Storia della letteratura europea - Torna in homepageIan McEwan


Ian McEwan


Nato a Aldershott nel 1948. Sua padre era militare di carriera, la famiglia si sposta seguendo gli spostamenti del padre. Vive a Singapore e poi a Tripoli. Dopo il collegio, nel Suffolk, passa un anno a London facendo lo spazzino. Studia letteratura inglese e francese alla Sussex University. Dal 1982 vive a Oxford, con 4 figli e la moglie. Ama condurre una vita tranquilla e metodica.
Esordì nel 1974 con un libro di racconti Primo amore, ultimi riti. Scrive poi: Fra le lenzuola ed altri racconti (1978), Il giardino di cemento (1978) suo primo romanzo che impose McEwan all'attenzione della cultura europea, Cortesie per gli ospiti (1981), Bambini nel tempo (1987), Cani neri (1993), L'inventore di sogni (1994), L'innocente (The innocent, 1989; esce in Italia con il titolo "Lettera a Berlin") da cui è stato tratto un film diretto da John Schlesinger. Quest'ultimo romanzo appartiene al genere spionistico, un giallo d'azione con relativa storia d'amore; protagonista Leonard, un timido e ingenuo tecnico inglese che nel 1955 collabora con i servizi segreti per un'operazione spionistica (realmente effettuata dai servizi segreti inglesi in collaborazione con quelli statunitensi, nel clima della guerra fredda contro i sovietici): lo scavo di un tunnel per intercettare comunicazioni riservate.
Sono seguiti: L'amore fatale (1997), Amsterdam (1998), Espiazione (2001).

La trama di "Bambini nel tempo" è la seguente: sulla vita tranquilla e felice di Stephen Lewis, affermato scrittore di libri per ragazzi, si abbatte un'improvvisa tragedia: mentre è con lui al supermercato, la figlioletta Kate, di tre anni, scompare (forse rapita, forse fuggita, forse svanita in una smagliatura temporale), per non ricomparire mai più. Il trauma è terribile per lo scrittore e per la moglie Julie: si separano, prendono a inseguire nella loro solitudine chimere spirituali e bilanci fantasmatici delle loro esistenze, si riducono in uno stato di pura sopravvivenza, finché - proprio quando il dramma dovrebbe assumere tinte più fosche che mai - la vicenda si scioglie in un lieto fine. Romanzo complesso e simbolico, vi domina il senso del lutto, e l'impietoso affresco dell'Inghilterra post-thatcheriana, insieme a un'acuminata riflessione sul tempo, sul suo illusorio fluire, sugli ingorghi che si possono determinare fra passato, presente e futuro.


Inghilterra dopo il 1945

© Antenati - 1994-1998

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