Carlo
Emilio Gadda
Carlo Emilio Gadda
1) notizie biografiche
Nato a Milano il 14 novembre 1893 - al n.3
[o 10?] di via Manzoni, terzo piano -, fece a Milano tutti i suoi
studi fino a quelli di ingegneria. La famiglia era agiata, ma
dovette guadagnarsi da vivere: il padre, Francesco Ippolito Gadda,
era un industriale, ridotto in precarie condizioni economiche
a causa di investimenti sbagliati (nella coltivazione del baco
da seta) e delle velleità borghesi (il mantenimento di
una villa in Brianza); la madre di Carlo Emilio si chiamava Adele
Lehr e proveniva da una famiglia di origini ungheresi: è
lei a indirizzarlo verso l'ingegneria.
Combattente nella prima guerra mondiale negli alpini (sottotenente),
fu fatto prigioniero. Nel 1918 muore il fratello Enrico, aviatore,
abbattuto a pochi mesi dalla fine della guerra. Aveva 21 anni.
Nel 1920 consegue la laurea in ingegneria elettrotecnica al Politecnico
di Milano.
Negli anni '20 fece l'ingegnere, in Italia e all'estero: Argentina,
Germania. Nel 1931 torna in Italia e diventa sovrintendente alla
costruzione della centrale elettrica del Vaticano. Scrive all'amico
Silvio Guarnieri il 5 febbraio 1932: «Finché farò
l'ingegnere sarò un bruto e nient'altro che un bruto: l'ingegnere
si può paragonare a un bue sotto tutti gli aspetti. E'
l'essere ineccitabile per eccellenza, si mantiene calmo, sereno.
Non gli viene neanche in mente che ci sia nella vita qualcos'altro
dopo gli olii lubrificanti della Vacuum [...]». Si trasferì
a Milano, poi nel 1940 quando lascia la professione di ingegnere
e si stabilisce a Firenze dove risiedette quasi ininterrottamente
fino al 1950.
Visse a Roma, dove lavorò per il terzo programma radiofonico
della RAI, presso cui era stato assunto come giornalista praticante,
fino al 1955.
E' morto a Roma nel 1973.
2) opere prima della guerra
Negli anni precedenti la seconda guerra mondiale
Gadda collaborò alla rivista fiorentina «Solaria», nelle
cui edizioni pubblicò gran parte delle sue prime opere
narrative: La Madonna dei filosofi (1931), e Il castello
di Udine (1934) con cui vinse il premio Bagutta. Sulla rivista
pubblicò varie cose, tra cui una "Apologia manzoniana".
Aveva già scritto un diario sulle sue esperienze della
prima guerra mondiale, che sarà poi pubblicato nel secondo
dopoguerra con il titolo di Giornale di guerra e di prigionia
(1955).
3) le opere maggiori
A partire dagli anni '40 pubblica le opere
maggiori. L'Adalgisa : disegni milanesi (1944), affresco
satirico della borghesia milanese agli inizi del secolo, corredato
da note che svolgono un controcanto saggistico. Il primo libro
delle favole (1952). Novelle dal ducato in fiamme
(1953) è una grottesca rappresentazione dell'ultimo periodo
fascista.
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
(1957) già apparso su «Letteratura» nel 1946-1947, un "giallo"
ambientato nei primi anni del fascismo, tra satira e tragedia.
Siamo a Roma, e il commissario di polizia Ciccio Ingravallo è
incaricato di svolgere una inchiesta su un furto di gioielli avvenuto
in un popolaresco edificio di via Merulana. Nel palazzo abita
una coppia di amici di Ingravallo, i Balducci. Una mattina al
commissario giunge la notizia che Liliana Balducci è stata
brutalmente assassinata. Ingravallo, che ammirava particolarmente
la dolcezza e la purezza della donna, profondamente scosso dall'accaduto,
svolge le indagini in direzione di un possibile collegamento del
furto e dell'omicidio. I sospetti si appuntano via via su diversi
personaggi: emerge la figura del bel nipote di Liliana, su cui
la povera donna riversava il suo desiderio frustrato di maternità
: si scoprono ambigui rapporti tra Liliana e una serie di domestiche
che venivano colmate di favori e poi bruscamente allontanate.
