Raymond Queneau
Raymond Queneau nacque a Le Havre il 21 febbraio 1903
e morì a Parigi nel 1976. Laureatosi in filosofia,
fra il 1924 e il 1929 partecipò attivamente al movimento
surrealista. Redattore della casa editrice Gallimard a partire
dal 1938, ebbe un ruolo di spicco nella cultura dell'antifascismo
europeo, entrando nel 1944 nel direttivo del Comitato nazionale
degli Scrittori (C.N.E.), nato negli ambienti della Resistenza
francese. Eletto all'Académie Goncourt nel 1951,
tre anni dopo divenne direttore dell'Encyclopédie
de la Pléiade. Fu appassionato di matematica, linguistica,
letteratura, psicoanalisi.
Esordì nel 1933 col romanzo Il pantano (Le chiendent,
1933) che ebbe un immediato successo di critica e di pubblico,
seguito da Gola di pietra (1934), Gli ultimi giorni (1936),
Odile (1937) racconto dedicato alle esperienze surrealiste.
Nel 1937 pubblicò il poema (o "romanzo in versi")
Quercia e cane (Chêne et chien, 1937) dedicato alle
proprie esperienze psicoanalistiche, ma tornò subito
alla prosa con vari romanzi e racconti, fra i quali Un rude
inverno (1939), Pierrot amico mio (Pierrot mon ami, 1942),
Esercizi di stile (Exercises de style, 1947) in cui un fatto
di cronaca è raccontato in 99 modi diversi, La domenica
della vita (1952), Zazie nel metrò (Zazie dans le métro,
1959), I fiori blu (Les fleurs blueus, 1965), Icaro involato
(Le vol d'Icare, 1968). Importanti anche le poesie di Piccola
cosmogonia portatile (Petite cosmogonie portative, 1950),
Il cane col mandolino (Le chien à la mandoline, 1958),
In giro per le strade (Courir les rues, 1967), Morale elementare
(Morale élémentaire, 1975).
La produzione antecedente la seconda guerra mondiale, mostra,
all'interno di una prevalenza di interesse esistenziale (anche
con toni populistici), un crescente interesse per la meta-letteratura,
ovvero per la pratica letteraria come terreno di oggettiva
relatività dei segni linguistici. E' un processo che
lo porta, negli anni successivi, a sciogliere le durezze sperimentaliste
nella direzione di una scrittura più libera e fantastica,
densa di implicazioni gnoseologiche, in cui il suo retroterra
culturale erudito ed eclettico gioca con lo humour nero e
surrealista, e con l'ironia dialettica di tradizione razionalista.
Il suo è un relativismo radicale, che fa leva sulla
scoperta della casualità dei linguaggi.
Nel 1960 fondò l'"Ouvroir de littérature
potentielle" (Oulipo), che divenne ben presto un importante
punto di riferimento per la sperimentazione letteraria europea.
A partire dagli anni Cinquanta lavorò attivamente nel
cinema come ideatore, sceneggiatore e qualche volta anche
come attore.
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