Storia della letteratura europea - Torna in homepageMichel Foucault


Michel Foucault

Michel Foucault nacque a Poitiers nel 1926 (morì il 25 giugno 1984). E' stato saggista e filosofo. Fu allievo di J. Hyppolite all'Ecole Normale Supérieure di Paris, ha studiato storia, filosofia e psicologia in Germania, Polonia, Svezia. Nel 1970 ebbe la cattedra di storia dei sistemi di pensiero al Collège de France.

Foucault ebbe una notevole importanza sulla cultura europea tra la metà degli anni Sessanta e gli anni Ottanta. Egli partì da Nietzsche e Heidegger per confutare la concezione umanistica per la quale il soggetto si autorappresenta culturalmente come fondamento del divenire storico e conoscitivo. Nelle sue due prime opere (Storia della follia, 1961; Nascita della clinica, 1963), mostra come la pretesa positività del soggetto del divenire storico è in realtà l'esito di una rimozione della devianza psichica e fisica. E' una rimozione che avviene non secondo un processo lineare ma attraverso fratture spesso contraddittorie.
Foucault si mise allora ad indagare i diversi tipi di episteme (i sistemi di concettualizzazione e di valori per cui un'epoca rappresenta a se stessa le proprie produzioni culturali), puntando soprattutto sul periodo compreso tra l'Ottocento e la contemporaneità. Frutto di questa indagine sono: Le parole e le cose (1966), L'archeologia del sapere (1969).

In una terza fase si dedicò a una "microfisica del potere". Scrisse: Sorvegliare e punire (1975), La volontà di sapere (1976). Il potere è un insieme pluralizzato di relazioni che si rafforza grazie ai meccanismi di censura e di gratificazione (oltre che con la repressione diretta), la complicità dei sottoposti.

Contesto

La saggistica dopo il 1945

 


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