nel
1953 si pronunciò contro la guerra francese in Indocina.
Nel 1956-57 insorse contro la repressione sovietica a Budapest.
Del 1961 è il famoso "Manifesto dei 121" che proclamava
il diritto all'insubordinazione per i francesi mobilitati nella
guerra d'Algeria, e aderiva apertamente al Reseau-Jeanson, l'organizzazione
clandestina sostenitrice del Fronte Nazionale di Liberazione Algerino.
Nel 1964 gli fu dato il nobel
per la letteratura (con questa motivazione: "for his
work which, rich in ideas and filled with the spirit of freedom
and the quest for truth, has exerted a far-reaching influence
on our age"), ma Sartre lo rifiutò (facendo scandalo)
per ragioni personali e con ragioni obiettive. Nel 1966-1967 fu
tra i promotori del Tribunale Russell. Durante il 'maggio francese'
(1968) si allineò con le posizioni politiche di alcuni
gruppi della sinistra extraparlamentare. Ribadì poi questo
orientamento, aspramente critico verso il PCF e verso l'URSS,
in varie occasioni: insorgendo contro l'invasione della Cecoslovacchia,
assumendosi la responsabilità giuridica di periodici filo-maoisti
ecc. Sartre è morto a Paris nel 1980.
Jean Paul Sartre: Opere
Relativamente alle sole opere letterarie,
Sartre iniziò con il romanzo La nausea (La nausée,
1938). Protagonista è Antoine Roquentin, trasferito da
poco a Bouville, un piccolo centro di provincia, per completare
un libro di storia. Un giorno avverte improvvisamente una strana
sensazione: niente gli appare più come prima, gli oggetti
gli lasciano una specie di nausea, il lavoro lo annoia. Annota
fedelmente nel diario le sue amare riflessioni, descrive il «formidabile
avvenimento sociale» che è la domenica in provincia, racconta
la visita al museo dove sono i ritratti delle celebrità
locali, riferisce con commiserazione e irritazione le confidenze
dell'Autodidatta, un tipo conosciuto in biblioteca, pieno di ingenua
fede nell'umanitarismo. Il sentimento di esistere provoca in Antoine
una violenta ripugnanza: rinuncia a completare la sua ricerca
storica. Solo la musica mette fine alla vertigine della nausea,
ed è la musica a suggerirgli la soluzione: creare, scrivere
un libro che lasci traccia della sua esperienza e gli consenta
di «accettarsi».
Una raccolta di racconti sono quelli de Il muro
(Le mur, 1939). Sartre si impegnò poi in un ciclo romanzesco,
intitolato "Le vie della libertà" (Les chemins de la liberté),
una trilogia che comprende: L'età della ragione (L'âge
de raison, 1945), Il rinvio (Le sursis, 1945), e La morte nell'anima
(La mort dans l'âme, 1949).
Con Le mosche (Les mouches, 1943) iniziò
l'attività drammaturgica. Essa proseguì con il dramma
monoatto Porte chiuse (Huis clos, 1945), La puttana timorata (La
p... respecteuse, 1946), Morti senza tomba (Morts sans sépulture,
1946). Le mani sporche (Les mains sales, 1948) è un dramma
in sette scene. L'azione si svolge in un immaginario paese dei
Balcani durante la seconda guerra mondiale, mentre inizia la disfatta
tedesca e all'interno del partito comunista già si pongono
i problemi del dopoguerra. Hoederer, capo dell'ufficialità
comunista, è schierato su posizioni collaborazionistiche,
ma gli altri dirigenti del partito non condividono la sua linea
politica e decidono di eliminarlo. Incaricato di questa missione
è Hugo, giovane intellettuale marxista di origini borghesi.
Hugo si stabilisce con la moglie Jessica in casa di Hoederer come
segretario. I due oppongono i rispettivi punti di vista: Hugo
vuole solo preservare la purezza del suo ideale, mentre Hoederer
crede in una politica efficace anche se per applicarla si è
costretti a 'sporcarsi le mani'. Hoederer capisce che il vero
problema di Hugo è quello di sentirsi respinto da ogni
collettività umana, escluso dal mondo borghese per sua
scelta, lo è anche dal mondo proletario in cui non è
nato. Hoederer si propone di aiutarlo. Dopo qualche esitazione
Hugo sta per accettare quando scopre Jessica tra le braccia di
Hoederer. Credendosi preso in giro, lo uccide. All'uscita della
prigione Hugo scopre che la linea politica di Hoederer è
stata ufficialmente accettata da tutti i dirigenti che ora vorrebbero
fargli ammettere che ha ucciso per ragioni esclusivamente personali.
Hugo rifiuta questa interpretazione strumentale del suo atto,
e si getta sotto i proiettili dei suoi ex-compagni.
