Heiner 
              Müller  
            
             
             
               Heiner Müller 
               Heiner Müller nacque nel 1929 a Eppendorf (morto a Berlin 
                nel 1995). Trasferitosi in Germania orientale nel dopoguerra, 
                dopo aver esercitato varie professioni, collaborò con il 
                teatro Gorki di Berlino Est. E' stato il più noto forse 
                drammaturgo della RDT. La sua prima, contrastata, produzione è 
                di derivazione brechtiana. Iniziò la sua attività 
                con una tematica volta a mettere in luce i problemi del mondo 
                della produzione e del consumo. Successivamente si dedicò 
                ai temi dell'antico, che interpretò rielaborandoli in chiave 
                moderna: in visioni gigantesche e indomite ricercò la prospettiva 
                umana e il contesto storico. Pur richiamandosi anche nei titoli 
                al mondo del lavoro - ricordiamo Cemento (Zement, 1973), Trattore 
                (Traktor, 1975) - Müller evita l'atteggiamento apologetico 
                tipico della produzione contemporanea. Müller ha anche rielaborato 
                motivi della letteratura classica, con Philoktet (1966), Prometheus 
                (1969) ecc., intendendola non come modello di armonia perduta 
                ma come grande fucina delle passioni umane. La struttura aperta 
                e l'aggregazione di materiali eterogenei tipiche dei suoi drammi 
                tendono a sottolineare la contraddittorietà dell'esistenza, 
                a escludere qualsiasi forma di accomodante lieto fine. 
              Si ricordano i drammi La correzione (1958), La profuga ovvero 
                La vita in campagna (1961), la cui prima rappresentazione causò 
                l'espulsione dell'autore dall'Unione degli scrittori, cui fu riammesso 
                solo nel 1988; La costruzione (1965), duramente criticato dal 
                regime; Eracle 5 (1966), Edipo tiranno (1967), Filottete (1968), 
                Prometeo(1969), La commedia delle donne (1971), Gli Orazi (1972), 
                Macbeth (1972), Cemento (1973), Teatro- Lavoro (1975), La muda 
                (1978), La missione (1980), Quartetto (1981), Riva abbandonata, 
                materiali su Medea, paesaggio con Argonauti (1982). 
              L'autore dedicò un ciclo alla storia tedesca da Federico 
                II al dopoguerra con le opere: Germania, morte a Berlino (1956-1971), 
                Vita di Gundling Federico di Prussia sonno sogno grido di Lessing 
                (1977), La strada dei panzer (1986-1988), e il postumo Germania 
                3 (1996), in cui sono comparati nazismo e comunismo. Si ricorda 
                inoltre la disperata reinterpretazione dell'Amleto in Hamletmaschine 
                (1978), esempio dell'angoscioso rapporto dell'autore con la tradizione. 
              
              Negli ultimi anni Müller si dedicò all'esposizione 
                del suo pensiero politico e teorico nella serie di interviste 
                Tutti gli errori (1986, 1990, 1995); del 1992 è infine 
                la sua autobiografia Guerra senza battaglia. Vita in due dittature. 
                Nel 1998 è uscito il primo volume delle sue opere complete, 
                Le poesie, contenente 120 testi inediti, documento postumo del 
                suo talento poetico. Vincitore dello Heinrich Mann Preis nel 1959 
                con la moglie Inge (suicida nel 1966), godette di alterne fortune 
                presso la critica ufficiale, continuando però sempre ad 
                operare anche presso il Berliner Ensemble (1970-1976) e alla Volksbühne, 
                e acquistando fama anche fuori dai confini della ex Germania orientale. 
                Nel 1983 si tenne all'Aia, col contributo di compagnie di diversi 
                paesi, lo Heiner Müller Projekt, definitiva consacrazione 
                internazionale del drammaturgo; nel 1985 in patria vinse il Georg 
                Büchner Preis. Dal 1992 diresse il Berliner Ensemble.
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