Si interroga Zamira Pàcori, ex prostituta, guaritrice e
ruffiana. In una casa di un guardia-barriere nella campagna romana
viene ritrovato un vaso da notte contenente i gioielli rubati.
Le indagini sembrano identificare la colpevole in Assunta, una
delle ex protette di Liliana. Sul disperato grido della donna,
che si dichiara innocente, la narrazione si conclude senza che
la "ricerca" giunga a conclusione.
Nel 1959 dal "Pasticciaccio" fu tratto un film, "Un maledetto
imbroglio" regia di Pietro Germi e con l'interpretazione di Claudia
Cardinale, che gli diede la prima notorietà presso il pubblico.
Volume di saggi, note autobiografiche e divagazioni
sono quelle raccolte in I viaggi la morte (1958), e
Le meraviglie d'Italia (1964) nuova edizione con sostanziali
modifiche rispetto a quella del 1939.
Seguì la pubblicazione de I racconti : accoppiamenti
giudiziosi 1928- 1958 (1963).
La cognizione del dolore (1963), già
pubblicato «a tratti» su «Letteratura» nel 1938-1941. Una storia
sarcastica e disperata, sottilmente autobiografica, sullo sfondo
di una Lombardia travestita da Sudamerica. Protagonista è
don Gonzalo Pirobutirro d'Eltino. Egli ha una casa in campagna,
lasciatagli dal padre. Qui vive la madre di don Gonzalo, il quale
continuamente, crudelmente, litiga con lei. Il contorto affetto
per la madre, l'odio per la casa scomoda e pericolosamente isolata,
la ripugnanze per i rozzi contadini e i trafficanti girovaghi,
la diffidenza per l'Istituto di Sorveglianza Notturna (allegoria
del fascismo), sono rappresentati in stile espressionista, come
manifestazioni di disadattamento affettivo, sociale, politico,
che assumono aspetti di angoscia metafisica. Quando la madre viene
assassinata, forse dall'Istituto di Sorveglianza, Gonzalo cade
preda di un senso di colpa che, accreditato anche dall'ambiguità
della narrazione incompiuta, lo configura quasi come un matricida.
Romanzo-saggio sul fascismo è
Eros e Priapo : da furore a cenere (1967).
Legata alla sua attività di dirigente alla RAI sono le
curiose e pragmatiche "Note per la redazione di un testo radiofonico",
ma soprattutto il breve dramma radiofonico Il guerriero, l'amazzone
: lo spirito della poesia nel verso immortale del Foscolo sulla
figura di Ugo Foscolo.
4) ultime opere e postumi
Negli ultimi anni la bibliografia gaddaiana
è stata completata con una serie di opere minori. La pubblicazione
del primo romanzo scritto da Gadda, La meccanica (1970),
e di altri inediti dei suoi primi anni di attività letteraria:
Novella seconda (1971), Meditazione milanese (1974),
Romanzo italiano di ignoto del Novecento (1983).
Nel 1990-1993 l'editore Garzanti ha pubblicato in sei volumi (uno
di indici) le Opere di Gadda, a cura di Dante Isella.
Nel quadro dei postumi anche un volume di Poesie che raccoglie
tutta la produzione poetica di Gadda conosciuta. Una produzione
che rimanda sostanzialmente al clima poetico italiano tra le due
guerre. Si legga una lirica come "E nel viso aveva una luce":
«E nel viso aveva una luce, |
un sorriso! | Una vana angoscia mi riconduce | per vani sentieri.
| Ma i pensieri del passato già sono persi | ed altri
mondi mi vogliono | deserti, neri. || Sono stanco! | Intanto
è venuta la notte, | antro dei mondi. | Immobile notte:
| i tuoi punti di zaffiro e d'oro | sono, forse, lontani dolori».