Seguirono: Il diavolo e il buon Dio (Le diable
et le bon Dieu, 1951), Nekrassov (1956), I sequestrati di Altona
(Les séquestrés d'Altona, 1960).
Accanto all'attività letteraria fondamentale
fu l'attività di critico e stimolatore culturale (es il
saggio su Jean Genet intitolato San Genet, 1952), oltre che di
filosofo. E di attivista politico: si ricorda ad es una delle
sue opere più grosse, dal titolo I comunisti e la pace
(Les communistes et la paix) scritto dopo l'arresto nel 1952 del
segretario del PCF Jacques Duclos, accusato di complotto contro
lo Stato.
Nel 1981 è iniziata la pubblicazione di
tutte le opere di Sartre nella prestigiosa collana della «Pléiade».
Tra gli inediti e i postumi è da ricordare il progetto
per La regina Albemarla o L'ultimo turista (La regina Albemarla
o Il ultimo turisto) scritto da Sartre in occasione di un viaggio
nel 1951 in Italia: opera rimaneggiata a lungo e in parte perduta,
mai portata a compimento, pubblicata da Gallimard nel 1991 a cura
di Arlette Elkain-Sartre, la figlia adottiva di Sartre, che riordinò
diverse 'sequenze' del manoscritto integrato con le carte conservate
alla Biblioteca Nazionale di Paris. L'operina è il diario
impressionistico di quel viaggio in varie città italiane.
Jean Paul Sartre: per un'esistenzialismo progressista
Filosofo, romanziere, drammaturgo, polemista,
critico e teorico della letteratura, Sartre fu per anni una presenza
culturale centrale. Sempre all'opposizione, sempre provocando
scandalo presso tutte le chiese. In nessuno dei suoi romanzi o
dei suoi drammi è stato mai un autentico inventore di forme
espressive. Risulta quasi sempre sollecitato, in partenza, da
modelli preformati: Céline ne "La nausea", Dos Passos ne
"Il rinvio", Kafka in diversi racconti ecc. Il suo talento letterario
si esercita più in estensione che in specificità,
per accumulo di gesti creativi più che nella perfezione
o nel perfezionamento di singoli gesti. Segnata dalla contraddizione
di chi, parlando sempre di 'impegno', crea letterariamente e nega
nello stesso tempo alla letteratura qualsiasi forma di autonomia,
quella di Sartre è un'opera originale. In indissolubile
relazione con la vastità e la coerenza della sua dialettica
visione del mondo, la cui unità appare data soprattutto
dal grandioso dibattito sulla libertà dell'uomo che percorre
tutta la sua opera di pensatore.
L'importanza di Sartre scrittore è legata
alla straordinaria, terribile densità del mondo che egli
rappresenta nei suoi testi narrativi e teatrali: un mondo assurdo
e ripugnante, un mondo «a porte chiuse», dominato dall'orrore
per la condizione stessa dell'esistere. Questo inferno senza scampo
ha una via d'uscita, data appunto da quella drammatica tensione
verso la libertà o la liberazione dell'uomo, che nei libri
di Sartre è sempre presente, anche se biologicamente sconosciuta
ai suoi personaggi. Questi si dibattono nel disgusto per l'incomprensibile
contingenza dell'esistere, o cedono alla malafede che consente
di eludere il nodo della condizione esistenziale dell'uomo, la
libertà assoluta della scelta. La possibilità di
una autentica soluzione vibra nelle pagine letterarie sartreiane.
Essa consiste nel lucido farsi carico del proprio agire, cioè
della capacità di accogliere una responsabilità
e un impegno etici e politici non più garantiti per l'uomo
contemporaneo da alcuna certezza.
Bibliografia: Jean-Paul Sartre
narrativa:
La nausée (1938)
Le mur (1939)
L'âge de raison (1945)
Le sursis (1945)
La mort dans l'âme (1949)
teatro:
Les mouches (1943)
Huis clos (1945)
La p... respectueuse (1946)
Morts sans sépulture (1946)
Les mains sales (1948)
Le diable et le bon Dieu (1951)
Nekrassov (1956)
Le séquestrés d'Altona (1960)
saggi:
L'imagination (1936)
L'imaginaire (1940)
L'être et le néant (1943)
Baudelaire (1947)
Qu'est-ce que la littérature? (1947)
Saint-Genet (1952)
Les communistes et la paix (195 ?)
Critique de la raison dialéctique (1960)
L'idiot de la famille : Gustave Flaubert (1971)
Plaidoyer pour les intellectuels (1972)
Situations (10 voll., 1947-1976)
Cahier pour une morale (1983)
Le dernier touriste (1991)
scritti autobiografici:
Les mots (1964)
Carnets de la drôle de guerre (1983)
Lettres (2 voll., 1983)
Francia (1939-1989)
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