Quella poetica è un'attività
sostanzialmente secondaria per un Gadda che è stato soprattutto
un narratore.
5) lo sperimentalismo gaddaiano
Gadda ha profondamente rinnovato la narrativa
italiana di questo secolo attraverso un originale uso e mescidazione
di dialetti, gerghi, tecnicismi e linguaggi diversi. E attraverso
un continuo, imprevedibile stravolgimento delle strutture romanzesche
tradizionali.
Nutrito di cultura umanistica e scientifica, e di ribollenti umori,
di passione morale e civile decisamente antifascista, di un personale
freudismo, di sarcasmo ma anche pietà verso l'uomo, di
private angosce e di intimo interesse per gli altri, Gadda è
stato subito considerato un grande scrittore sperimentale e un
classico nello stesso tempo.
Suoi capolavori sono considerati "Quer pasticciaccio
brutto de via Merulana" e "La cognizione del dolore".
Nel "Pasticciaccio" si serve di un genere popolare come il giallo,
la detective- story, attraverso un prodigioso impasto linguistico
e stilistico e con molti omaggi al romanesco Belli. Gadda, senza
scegliere tra pietà e derisione, descrive uno spazio strapieno,
zeppo di sgradevoli suoni e odori, di oltraggi esistenziali, di
mattane storiche, di orrori biologici che si concentrano, «inopinate
catastrofi», a orchestrare la follia. Una parola-chiave percorre
in molte varianti il romanzo: nodo, groppo, groviglio, gomitolo,
gliuommero, ossia «pasticciaccio»: un garbuglio di cause che debilita
la ragione del mondo. Gadda non poteva scegliere metafora più
adatta per indicare un efferato delitto, e un luogo più
idoneo di ambientazione della Roma capitale, dove il male oscuro
si scenografa in una realtà demenziale e feroce: il fascismo,
la morte, il lenocinio, il furto, le sozzure di bestie e di uomini.
"La cognizione del dolore" è una composizione a struttura
tematica, giocata su una complessa tastiera stilistica ma nella
quale predomina un acceso lirismo che si condensa infine nella
figura materna. Soprattutto, è una tragicommedia catartica.
Autobiografia appena coperta dalle suggestioni grottesche di un
immaginario paese latino-americano che svela subito la toponomastica
brianzola e la proiezione dell'autore nell'hidalgo Don Gonzalo
Pirobutirro. L'opera è anche una atroce e beffarda confessione
mitica. Nelle figure agoniche del reduce e della madre, il rapporto
nevrotico diventa metafora universale di pena, «il male invisibile»
che investe tutte le cose. Intriso di sarcasmo e dolore, il romanzo
ha tuttavia la forza trascinante della liberazione, la capacità
di ribaltare in poesia i rancori e le coazioni.
Le opere di Gadda, caratterizzate da quello
che è stato definito "pastiche" linguistico, sono state
sottoposte da Gadda a un continuo processo di revisione linguistico
e espressivo, a mani di vernice sovrapposte, ciò che spiega
in parte anche il carattere non concluso delle sue opere maggiori.
Bibliografia: Carlo Emilio Gadda
La Madonna dei filosofi (1931)
Il castello di Udine (1934)
Le meraviglie d'Italia (1939, 1 ediz.)
L'Adalgisa : disegni milanesi (1944)
Il primo libro delle favole (1952)
Novelle dal ducato in fiamme (1953)
Giornate di guerra e di prigionia (1955)
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1957)
I viaggi la morte (1958)
I racconti : accoppiamenti giudiziosi 1924-1958 (1963)
La cognizione del dolore (1963)
Le meraviglie d'Italia (1964)
Eros e Priapo : da furore a cenere (1967)
La meccanica (1970)
Novella seconda (1971)
Meditazione milanese (1974)
Romanzo italiano di ignoto del Novecento (1983)
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